La centralità dei dati e la data literacy nell’era digitale: l’approccio di Relyens
Nell’era dell’informazione la data literacy, ossia la capacità di leggere, comprendere e comunicare i dati, è diventata un elemento imprescindibile. Stiamo parlando di un nuovo linguaggio fatto di numeri e informazioni, la cui comprensione è necessaria per sfruttare appieno le potenzialità del mercato moderno. Il processo di evoluzione digitale della società è ben riconosciuto e negli ultimi dieci anni ha investito la nostra economia in maniera significativa. Ma cosa significa lavorare nell’ambito del risk management in sanità mettendo al centro i dati?
Il valore della data literacy
Oggi giorno, la data literacy non può più essere considerata una scelta, ma deve essere vista come un vero e proprio obiettivo strategico per rimanere competitivi e sfruttare al meglio le opportunità offerte da un mercato sempre più data-driven.
Fabio Campanini, Data Analyst di Relyens, si riferisce al “dato” come alla chiave per un processo decisionale efficace. “Come tutti i linguaggi, anche la data literacy diviene vettore di comunicazione in grado di includere, connettere e creare sinergie se adeguatamente padroneggiato. Viceversa, di escludere e isolare se non se ne conosce la grammatica,” dice Campanini.
Le compagnie assicurative, che vantano una lunga storia nell’utilizzo degli analytics, si sono gradualmente evolute sfruttando big data e intelligenza artificiale per ottimizzare i loro modelli di business, migliorare le performance e offrire ai propri clienti soluzioni calibrate sulle loro specifiche esigenze.
La Data Literacy nel mondo del Risk Management: gli obiettivi di Relyens
Durante la pandemia, anche il settore sanitario ha visto accelerare esponenzialmente il processo di digitalizzazione. A dispetto della drammaticità del momento e di tutte le difficoltà a cui il settore è andato incontro, è emersa chiaramente la necessità di sfruttare la grande mole di dati generati per ottimizzare la filiera di erogazione delle cure.
Relyens vuole porsi come risk manager di riferimento per gli attori della sanità e del territorio: nel corso della sua trasformazione per raggiungere questo obiettivo l’azienda ha evoluto il tradizionale mestiere dell’assicuratore, investendo in nuovi settori e in un team poliedrico.
Ogni collaboratore, attraverso numerose attività formative e un monitoraggio costante delle competenze, viene formato nel linguaggio dei dati: si tratta di un percorso intrapreso coerentemente con l’evoluzione verso un modello aziendale data-driven, con l’ambizione di diffondere questa cultura nell’intero ecosistema sanitario.
“L’alfabetizzazione del dato” sottolinea Campanini “è una sfida imprescindibile che può essere vinta agendo su due piani interconnessi: introduzione di nuovi ruoli specializzati con competenze verticali e aggiornamento continuo e trasversale ai vari livelli aziendali”.
La data literacy è dunque uno strumento importante sia per Relyens – internamente, per ottimizzare la gestione dei sinistri e del rischio – che per i clienti, essendo un ottimo strumento di risk management nella riduzione dei sinistri – e, di conseguenza, nel risparmio.
Perché adottare il linguaggio dei dati?
In un mercato che richiede un approccio sempre più data-driven, la data literacy rappresenta un elemento indispensabile per tutte le aziende che vogliono essere al passo con i tempi.
Con l’obiettivo di rimanere competitivi, è vitale imparare questo nuovo linguaggio e sfruttare al meglio le opportunità che esso offre. In Relyens vogliamo aprire la strada, investendo in formazione e sviluppando un modello di business centrato sui dati.
“La centralità dei dati è ormai indiscutibile e il futuro appartiene a chi è in grado di padroneggiarli” conclude Campanini.