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CONFRONTO E NON CONFLITTO: COME STA CAMBIANDO IL MANAGEMENT NEL XXI SECOLO

Empatia, propensione all’ascolto ma anche competenze organizzative, mentorship e orientamento al risultato: queste le caratteristiche dei leader di domani. Giuseppe Carchedi racconta l’esperienza al Global Executive Master in Business Administration realizzato dalla SDA Bocconi e dalla Rotman School of Management dell’Università di Toronto.

Manager del XXI secolo, quali sono le competenze più richieste sul mercato?

La risposta di uno degli Executive Master in Business Administration più rilevanti a livello internazionale è duplice: non dimenticare mai la dimensione umana; non dimenticare mai la missione dell’azienda.

Due pilastri, una sola sintesi: “Da una parte, sapersi distaccare dalla propria prospettiva, calandosi nei panni dell’altro, dall’altra l’abilità di comprendere quando smettere di focalizzarsi sui soli dettagli per abbracciare una visione d’insieme e mantenere la rotta prefissata dalla compagnia” – afferma Giuseppe Carchedi, Head of Insurance Operations and Analytics del gruppo Relyens.

La capacità di superare la frizione tra idee diverse facendo sì che il confronto sia l’origine di una soluzione comune e non del conflitto: questo – a fianco di una preparazione tecnica e accademica di eccellenza – è il portato più profondo e duraturo del GEMBA.

Un corso esteso nell’arco di 18 mesi con 10 sessioni di circa una settimana ciascuna, ognuna in una località diversa tra Canada, India, Singapore, Brasile, Stati Uniti, Italia e Danimarca.

Giuseppe Carchedi, Head of Insurance Operations and Analytics del gruppo Relyens.

“Oltre alle lezioni frontali – spiega Carchedi – i partecipanti hanno dovuto affrontare più di 20 lavori di gruppo: progetti da redigere o business case da analizzare, cercando soluzioni comuni hanno innescato dinamiche nelle quali la linea tra il difendere le proprie posizioni e imporle agli altri diventa davvero molto sottile. Qui ho preso consapevolezza del ruolo del manager come mediatore, come agente di un confronto che non è scontro, capace di capire le posizioni altrui e tradurle in un linguaggio comprensibile a tutti, facendo sì che posizioni differenti convergano in un’unione di intenti, coerente e pragmatica”.

Di particolare interesse il modulo di “Change management” che ha portato ad esempio l’arrivo di Marchionne in Fiat. “Marchionne doveva cambiare tutto: progettazione, design, produzione, marketing di una multinazionale. Decise di partire dai servizi igienici e dagli spogliatoi per i lavoratori in fabbrica. Un’azione, più di qualsiasi discorso o annuncio, in grado di trasmettere ai propri dipendenti la concretezza del cambiamento, rendendoli partecipi fin dall’inizio. Quella che si chiama una Quick Win: un riscontro immediato che parta dagli individui”.

“Da troppi anni si è discusso delle aziende come se fossero delle macchine e rispondessero, perciò, a degli accorgimenti tecnici. Ma le aziende sono, a qualsiasi livello, delle comunità di persone e per funzionare bene devono basarsi su relazioni nutrienti e gratificanti”.

La sensibilità della nuova generazione di talenti e il rispetto per il singolo individuo che la caratterizza sta già veicolando questa nuova visione, ma la cultura aziendale è essenziale sia come oggetto sia come attore del cambiamento.

“Nel confronto con i miei colleghi, dalle diverse nazionalità, età e grado di esperienza, mi sono reso conto della fortuna di lavorare in un contesto come Relyens, soprattutto, per il supporto l’entusiasmo e l’incoraggiamento che mi hanno accompagnato per questi 18 mesi. L’investimento su di me come persona – prima ancora che come professionista – il rispetto del mio tempo e della mia serenità mentre acquisivo nuove competenze è stato assoluto”.

“Ogni volta che si parla di produttività e innovazione, si tende a pensare che siano obiettivi raggiungibili solo grazie a nuovi processi di lavoro e all’introduzione di soluzioni tecnologiche. Questi, però, sono solo strumenti. È partendo da basi di civiltà e dal rispetto per la persona che le aziende possono trovare l’energia per metterli a frutto al meglio raggiungendo un respiro e una strategia davvero internazionale e all’avanguardia”.