TRA ASSICURAZIONE E AUTOASSICURAZIONE IN SANITÀ

Al via il primo progetto di comparazione in Italia, in collaborazione con l’Università di Firenze 

Vent’anni fa è iniziata una trasformazione epocale nella gestione del rischio in sanità che ha avuto un forte impatto su tutto il comportato assicurativo e della sicurezza delle cure. Oggi le aziende sanitarie e le assicurazioni condividono sempre più strumenti e competenze, in una varietà di modelli ibridi tra assicurazione e autoassicurazione che possono offrire le basi per una terza via alla gestione del rischio sanitario. 

Nel biennio 1999/2000, infatti, il sistema assicurativo della Responsabilità Civile, tradizionalmente ancorato ai principi della Loss Occurrence, è passato in modo repentino al modello Claims Made.  

La non facile transizione al nuovo sistema assicurativo si è incrociata, o meglio dire, scontrata frontalmente, con l’evoluzione giurisprudenziale di Cassazione che, nello stesso periodo, ha introdotto il principio della «Responsabilità da contatto sociale».  

Un biennio che rappresenta uno spartiacque e apre la via ad un lento ma progressivo ricorso all’autoassicurazione che troverà una specifica regolamentazione nel 2017 con l’approvazione della Legge 24/17. 

Ad oggi la situazione è peculiare e ricca di interessanti opportunità: numerosi gli spunti di riflessione condivisi durante l’evento organizzato lo scorso 12 ottobre in collaborazione l’Università di Firenze nel capoluogo toscano.  L’appuntamento, intitolato “Responsabilità sanitaria e gestione del rischio: studio di modelli sostenibili tra assicurazione e autoassicurazione” rappresenta la prima tappa di un progetto di ricerca intitolato “Studio di modelli sostenibili tra assicurazione e autoassicurazione” che vedrà impegnati Sham – gruppo Relyens e il Dipartimento di Scienze per l’economia e per l’impresa dell’Università di Firenze per il 2023.   

L’evento, moderato da Daniela Marcello, Avvocato ricercatore in diritto privato presso l’Università degli studi di Firenze, ha visto gli interventi di importanti esperti in materia come: la Prof.ssa Sara Landini, Ordinario in diritto dell’economia presso l’Università degli Studi di Firenze; la Prof.ssa Anna Carla Nazzaro, Ordinario in diritto privato presso l’Università degli Studi internazionali di Roma; la Prof.ssa Lydia Velliscig, Associato in diritto privato comparato presso la Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia; il Dott. Francesco Venneri, Risk manager Azienda USL Toscana Centro. 

L’analisi ha messo in risalto un elemento di assoluta attualità. Per la prima volta, infatti, assicurazioni sanitarie e assicurati condividono non solo obiettivi comuni (la sicurezza delle cure, la riduzione del contenzioso), ma identiche sfide gestionali e strategiche per raggiungerli. Per questo dovranno, necessariamente, imparare a condividere sempre più efficacemente quel set di competenze e la molteplicità di strumenti necessari a stimare scientificamente il rischio e a garantire la disponibilità finanziaria per risarcire i danneggiati. 

A questo proposito, ospitiamo su Sanità 360° una riflessione a due voci con l’avvocato Ernesto Macrì per capire le origini di questa trasformazione e delineare le possibili implicazioni per l’ecosistema sanitario.   

La nascita dei modelli ibridi di assicurazione-autoassicurazione in sanità non è, però, l’unica trasformazione della quale parliamo oggi. 

In questo contesto, grazie a un interessante contributo di Luca Achilli, Direttore Sviluppo Healthcare di Sham – gruppo Relyens, contestualizziamo il ruolo dell’assicurazione cyber nel panorama sanitario e approfondiamo – con un focus specifico dedicato al recente lancio di Sham Cyber Protection – le modalità di integrazione della polizza con gli strumenti di prevenzione e gestione del rischio così da garantire la piena evoluzione digitale in sicurezza della sanità.

Infine, concludiamo con un importante focus sul data management in ambito sanitario a cura di Giuseppe Carchedi, Group Operations and Analytics Manager di Sham – gruppo Relyens, intervistato da Insurance Review.  Tra i temi affrontati: le molteplici potenzialità dei dati raccolti e le possibilità di utilizzo degli stessi affinché vengano garantiti insight corretti, coerenti e utili.

Vi ringrazio, come sempre, per l’attenzione e vi auguro buona lettura. 

Roberto Ravinale – Direttore esecutivo di Sham – gruppo Relyens in Italia.

SANITÀ DIGITALE: UN’INNOVAZIONE COMPLEMENTARE E SINERGICA PER L’ECOSISTEMA SANITARIO DEL DOMANI 

Sviluppare strategie evolutive di innovazione per passare da un modello ospedale-centrico a un modello user-center sostenibile: è la missione del Joint Research Platform Healthcare Infrastructures (JRP-HI). Una nuova piattaforma che si rivolge alle imprese e alle istituzioni del settore Healthcare, e della quale ne abbiamo parlato nell’intervista al Professor Andrea Sianesi, Presidente della Fondazione Politecnico di Milano.

Sham – gruppo Relyens è tra i 9 partner principali e membro del Comitato Guida, il suo contributo sarà introdurre, sin dall’inizio, il risk management nella progettazione dei nuovi spazi sanitari.   

È questo il primo contenuto della nuova edizione di Sanità 360° che esplora – con la consueta condivisione di iniziative in essere e buone pratiche – la trasformazione digitale della sanità mettendo in risalto i diversi ordini di grandezza nei quali essa può operare: dalla programmazione sanitaria nazionale alla prassi di reparto.  

Un progetto di grande valore clinico   (parola che si ripete nella riga successiva) perfezionato presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma, per esempio, ha sviluppato uno strumento di rilevazione precoce del deterioramento clinico riportato nella cartella clinica informatizzata, recentemente premiato con il Premio Sham per Altems  (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari).   

Anche l’applicazione dell’IA, nella gestione dei sinistri MedMal, e l’implementazione di una telemedicina secure by design per la tutela dei dati sensibili dei pazienti e delle strutture ospedaliere, rivoluzionano due precondizioni indispensabili  per il progresso dell’ecosistema sanitario e la sua transizione verso il futuro. 

Confido che queste tematiche, di grande importanza e attualità, possano essere un’interessante lettura per la comunità dei nostri professionisti sanitari e sociosanitari, impegnati quotidianamente nella gestione del rischio e nella sicurezza delle cure, ai quali Sanità 360° è dedicata. 

Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham in Italia 

Moderna, performante, accessibile: come realizzare la sanità del domani

Il rapporto “Outlook Salute Italia“, recentemente pubblicato da Deloitte, ha fornito una panoramica sullo stato dell’arte della sanità in Italia che invita a riflettere.

La fotografia è quella di un sistema che, negli ultimi due anni, ha saputo dimostrarsi complessivamente all’altezza di un’emergenza mai gestita prima nella storia recente dell’umanità, quella pandemica, grazie agli sforzi e agli inestimabili sacrifici dei professionisti sanitari italiani.

Al tempo stesso, però, la concentrazione di risorse umane, economiche e infrastrutturali nel contenimento del Covid-19 ha acuito alcune criticità strutturali del nostro sistema salute, già oggetto di dibattito nella fase pre-pandemica: il divario in termini di efficienza e qualità dei servizi tra Nord e Sud, così come tra settore privato e pubblico, i tempi eccessivamente dilatati delle liste d’attesa e della presa in carico del paziente, sono tutti fattori che il 43% degli intervistati da Deloitte ha percepito, nell’ultimo anno, come indicatori di un peggioramento dei servizi e delle cure fornite dal SSN.

A ciò si aggiungono le contingenze economiche dell’ultimo periodo, legate in primo luogo alla situazione geopolitica internazionale: i numeri ci dicono che sono sempre di più gli Italiani che per motivi economici rinunciano a curarsi e, soprattutto, a fare prevenzione: le fasce di reddito più basse dichiarano di rinunciare nel 40% dei casi a cure mediche per sé o per un famigliare. Il 45% degli italiani ritiene, inoltre, che in futuro dovrà ricorrere maggiormente a spese di “tasca propria” per accedere a questi servizi.

In questo contesto così complesso e difficoltoso, è inevitabile considerare strategici per il rinnovamento e il potenziamento della nostra sanità due piani che opereranno in stretta sinergia tra di loro: il Programma Nazionale Equità nella Salute (PN) e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il primo, elaborato dal Ministero della Salute, avrà come obiettivi l’incremento degli screening oncologici, la cura della salute mentale e il contrasto della povertà sanitaria. Elemento, quest’ultimo, che consentirà di garantire l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari a tutta la popolazione, in particolar modo a quelle fasce più vulnerabili precedentemente menzionate.

In parallelo il PNRR, con i suoi oltre 20 miliardi di euro di investimenti correlati al settore sanitario, costituisce un’opportunità irripetibile e irrinunciabile. E la direzione dei suddetti investimenti è, in larga parte, tracciata: il rapporto stesso evidenzia come gli italiani non possano più fare a meno della sanità digitale per fruire di numerosi servizi. La pandemia ha imposto una vera e propria rivoluzione delle loro abitudini: tra il 2019 e il 2021 il numero di utenti che ha prenotato online una prestazione sanitaria è aumentato del 12%; quello di coloro che comunicano con il proprio medico tramite App o chat del 28%. Almeno un Italiano su tre è ormai abituato a ricevere i propri referti via mail o consultando il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico.

E allora, ecco che potenziamento infrastrutturale e tecnologico, formazione dei professionisti e sensibilizzazione dei cittadini sulle potenzialità del digitale diventano le parole d’ordine per costruire, nei prossimi anni, una sanità più moderna, performante e accessibile.

Vale la pena soffermarsi sulla questione della sensibilizzazione: senza lo sviluppo e la diffusione di una nuova cultura della salute digitale, l’impatto di qualsiasi intervento infrastrutturale ne uscirà depotenziato.

La sfida di tutti i principali attori dell’ecosistema sanitario, a partire dalle istituzioni, sarà proprio questa: accompagnare comunità, cittadini e pazienti a integrare sempre di più gli strumenti digitali nei loro percorsi di prevenzione e cura, abbattendo prima di tutto i muri della diffidenza verso queste tecnologie e del digital divide.

Non è un caso che, sempre nel rapporto Deloitte, la metà degli intervistati ammetta di avere una conoscenza ancora vaga della telemedicina.

La posta in gioco è alta e, proprio per questo, non possiamo esimerci dall’accompagnare le strutture sanitarie e gli altri attori dell’ecosistema in questa importante transizione verso il futuro, mettendo a loro disposizione il know-how, i servizi e le tecnologie che fanno del gruppo Relyens un punto di riferimento a livello europeo nel risk management sanitario.

Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham in Italia

UN DATASET ITALIANO PER LA RICERCA IN EUROPA E IL NUOVO ORIZZONTE DELLA PARTNERSHIP SHAM – FEDERSANITÀ

Trasformare le numerose informazioni contenute in una cartella clinica in un data-set che possa essere letto e analizzato dai diversi centri di ricerca in Europa perché impiega lo standard del Common Data Model (CMD). È davvero una lingua franca per la ricerca quella applicata dal progetto MACADAM – Mesothelioma Clinical Data platform dell’AO Alessandria al quale dedichiamo una lunga e approfondita intervista.

Il tema, come emerso più volte nei dibatti e nelle ricerche promossi da Sham – gruppo Relyens, è quello della standardizzazione delle informazioni sanitarie a fini di ricerca e assistenziali, e trova nei principali attori del sistema sanitario un importante supporto.

Tra i partner di lungo corso, è importante ricordare Federsanità, che da ormai 6 anni collabora con noi in questo senso. Molteplici le iniziative condivise in questo senso: dal Concorso Risk Management Sham al più recente whitepaper “Capire il rischio cyber: il nuovo orizzonte in sanità ”, il primo studio nazionale dedicato alla percezione del rischio cyber in Sanità svolto in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino, Sham ha potuto contare sul patrocinio della Confederazione delle Federsanità Anci regionali.

Oggi Sham è lieta di annunciare il rinnovo della partnership con Federsanità e un nuovo orizzonte progettuale di collaborazione. Per il prossimo triennio la partnership si focalizzerà, infatti, sulla quantificazione del progresso nell’ambito sicurezza delle strutture ospedaliere e permetterà di rispondere a domande fondamentali come: quanto è migliorata la sanità? Quante risorse sono destinate in maniera specifica al risk management? Quanto sono delineate con chiarezza il ruolo e le prerogative dei responsabili della gestione del rischio?

Misurare, secondo criteri scientifici e nell’intero panorama sanitario, gli investimenti strutturali nella gestione del rischio e l’impatto sulla sicurezza delle cure è infatti l’ultimo tassello per consolidare il ruolo del risk management e porlo al centro dei processi decisionali in sanità.

Un obiettivo che Sham persegue con convinzione da anni sia promuovendo la ricerca universitaria nell’ambito della sicurezza delle cure e della prevenzione sia diffondendo provati strumenti e best practice di mitigazione del rischio a tutti i livelli dell’assistenza sanitaria.

Ringraziandovi per l’attenzione vi auguro una buona lettura.

Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham in Italia

UN NUMERO ECCEZIONALMENTE RICCO DI SANITÀ 360°

Un innovativo punto di vista sulla prevenzione del danno psicologico (Psychosocial Safety Climate); l’incontro tra decine di professionisti per definire i contorni della leadership in sanità; la vulnerabilità nei dispositivi elettromedicali e un’emozionante panoramica sull’introduzione dell’AI in ambito giuridico: il numero odierno di Sanità 360° è particolarmente ricco.

Un grazie particolare al Professore Giovanni Comandé della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per aver tratteggiato nell’articolo “Il salto quantico dell’AI giuridica” come la predizione giuridica cambierà l’approccio alla giustizia nell’intero arco delle professioni e degli interessi coinvolti.

Grazie anche alla Dottoressa Arabella Fontana, ASL NO di Novara, per aver definito i tre pilastri sui quali fondare una rinnovata leadership in sanità a partire dal riconoscimento dell’impatto e della dignità del lavoro dei professionisti sanitari che ogni giorno fanno scelte importanti per la salute delle persone.

Il mondo sanitario, cambierà dopo la pandemia e molti di questi cambiamenti sono opportunità di miglioramento e di innovazione che vanno accolti con mente aperta, pensiero critico e consapevolezza dei rischi connessi.

Navigare la complessità è la sintesi delle sfide che attendono il comparto sanitario e Sanità 360° rinnova il suo contributo di approfondimento e condivisione di idee a fianco degli esperti e dei professionisti che hanno accolto questa sfida.

Un contributo al quale chiunque legga e rifletta su queste pagine partecipa attivamente.

Grazie, perciò, a tutti e tutte per la vostra attenzione e buona lettura.

Roberto Ravinale

Direttore Esecutivo di Sham in Italia

SANITÀ DIGITALE E SICUREZZA CYBER: DUE CASI STUDIO

In questo numero di Sanità 360° affrontiamo la tematica dell’Internet of Medical Things (IoMT), una componente essenziale nel settore emergente della salute digitale, per mettere in evidenza quanto “progresso” e “rischio” siano in realtà due facce della stessa medaglia.

Se da una parte, infatti, la disponibilità di nuove tecnologie e la maggiore connettività hanno abilitato lo sviluppo e il miglioramento di tecniche già esistenti come ad esempio la telemedicina, dall’altra hanno imposto nuove esigenze di sicurezza informatica.

In un articolo ricco di nuovi spunti e di risultati raggiunti “sul campo” il Professor Gianluca Polvani condivide l’esperienza del Centro Cardiologico Monzino – una tra le prime e più grandi centrali operative di telemedicina in Europa – sottolineando l’impatto della telemedicina cardiologica sulla salute e sulla qualità di vita dei pazienti e i passaggi, sia amministrativi che culturali, necessari per estendere questa best practice anche alle altre Regioni Italiane.

Un passaggio reso urgente ma, al contempo, più facile grazie all’accelerazione tecnologica scaturita in risposta alla pandemia.

Queste le parole espresse della dottoressa Arabella Fontana, anticipando il convegno dedicato alla Leadership in sanità del 1° aprile: “Il COVID non ci lascia in eredità solo elementi negativi ma anche molte lezioni positive come l’importanza dell’empatia, del lavoro in team, dell’agilità di trovare nuove soluzioni organizzative. Consapevolezze che ci possono insegnare a non aver paura di scegliere, quando è arrivato il momento, come leader, di farlo”.

Come più volte abbiamo affermato in queste pagine, la scelta della sicurezza informatica deve essere parte integrante dell’innovazione, perché non esiste una sanità pienamente digitale che non sia al tempo stesso sicura dal punto di vista informatico.

Sappiamo che non è un traguardo facile.

La Sanità si aggiorna in corso d’opera, rendendo il concetto di “sicurezza by design” un principio guida che non può essere interamente applicato nella realtà. Una realtà costituita da migliaia di device e di strumenti, collegati alle reti degli ospedali, provenienti da molteplici produttori con programmi e politiche di sicurezza diversi e difficilmente integrabili. La sicurezza diventa una missione condivisa tra il personale IT della struttura sanitaria e i programmatori dei software reclutati dalle diverse aziende: una condivisione che richiede molti sforzi di coordinamento e, anche, di fiducia reciproca.

Per questo, il primo passo per rendere sicura la flotta dei device medicali è mapparli e mapparne lo scambio di informazioni all’interno e all’esterno della struttura. “Una sonda per le reti ospedaliere” è la risposta offerta da CyberMDX, partner tecnologico di Sham: una piattaforma di sicurezza informatica a supporto all’ingegneria clinica che, come spiega il nostro Cyber Risk Manager Pasquale Draicchio, permette di controllare i flussi dati ospedalieri per proteggerli e migliorarne simultaneamente l’efficienza.

Buona lettura e grazie, come sempre, per la Vostra attenzione.

Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham in Italia

DATI E TRASPARENZA: STRUMENTI EFFICACI PER IL CLAIMS MANAGEMENT

La relazione tra struttura sanitaria e assicuratore riveste un carattere di assoluta unicità nel panorama assicurativo. Ciò che determina la sua singolarità è la stretta coincidenza di obiettivi ed interessi comuni: la riduzione del rischio clinico è difatti un obiettivo e una garanzia di sostenibilità per entrambi.

Proprio da questa convergenza, nasce l’opportunità di servirsi di una comunicazione trasparente sulla sinistrosità pregressa: lo storico dei dati non è più percepito come un “peso” per l’assicurato, al contrario diventa il punto di partenza per strutturare, con l’assicuratore, un percorso di affiancamento e miglioramento del Risk Management interno.

L’analisi e la condivisione dei dati sanitari rappresentano dunque la chiave della prevenzione e della predizione.

È questo l’assunto dal quale si sviluppa la bella intervista rilasciata da Giuseppe Carchedi, Group operations and analytics manager di Sham – gruppo Relyens, recentemente pubblicata su Insurance Connect (LINK)

Del resto, la costruzione di un percorso con l’assicurato è uno dei pilastri fondamentali della filosofia mutualistica di Sham che affianca quotidianamente i Risk Manager delle strutture sanitarie associate attraverso progetti mirati di formazione e miglioramento.

In questo numero di Sanità 360° ve ne raccontiamo uno: si tratta del progetto, condotto in Veneto presso “Azienda Zero” da Giansaverio Friolo e Matteo Cavallo, dedicato alla formazione del personale in due specifici ambiti: Protocolli ICA e Relazione finale di Risk Management.

Il tema del “dato” come driver del miglioramento delle terapie e della promozione di ricerca e innovazione è nuovamente affrontato nell’articolo dedicato all’incontro online organizzato da Women&Technologies dal titolo “Il potere dei dati per la salute”.

Importanti esponenti del panorama medico e legislativo, sia nazionale che internazionale, si sono confrontati sull’importanza della gestione dei dati in quello che viene chiamato, dall’Unione Europea, il “decennio digitale”.

Vi lascio quindi a tematiche estremamente attuali e di interesse, augurandovi una buona lettura.

Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham in Italia

I NUMERI CHE DANNO RAGIONE AL RISK MANAGEMENT

L’anno appena trascorso ha dato modo di provare il grande spirito di adattamento delle strutture sanitarie e dei professionisti della Salute in Italia.

Il Risk Management è lo strumento che può contribuire sensibilmente al loro instancabile impegno.

Da anni, la cultura della prevenzione è in crescita nella sanità italiana. In passato, la mole di dati sui quali potevamo basarci era relativamente scarsa per dimostrarne l’efficacia a breve termine. Come sappiamo, la trasformazione sanitaria si misura sul lungo periodo.   

Ma questi dati stanno arrivando, come dimostra l’eccezionale esperienza della Fondazione Poliambulanza di Brescia che trattiamo nelle interviste alla Dott.ssa Carmela De Rango, Responsabile dell’Ufficio Risk Management & Qualità dell’azienda ospedaliera Poliambulanza di Brescia e al nostro Risk Manager Giansaverio Friolo.

Nei due articoli raccontiamo, sotto diversi punti di vista, un approccio al Risk Management proattivo e capace di portare risultati oggettivi e misurabili sul fronte della sicurezza e della sostenibilità. È un Enterprise Risk Management che non si limita al rischio clinico bensì abbraccia la prevenzione a tutti i livelli organizzativi. Un modello basato su una rete capillare di 65 referenti del rischio che partecipano alla sicurezza declinando le indicazioni top-down e facendo pervenire il miglioramento in una dinamica bottom-up.

Altro tema di grande attualità è il rischio Cyber per la sanità.

Insieme a Luca Achilli e Ruggero Di Mauro, rispettivamente Direttore Sviluppo Healthcare e Key Account Manager di Sham – gruppo Relyens, affrontiamo il ruolo dell’assicurazione e la necessaria integrazione tra polizza assicurativa e interventi di mitigazioni del rischio, alla luce della crescente minaccia ransomware.

Anche questo mese, Sanità 360° affronta i temi di attualità per la comunità dei professionisti della sicurezza sanitaria, dando voce alle migliori esperienze sul campo e condividendo analisi e metodologie che si sono rivelate efficaci sia in Italia che in Europa nel far crescere la cultura e la prassi della prevenzione.

Grazie per l’attenzione e buona lettura.

Roberto Ravinale

Direttore esecutivo di Sham – gruppo Relyens in Italia

4 BUONI PROPOSITI PER LA MEDMAL E LA SICUREZZA OSPEDALIERA NEL 2022

Concretezza è la parola d’ordine per il 2022. In questi ultimi due anni dobbiamo riconoscere al nostro Paese e al servizio sanitario il merito di aver resistito ad un’inimmaginabile pressione causata dalla pandemia e di aver mantenuto la sua integrità nonostante la prostrazione e il disorientamento. 

Tutto ciò costituisce la prova inequivocabile che l’Italia è un Paese in grado di compiere azioni delle quali essere orgogliosi.  

La pandemia ha sacrificato molte cose, alcune delle quali per fortuna superflue: una di queste è la ritrosia. Abbiamo infatti scoperto che spesso rapidità fa rima con concretezza. La pandemia ci ha, inoltre, aiutato a ricordare la fragilità della nostra esistenza e la conseguente importanza di sfruttar a pieno tempo ed energie, soprattutto quando la quantità di entrambe è limitata. 

Più che un bilancio del 2021, in questo messaggio di fine anno vorrei metter a fuoco quattro buoni propositi che ritengo importanti e di estrema utilità per la MedMal e per la sicurezza ospedaliera del 2022, un anno che auspico possa essere totalmente orientato alla concretezza.  

  • Il primo punto è l’integrazione tra gestione sinistri e risk management. Come saprete esistono due modi per assicurare una struttura sanitaria. Il primo si limita a proporre una polizza e a pagare i risarcimenti. Il secondo si impegna a ridurre il rischio e, con esso, il costo dei risarcimenti e della polizza stessa nel medio e lungo periodo. È la mission che Sham persegue da decenni con provati risultati in tutta Europa grazie al suo modello mutualistico. Le informazioni tratte dai sinistri vengono condivise tra assicurato e assicuratore sia per stabilire insieme la gestione di ogni singolo evento, sia per valutare e definire gli interventi di miglioramento da adottare per rendere la struttura più sicura. 
  • Il secondo punto è sia una conseguenza che una condizione del primo: per condividere informazioni e strategie, assicurato e assicuratore devono avere fiducia l’uno nell’altro. Per poter mitigare davvero il contenzioso, dobbiamo abbattere il pregiudizio che assicuratori e assicurati siano in contrapposizione d’interessi. Ridurre il costo della responsabilità civile sanitaria e aumentare la sicurezza delle cure è un interesse comune
  • Il terzo punto arriva a sostegno di questa asserzione. Studi dimostrano che, per una struttura sanitaria, optare per un regime di auto-ritenzione parziale o totale porta ad un esito negativo nel 55% dei casi sfociando in un pagamento di risarcimento. L’azione di rivolgersi ad un tribunale è spesso una scelta dettata dal timore. 
  • L’antidoto al timore è la conoscenza. Il quarto e ultimo punto è, infatti, la tecnologia, che ci permette di accoglierla e di basare le nostre scelte su basi oggettive. Dati, informazioni, pattern: tutto questo è, già alla nostra portata. I “raw data” sono disponibili a milioni. A mancare sono le infrastrutture informatiche e le competenze tecniche per analizzare questi dati e trarne indicazioni. Tutto ciò è determinante per continuare la trasformazione del risk management da proattivo (come è già ora in molti casi) a predittivo: capace, ovvero, di predire con esattezza dove saranno necessarie le risorse per la prevenzione.  È soprattutto verso questa direzione che dovrà orientarsi l’investimento nelle nuove tecnologie previsto nel PNRR. L’esperienza del settore assicurativo, già avanzata nell’analisi predittiva delle controversie e dei big data, può essere messa al servizio del Sistema sanitario per affrontare le sfide del futuro, ma ciò sarà possibile unicamente grazie ad un valido supporto tecnologico alla gestione del rischio e del contenzioso.  

Sul nostro blog Sanità 360° affrontiamo da tempo queste tematiche attraverso l’esperienza di esperti e professionisti sanitari italiani ed europei.   

A questo proposito cogliamo l’occasione per augurarvi un Felice Natale e un buon 2022 e vi ringraziamo per aver sostenuto, con la vostra attenzione e partecipazione, lo scambio di idee ed esperienze all’interno della nostra comunità professionale. Continuate ad arricchire le nostre pagine con i vostri contributi e con spunti che potranno divenire buone pratiche condivise

Grazie ancora e Buon Natale a tutti e tutte. 

Roberto Ravinale 

Direttore esecutivo di Sham in Italia  

360 ARTICOLI PER LA SICUREZZA

Sanità360° taglia il traguardo simbolico dei 360 articoli, rinnovando l’alleanza con la comunità dei professionisti sanitari che si impegnano ogni giorno per la sicurezza e il miglioramento nella gestione del rischio. Appuntamento al Forum Risk Management 2021 per proseguire il dialogo sui temi che fanno la differenza per la salute e la responsabilità sanitaria.  

Fin dalla prima pubblicazione, Sanità360° è stato uno spazio aperto alle idee e al confronto tra Risk Manager, Dirigenti, Medici ed esperti di sicurezza sanitaria in tutte le sue declinazioni. 

Se avete avuto modo di seguire le numerose iniziative che si sono susseguite negli scorsi anni, è chiaro come il nostro obiettivo sia sempre stato quello di divulgare le buone pratiche e cultura della prevenzione, creando uno spazio di incontro e condividendo le migliori esperienze in Italia e in Europa.  

Abbiamo parlato con centinaia di professionisti, associati o meno, dando voce nel tempo e su più livelli, a numerosi progetti di miglioramento e ricerca. È questa, ora che pubblichiamo il 360° articolo della nostra rivista, un’occasione quanto mai gradita per ringraziarli tutti e tutte per la fiducia e la disponibilità che ci hanno donato. 

Questo percorso non si ferma e il prossimo appuntamento è dietro l’angolo. Il Forum Risk Management, quest’anno ad Arezzo, inizia oggi, martedì 30 novembre. Sham è presente allo stand n°7 e i suoi professionisti sono pronti ad accogliervi e a raccontarvi la nostra nuova value proposition. Inoltre, segnaliamo l’appuntamento del 3 dicembre, dove a partire dalle ore 9:00, in un ampio Panel organizzato tra gli altri da Federsanità, affronteremo in compagnia della nostra Operations Director, Alessandra Grillo, un tema di grande attualità: “Danni da Covid – correlati: dal risarcimento all’indennizzo”. 

Arrivederci ad Arezzo, quindi, e buona continuazione di lettura. 

Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham in Italia