IL CASO STUDIO: COME LA COMUNICAZIONE RIDUCE IL RISCHIO SANITARIO
300 professionisti nell’area materno infantile piemontese partecipano alla mappatura a priori: il metodo Cartorisk coinvolge gli operatori in un’azione di miglioramento dal basso che porta il risk management nei singoli processi sanitari.
Tra il 2018 e il 2019, 300 operatori sanitari dei reparti materno infantili della Regione Piemonte sono stati coinvolti in un progetto di mappatura a priori del rischio.
Il metodo impiegato è Cartorisk: un metodo sviluppato dalla Mutua assicurativa Sham – gruppo Relyens, RiskManager e assicuratore di riferimento per la sanità pubblica italiana in ambito RC Sanitaria.
Cartorisk prevede di coinvolgere gli operatori responsabili dei singoli processi sanitari e analizzare con loro tutti i passaggi che li compongono. Di ognuno di questi ne vengono considerati i potenziali rischi e l’efficacia delle barriere già in atto per contenerli, stimando gravità e probabilità del rischio residuo.
Da questa analisi, frutto di 8 mesi di lavoro sul campo e 35 meeting con gli operatori, sono stati analizzati 72 rischi e sviluppate 183 proposte di miglioramento da parte di medici, tecnici e infermieri nei reparti.
I risultati dell’intera ricerca sono stati pubblicati nell’articolo “L’analisi a priori del rischio sanitario in Regione Piemonte: applicazione del metodo Cartorisk sull’area materno-infantile sulla rivista Mecosan1“.
“Quello che emerge è il ruolo della comunicazione come strumento di sicurezza su quattro livelli distinti. – spiega Anna Guerrieri, Risk Manager di Sham – gruppo Relyens e autrice del progetto – Il primo è la comunicazione all’interno di equipe e reparti. Solo per fare un esempio, nella letteratura il 70% degli eventi sentinella, ovvero eventi avversi gravi e potenzialmente evitabili, segnalati dalle organizzazioni sanitarie americane tra il 1995 e il 2005 erano associati a un fallimento della comunicazione tra i professionisti coinvolti2”.
“Il secondo livello della comunicazione è lo scambio tra il Risk Management dell’azienda sanitaria e i singoli professionisti nei reparti. L’impiego di Cartorisk dimostra come gli operatori possano e vogliano essere attivamente coinvolti nel rendere più sicure le cure che erogano quotidianamente. Come diversi esempi dimostrano – da ultimo la best practice della Fondazione Poliambulanza di Brescia3 – la sicurezza e la gestione del rischio non può essere calata dall’alto, ma ha bisogno di una rete di persone che medi l’applicazione dei protocolli in ogni singolo reparto e segnali attivamente al Risk Manager tutte le situazioni da migliorare. Ovviamente, questo può avvenire solo in una atmosfera di fiducia basata sulla cultura “no blame”. Così si può creare davvero un Enterprise Risk Management: una gestione del rischio intrecciata nella trama di qualsiasi attività aziendale”.
“Esulando dal caso studio, possiamo dire che la stessa fiducia e trasparenza deve esistere nella comunicazione tra persone e struttura sanitaria, soprattutto in caso di eventi avversi o situazioni di tensione. È dalla buona comunicazione con i pazienti e i familiari, dalla cura delle emozioni e delle sensibilità che dipende la riduzione della conflittualità e la prevenzione del contenzioso4”.
“Infine, è sempre più evidente che l’alfabetizzazione sanitaria (health literacy) è uno strumento a tutto tondo per la prevenzione primaria e l’empowerment del paziente. È grazie all’informazione e alla comprensione che la persona può scegliere consapevolmente e liberamente di contribuire in maniera attiva alla propria salute; sottoponendosi a controlli periodici, abbracciando stili di vita sani e aderendo scrupolosamente ai percorsi terapeutici e farmacologici condivisi con medici e specialisti”.
“Questi – conclude Guerrieri – sono i quattro livelli in cui la comunicazione può contribuire globalmente alla gestione del rischio e dei sinistri: implementando la sicurezza nei processi, stimolando la partecipazione del personale al miglioramento, rafforzando l’alleanza terapeutica tra assistito e struttura sanitaria nonché l’emancipazione del paziente come soggetto attivo del percorso di cura”.
Note:
1 – L’analisi a priori del rischio sanitario in Regione Piemonte: applicazione del metodo Cartorisk sull’area materno-infantile – Alberto Sardi, Enrico Sorano, Letizia Agostini, Anna Guerrieri, Mirella Angaramo, Franco Ripa. MECOSAN – ISSN 1121-6921, ISSNe 2384-8804, 2020, 114
2 Op.Cit
[01/04/2022 17:00] Tommaso Vesentini
3 Riduzione sepsi neonatale, ricoveri covid mirati e risparmio: i risultati dell’enterprise risk management – Santà 360° (link)
4 Tavola rotonda al corso: STATI GENERALI DELLA COMUNICAZIONE PER LA SALUTE, organizzato il 4/5 marzo 2022 da FEDERSANITÀ con il patrocinio di ISS, AGENAS, Formez PA, ANCI, Ordine dei Giornalisti, Fondazione Innovazione Sicurezza in Sanità e la collaborazione di PA Social, l’associazione nazionale per la nuova comunicazione.