BUONA PRATICHE SULLA SICUREZZA IN SANITÀ
L’ARNAS Catania sviluppa un modello di edilizia ospedaliera che punta su sicurezza e compartimentazione dei percorsi assistenziali.
Abbiamo intervistato il Dottor Fabrizio De Nicola, Direttore Generale ARNAS Catania.
ARNAS e Relyens hanno già avuto modo di incontrarsi nel corso del Concorso di Risk Management organizzato dal Gruppo, volto a condividere le best practice del settore. Questa intervista rappresenta un ulteriore passo avanti nella missione di dare voce ai vari attori dell’ecosistema sanitario, affinché possano condividere le proprie esperienze e le loro soluzioni innovative con l’obiettivo di far conoscere a livello nazionale le buone pratiche sulla sicurezza della sanità italiana.
“La nostra azienda ospedaliera si sta distinguendo per la sua attenzione alle emergenze sanitarie e alla sicurezza dei pazienti. La nuova struttura inaugurata il 20 marzo 2023, realizzata in poco più di tre anni, si estende su 6500 mq suddivisi su quattro piani.
Oltre ad essere l’unico pronto soccorso al centro di Catania, questa struttura è caratterizzata dalla sua attenzione alla sicurezza e alla prevenzione delle infezioni, grazie anche alla creazione di un percorso separato per le patologie infettive, con un pronto soccorso infettivologico, una sala operatoria, una sala radiologica dedicata e alla divisione delle attività nei piani della struttura secondo livelli di gravità e prestazione” spiega il Dottor De Nicola.
Il nuovo presidio ospedaliero ARNAS Garibaldi-Centro prevede un percorso separato e autonomo per il paziente con patologie infettive garantendo pertanto maggiore sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.
La seconda struttura ospedaliera ARNAS, il presidio Garibaldi-Nesima si caratterizza per un dipartimento materno infantile tra i più importanti della Sicilia, per la mission oncologica, sia clinica che chirurgia, e per le chirurgie di alta specializzazione.
Inoltre, l’azienda è dotata di hospice sia per adulti che per bambini, dimostrando un’attenzione particolare per l’accoglienza di ogni tipo di paziente, anche quelli nella fase terminale.
“La prima buona pratica – prosegue De Nicola – è quella di costruire percorsi completi e verticali focalizzati su un ambito specialistico. Durante la pandemia COVID-19, abbiamo concentrato gli sforzi su aree separate all’interno dell’ospedale Garibaldi centro, ricavando fino a 200 posti letto destinati all’emergenza sanitaria. Una lezione preziosa, affinché questa separazione degli spazi ospedalieri aumenti la sicurezza di pazienti e operatori sanitari”.
“Una seconda buona pratica è stata la progettazione delle nuove strutture in relazione al territorio nel quale erano calate. Per garantire una maggiore sicurezza, l’ospedale è stato progettato con criteri antisismici all’avanguardia, in quanto Catania rientra tra le città a rischio sismico”.
Questa panoramica offre un esempio di una evoluzione: dalla gestione del rischio clinico alla gestione del rischio sanitario che include tutte le dimensioni della sicurezza: quella infrastrutturale, l’antibiotico resistenza, il controllo degli impianti ospedalieri, l’aggiornamento di attrezzature obsolete e datate.
“Una gestione del rischio globale – conclude De Nicola – si costruisce attraverso il coinvolgimento e la formazione del personale sanitario; il nuovo modello di sicurezza a 360° è premiato, nei numeri semestrali, in una costante riduzione degli eventi avversi. Sebbene non sia possibile eliminare completamente il rischio, possiamo almeno ridurlo attraverso misure preventive che abbracciano i diversi ambiti nei quali si manifesta”.