I PILASTRI DELLA “NUOVA” SANITÀ
Il Professor Andrea Sianesi, Presidente della Fondazione Politecnico di Milano, individua nella Digital Transformation e nella centralità del paziente i cambiamenti di paradigma che porteranno a un nuovo modello di ospedale e spiega il funzionamento della piattaforma tecnologica JRP che riunisce gli stakeholder sanitari per sperimentare le soluzioni innovative che guideranno questa evoluzione.
Il Politecnico di Milano-Dipartimento ABC (Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito), con la Fondazione Politecnico di Milano, ha dato vita ad una piattaforma tecnologica: il Joint Research Platform Healthcare Infrastructures (JRP-HI). La piattaforma si rivolge a imprese e istituzioni del settore Healthcare per sviluppare e sperimentare strategie evolutive di innovazione che permettano di passare concretamente da un modello esclusivamente ospedale-centrico a un modello user-center sostenibile.
Sham – gruppo Relyens è tra i 9 partner principali e membro del Comitato Guida e il suo contributo sarà introdurre, fin dall’inizio, il risk management nella progettazione dei nuovi spazi sanitari.
Sanità 360° ha intervistato il Professor Andrea Sianesi, Presidente della Fondazione Politecnico di Milano.

Molto spesso si parla della sanità come un costo. È possibile cominciare a vederla come un moltiplicatore di ricchezza e di opportunità economiche, industriali e sociali?
“La pandemia, dalla quale auspicabilmente stiamo uscendo, ha creato una nuova consapevolezza nella popolazione riportando in primo piano il ruolo della sanità all’interno della società. È necessario un cambio di paradigma, che ponga il paziente al centro della progettazione di una “nuova” sanità. Questo impone un ripensamento ed una riprogettazione complessiva di tutto ciò che ruota attorno al settore health, tenendo conto delle opportunità oggi offerte dall’Information Technology. La Digital Transformation e la centralità del paziente sono i due pilastri della “nuova” sanità ed è ovvio che un cambiamento di tali proporzioni rappresenti un’opportunità significativa, da sfruttare anche grazie ai finanziamenti PNRR, per generare benefici in termini economici e sociali che possano durare nel tempo”.
Un passaggio delicato è quello dall’analisi e dalla sperimentazione alla realizzazione pratica. Come pensa si possano trasferire gli esiti di JRP nella programmazione sanitaria su scala regionale e nazionale?
“Il JRP non è solo un luogo di confronto dove partecipano l’Accademia ed i vari stakeholder «industriali», ma anche un luogo dove le Istituzioni sono presenti fin da subito e hanno un ruolo di consultazione. Questo permetterà di dare maggiore prestigio alle scelte progettuali, che nasceranno all’interno del JRP e nello stesso tempo di tenere conto di esigenze di carattere sociale che potrebbero emergere e che verranno esaminate al tavolo delle discussioni della piattaforma”.