L’INVESTIMENTO IN RM E SICUREZZA SANITARIA SI RIPAGA GIÀ NEL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ

Il Politecnico di Milano rilascia i risultati della piattaforma JRP sull’ospedale del futuro. “Per il nuovo anno – dice la Risk Manager di Relyens Francesca Montesi Righettilavoreremo a soluzioni che gli ospedali sul territorio potranno seguire nel loro percorso di innovazione”. 

A seguito del primo rapporto del Joint Research Platform Healthcare Infrastructures, la community del Politecnico di Milano e Fondazione Politecnico che ha messo in sinergia le aziende e le istituzioni leader nel settore Healthcare per progettare il futuro dell’ospedale nei prossimi anni, Francesca Montesi Righetti, membro del Comitato Guida in qualità di Risk Manager del gruppo Relyens, ha condiviso un bilancio sulle attività svolte in questo primo anno di partnership. 

“Dalle analisi effettuate in questi mesi, è emerso che le risorse destinate alla sicurezza e al risk management, dalla progettazione architettonica al monitoraggio della qualità quotidiana dell’aria, si ripagano già nel primo anno di attività grazie ai risparmi ottenuti dalla riduzione di eventi avversi, infezioni, cadute, stress e all’incremento della soddisfazione e produttività.  Ad oggi, nonostante i progressi nella cultura della prevenzione, la sicurezza viene, ancora spesso percepita come una spesa. In realtà, rappresenta il migliore investimento per la sostenibilità dei sistemi sanitari”. 

Da cosa deve partire la sanità del futuro? 

“La sanità del futuro – dice – deve partire da un presupposto: nessun processo sanitario può essere considerato un compartimento a sé stante, ma deve essere valutato in relazione e in equilibrio al contesto che lo circonda e all’expertise delle diverse professioni coinvolte”. 

Per esempio: “Monitorare la qualità dell’aria è una barriera alle infezioni ospedaliere e richiede una tecnologia e dei passaggi circoscritti. Ma non può essere un intervento isolato. La riduzione delle infezioni ospedaliere non può prescindere, infatti, da una serie di interventi coerenti che includono il monitoraggio dell’aria, ma anche la formazione del personale, la mappatura del rischio a priori, la misurazione degli interventi di mitigazione, il potenziamento delle check list e dei protocolli di sicurezza, la progettazione flessibile degli spazi di degenza e così via”. 

“Parimenti, per misurare l’impatto economico delle infezioni e il risparmio garantito dagli interventi di risk management, non possiamo fermarci ai soli risarcimenti, ma dobbiamo considerare le cure aggiuntive, i giorni di degenza in più, lo stress, il danno di immagine, l’aumento della conflittualità e tanti altri fattori. La sanità è un sistema complesso dove le componenti sono collegate e vanno considerate in relazione le une alle altre.  Questo – sottolinea Montesi Righetti – è esattamente l’approccio che il progetto JRP ci ha permesso di introdurre: il confronto tra attori leader nei diversi passaggi della filiera sanitaria, ognuno con il suo contributo e il suo bagaglio di competenze”. 

Quale sarà l’impatto della Joint Research Platform Healthcare Infrastructures sulla progettazione degli spazi ospedalieri? 

Questo progetto segna indubbiamente un ulteriore passo avanti nella cultura della sicurezza. Il Risk Management sanitario è diventato – grazie anche al contributo di Relyens – uno dei pilastri delle linee guida di JRP: la gestione del rischio non deve essere più considerata come un elemento a sé stante, ma come una componente integrata in ogni singolo processo, dalla progettazione degli spazi, alla tecnologia, al percorso del paziente dopo la degenza. Questo vuol dire che in ogni passaggio ci si dovrà chiedere quali siano i rischi e come ridurli”.  

“Le linee guida, a loro volta, diventeranno azioni nella prassi sanitaria, grazie, per esempio, ai processi di certificazione. I membri del Comitato Guida del JRP stanno infatti prendendo parte attiva al gruppo di lavoro di UNI – Ente Italiano di Normazione – nella costruzione della nuova norma tecnica relativa alle strutture ospedaliere e sociosanitarie. Durante i prossimi incontri saranno condivisi i risultati della piattaforma, così da contribuire alla stesura dei requisiti per ottenere le certificazioni di qualità, entrando nel concreto della prassi ospedaliera”. 

“Un altro impatto consisterà nella capacità di progettare soluzioni che gli ospedali sul territorio potranno seguire nel loro percorso di innovazione”. 

Che soluzioni possono nascere da JRP per la Sanità Italiana? 

“La sfida qui è progettare degli interventi che potranno essere inseriti nelle strutture esistenti. La grande maggioranza degli interventi di innovazione risulterà infatti nella riconversione di strutture già esistenti.  La piattaforma JRP potrà fare la differenza mettendo a frutto la profonda analisi svolta nel 2022 e le competenze approfondite dei diversi partner nello sviluppo di ‘template’ capaci di trasferire sostenibilità, innovazione e sicurezza negli ospedali reali, aggiornandoli. Penso, per esempio, al progetto di una nuova camera di degenza. Questo, confido e mi auguro sarà l’orizzonte e l’output di JRP nel 2023”.