Risoluzione delle controversie: il caso della Commissione conciliativa di Bolzano

Un modello unico e virtuoso per incentivare la conciliazione in materia di responsabilità sanitaria.

È con l’istituzione della “Commissione conciliativa per le questioni di responsabilità in ambito sanitario” che la Provincia autonoma di Bolzano dà vita a un nuovo modello volontario, gratuito e non vincolante che vede partecipe anche Relyens, al fianco della ASL Alto Adige.

Uno strumento strategico e una best practice per altre realtà sanitarie, perché consente all’azienda ospedaliera di risparmiare in termini economici e, al tempo stesso, di riconoscere gli aspetti umani della richiesta di risarcimento.

La conciliazione extragiudiziale delle richieste di risarcimento in sanità è uno degli obiettivi auspicati della riforma Cartabia. Nonostante l’adeguamento normativo – in particolare l’alleggerimento della responsabilità legale del dipendente pubblico che sceglie di transare – l’incidenza degli strumenti alternativi al processo rimane, però, ancora molto minoritaria in Italia: intorno al 2% dei claim.

Esistono, ciononostante, delle eccezioni e una delle più virtuose è quella offerta dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Circa il 20% delle richieste annuali di risarcimento per malpractice sanitaria ricevute dall’Azienda sanitaria locale e pubblica – che eroga il 90% delle prestazioni sanitarie sul territorio – viene sottoposta a un processo di negoziazione sviluppato appositamente dalla Provincia Autonoma di Bolzano.

Ne parliamo con il Dott. Paolo Martini, Direttore Ufficio Rischi assicurativi, sinistri e servizi generali presso l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige.

Come funziona la conciliazione sanitaria in Provincia di Bolzano?

“Utilizziamo uno strumento molto semplice ed economico che non prevede spese né richiede necessariamente la consulenza di avvocati. In questo, si differenzia dalla conciliazione forense e la precede, offrendo la possibilità di un confronto più diretto e immediato. In pratica, chiunque sia convinto di aver subito un danno, può avanzare un reclamo e presentare la sua richiesta alla Commissione. Davanti a questa si riuniscono le parti chiamate in causa per l’esposizione del caso. A questo punto l’Azienda sanitaria svolge la sua istruttoria, si confronta con i sanitari coinvolti e decide tra due strade possibili: riconoscere la fondatezza della richiesta, avviando dunque la trattativa in vista della transazione; oppure rimettersi alla decisione della Commissione che raccoglie tutta la documentazione ed emette un parere non vincolante”.

Da dove nasce la Commissione, quali figure ne fanno parte e chi ne nomina i membri?

“La Commissione è un organo della Provincia Autonoma di Bolzano formato da medici legali, avvocati e professionisti nell’ambito della responsabilità sanitaria e opera dal 2007 in seguito al varo di una legge provinciale del L.P 10/2005 (il decreto di attuazione è del 2007). Alle sedute della Commissione partecipnoa, inoltre, i professionisti di Relyens, compagnia che assicura la nostra Azienda Sanitaria e la accompagna nel percorso di gestione dei sinistri.

Quali sono le caratteristiche della conciliazione sanitaria nella Provincia di Bolzano?

“Il processo di conciliazione è libero, gratuito e non vincolante:questo significa che la partecipazione è assolutamente volontaria, le persone possono accedervi senza alcuna spesa per l’intera durata del processo e il parere della Commissione non preclude né la conciliazione forense né, ovviamente, l’accesso alla giustizia ordinaria. Questo strumento di conciliazione è, perciò, un’opportunità per tutte le parti coinvolte di parlare, confrontarsi e capirsi senza vedere in alcun modo limitate le altre opzioni”.

Quali sono i vantaggi nel gestire le controversie attraverso questa particolare processo di conciliazione?

“In primo luogo, il tempo: dalla presentazione del reclamo al pronunciamento della Commissione (o alla transazione) passano in media sei mesi: un lasso di tempo molto breve se confrontato all’opzione giudiziaria. Il secondo vantaggio è nella gestione più umana della controversia. In particolare, la conciliazione permette a medico e paziente di confrontarsi sull’accaduto, riconoscendo una parte importante del rapporto: che il danno non è solo materiale e il risarcimento non è solo monetario, ma anche emotivo. C’è un vantaggio nella sicurezza delle cure, perché ogni analisi del claim o del sinistro può essere tradotta in azioni proattive di gestione del rischio.  C’è, poi, un grande risparmio economico per tuttele parti coinvolte e, in particolare, per l’azienda sanitaria che ne beneficia anche in termini assicurativi: maggiore è il numero delle conciliazioni, migliore può diventare per il contraente il premio a ogni rinnovo.

Quali saranno i passaggi successivi? Può questo metodo essere applicato in altre parti di Italia?

“Da parte nostra cercheremo di implementare ulteriormente l’uso della conciliazione anche attraverso un forte impegno nella comunicazione ai diversi attori sanitari. Per quanto riguarda l’applicazione in altre aree del Paese, penso che la chiave sia nelle tre caratteristiche principali del processo sviluppato a Bolzano: la conciliazione deve essere libera, gratuita e non vincolante. Se rispettate queste condizioni, il modello della Commissione conciliativa può certamente essere esportato con successo in qualsiasi impianto normativo, adeguandosi a contesti differenti e dando origine a un processo di conciliazione analogo a quello in essere nella nostra Provincia”.