IPOTERMIA ACCIDENTALE: LA BUONA PRATICA SIAARTI  

L’ipotermia colpisce la maggior parte dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici, ma l’80% delle strutture italiane non ha un protocollo per misurarla, aumentando il rischio di complicanze, infezioni e degenze prolungate. 

L’ipotermia colpisce tra il 50%-90% dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici e contribuisce ad aumentare l’incidenza di complicanze che gravano sui costi della sanità oltre che sul benessere dei pazienti*.  

“È un evento sia comune che prevenibile. Secondo il Survey SIAARTI** “Chirurgia senza Brivido e Normo Days (2017 – 2021) nell’80% degli ospedali non è presente un protocollo specifico per la prevenzione dell’ipotermia e il monitoraggio perioperatorio dei pazienti. Solo nel 54% dei casi, infatti, viene rilevato il monitoraggio della temperatura corporea centrale; La fotografia mostra un paese in cui nel 71% delle strutture la temperatura corporea, prima dell’ingresso in sala operatoria, viene misurata raramente o mai***”. 

Giansaverio Friolo, Risk Manager di Relyens, ha partecipato in qualità di membro del gruppo di studio sulla sicurezza delle cure della SIAARTI al Congresso sulle linee guida, buone pratiche cliniche e sicurezza – organizzato dalla medesima nelle giornate del 3 e 4 marzo a Venezia. 

L’attività congressuale è stata svolta grazie all’invito e al supporto della professoressa Roberta Monzani (board SIAARTI e Humanitas University) e alla professoressa Daniela Alampi (responsabile gruppo di studio sicurezza dei pazienti della SIAARTI), con cui sono state condivise tutte le attività. 

“Influendo sul metabolismo dei farmaci – riprende Friolo – l’ipotermia perioperatoria è associata a un recupero prolungato dall’anestesia, inclusa la necessità di prolungare la degenza sia nell’unità di cura post-anestesia (stanza di risveglio) che in corsia con conseguente aumento dell’uso delle risorse sanitarie e dei costi e rischi associati. L’ipotermia lieve interessa, infatti, la maggior parte degli interventi e il rischio di infezione, degenza prolungata e complicanze (in particolare cardiache) aumenta all’aumentare della complessità dell’intervento e dalla durata dell’ipotermia”. 

Come riferimento per la durata della degenza ospedaliera, la linea guida NICE ha considerato 0,25 giorni per interventi minori, 1 giorno per interventi intermedi e 4 giorni per interventi maggiori, con un aumento stimato del 19% in totale****. 

Per offrire uno strumento pratico ed efficace che inserisca il controllo della temperatura tra le attività fisse in sala operatoria SIAARTI ha prodotto una linea guida applicabile in tutte le sale operatorie che definisca i passaggi e i diversi ruoli e parametri dei quali tenere conto. VEDI LINEA GUIDA 

“Un errore comune – argomenta Friolo – è, infatti, pensare che la sola causa dell’ipotermia accidentale sia il freddo della sala operatoria, e che con l’aumento della temperatura dell’ambiente, l’ipotermia non si verifichi. Anche se la temperatura dell’ambiente gioca un ruolo importante è l’anestesia che interpreta quello principale, in quanto altera la termoregolazione del paziente. Gli agenti anestetici compromettono infatti la capacità del corpo di controllare e conservare il calore inibendo la vasocostrizione e i brividi”. 

“La sanità italiana – conclude il risk manager Relyens – sta vivendo un momento di grande difficoltà, con una carenza di organico così pronunciata da mettere in forse il mantenimento di standard considerati acquisiti da anni. In quest’ottica cresce l’importanza di linee guida ben fatte e facilmente applicabili che aiutino a massimizzare l’efficacia delle risorse a disposizione 

* Survey, Siaarti “Chirurgia senza Brivido e Normo Days (2017 – 2021)” 

** Società Italiana di Anestesia, analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva 

*** La situazione non è diversa all’estero. Un’indagine condotta su 8.083 interventi chirurgici ha rilevato che la temperatura del paziente era monitorata nel 19,4% degli interventi e il 38,5% dei pazienti era stato riscaldato attivamente, principalmente attraverso sistemi ad aria forzata: “Protocol Implementation for Normothermia in Surgery Settings in Italy: Budget-Impact Analysis”,pubblicato sulla rivista “Risk Management and Healthcare Policy” 

****“Protocol Implementation for Normothermia in Surgery Settings in Italy: Budget-Impact Analysis”,pubblicato sul journal “Risk Management and Healthcare Policy”