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SANITÀ DIGITALE E SICUREZZA CYBER: DUE CASI STUDIO

In questo numero di Sanità 360° affrontiamo la tematica dell’Internet of Medical Things (IoMT), una componente essenziale nel settore emergente della salute digitale, per mettere in evidenza quanto “progresso” e “rischio” siano in realtà due facce della stessa medaglia.

Se da una parte, infatti, la disponibilità di nuove tecnologie e la maggiore connettività hanno abilitato lo sviluppo e il miglioramento di tecniche già esistenti come ad esempio la telemedicina, dall’altra hanno imposto nuove esigenze di sicurezza informatica.

In un articolo ricco di nuovi spunti e di risultati raggiunti “sul campo” il Professor Gianluca Polvani condivide l’esperienza del Centro Cardiologico Monzino – una tra le prime e più grandi centrali operative di telemedicina in Europa – sottolineando l’impatto della telemedicina cardiologica sulla salute e sulla qualità di vita dei pazienti e i passaggi, sia amministrativi che culturali, necessari per estendere questa best practice anche alle altre Regioni Italiane.

Un passaggio reso urgente ma, al contempo, più facile grazie all’accelerazione tecnologica scaturita in risposta alla pandemia.

Queste le parole espresse della dottoressa Arabella Fontana, anticipando il convegno dedicato alla Leadership in sanità del 1° aprile: “Il COVID non ci lascia in eredità solo elementi negativi ma anche molte lezioni positive come l’importanza dell’empatia, del lavoro in team, dell’agilità di trovare nuove soluzioni organizzative. Consapevolezze che ci possono insegnare a non aver paura di scegliere, quando è arrivato il momento, come leader, di farlo”.

Come più volte abbiamo affermato in queste pagine, la scelta della sicurezza informatica deve essere parte integrante dell’innovazione, perché non esiste una sanità pienamente digitale che non sia al tempo stesso sicura dal punto di vista informatico.

Sappiamo che non è un traguardo facile.

La Sanità si aggiorna in corso d’opera, rendendo il concetto di “sicurezza by design” un principio guida che non può essere interamente applicato nella realtà. Una realtà costituita da migliaia di device e di strumenti, collegati alle reti degli ospedali, provenienti da molteplici produttori con programmi e politiche di sicurezza diversi e difficilmente integrabili. La sicurezza diventa una missione condivisa tra il personale IT della struttura sanitaria e i programmatori dei software reclutati dalle diverse aziende: una condivisione che richiede molti sforzi di coordinamento e, anche, di fiducia reciproca.

Per questo, il primo passo per rendere sicura la flotta dei device medicali è mapparli e mapparne lo scambio di informazioni all’interno e all’esterno della struttura. “Una sonda per le reti ospedaliere” è la risposta offerta da CyberMDX, partner tecnologico di Sham: una piattaforma di sicurezza informatica a supporto all’ingegneria clinica che, come spiega il nostro Cyber Risk Manager Pasquale Draicchio, permette di controllare i flussi dati ospedalieri per proteggerli e migliorarne simultaneamente l’efficienza.

Buona lettura e grazie, come sempre, per la Vostra attenzione.

Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham in Italia