RILEVAZIONE PRECOCE DEL DETERIORAMENTO CLINICO: L’ESPERIENZA DEL POLICLINICO GEMELLI

Lo strumento presente nella cartella clinica informatizzata richiede l’inserimento dei parametri vitali e fornisce automaticamente punteggio e alert con le indicazioni per prevenire gli eventi avversi imprevisti e le morti ospedaliere inattese.  

Presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma lo strumento di rilevazione precoce del deterioramento clinico presente nella cartella clinica informatizzata richiede l’inserimento, almeno una volta al giorno, di 5 parametri vitali il cui monitoraggio permette di trattare in anticipo o prevenire eventi avversi imprevisti frutto  del deterioramento clinico.   

“I parametri selezionati – spiega Angela Iula dell’Ufficio Qualità e Accreditamento – forniscono un punteggio che, a sua volta, genera automaticamente degli alert per il personale infermieristico con le indicazioni sulle misure da prendere. Queste misure variano, dall’aumentare la frequenza del monitoraggio fino ad allertare il reparto di rianimazione.   Ciò che misuriamo – spiega Iula – è il deterioramento clinico del paziente dal quale può scaturire un evento avverso inatteso”. 

Il nome completo del progetto è: “Implementazione di un sistema elettronico di Early Warning System per ridurre il rischio di eventi avversi inattesi associati al deterioramento delle condizioni cliniche del paziente”. I parametri vitali monitorati sono definiti dallo strumento Modified Early Warning Score (MEWS): frequenza respiratoria, frequenza cardiaca, pressione arteriosa sistolica, temperatura; monitoraggio stato di coscienza (sistema AVPU).  

“La letteratura – spiega Iula – ci indica che conoscere le variazioni di questi fattori, ai quali aggiungeremo a breve il livello di saturazione – permette di cogliere in tempo i segnali di declino di alcuni pazienti anche quando non sono immediatamente evidenti e la prognosi non fa sospettare il rischio di morte o di grave deterioramento. Con il tempo, speriamo di affinare progressivamente le nostre capacità predittive. I dati internazionali indicano, infatti, che monitorare questi parametri permette di ridurre gli eventi avversi inattesi come gli interventi di rianimazione cardio polmonare, i trasferimenti non previsti in terapia intensiva e le morti inattese, consentendo di definire in anticipo l’intensità di cura necessaria. 

A livello tecnico il progetto ha richiesto l’integrazione di una sezione dedicata esclusivamente alla rilevazione del deterioramento clinico  all’interno della cartella clinica informatizzata. La progettazione è partita ad ottobre 2020 e lo strumento digitale è entrato in funzione, per la prima volta, ad aprile 2021 in tutte le aree di degenza ordinaria per adulti. Oggi è applicato in circa 70 reparti per 900 posti letto.  

“Lo strumento è nato all’interno del processo di accreditamento internazionale del Policlinico Gemelli e si è rivelato di particolare beneficio nei reparti dell’area medica e chirurgica:  contesti con pazienti affetti da tante comorbidità nei quali il livello di attenzione per gli eventi imprevisti non può essere lo stesso dei reparti ad alta intensità assistenziale come le aree intensive.  Automatizzare il calcolo del punteggio di rischio ha permesso di risparmiare molto tempo aumentando, nello stesso tempo, l’efficacia e la tempestività  della risposta al deterioramento clinico del personale infermieristico e dell’intera struttura”.  

Il progetto ha vinto recentemente il Premio Sham per Altems (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari).  

“L’orizzonte futuro – conclude Angela Iula – è quello, ora che abbiamo sviluppato questo strumento informatico, di approfondire e rendere continua la formazione del personale, estendendo l’impiego del Early warning score all’ambito della pediatria e dell’ostetricia”. 

Premio Sham per Altems