COME STA CAMBIANDO IL RISK MANAGEMENT SANITARIO

Più di 80 progetti di miglioramento presentati al 5° Concorso RM Sham testimoniano l’investimento della sanità italiana nella sicurezza, anche nel pieno della pandemia. Ma non solo: proattività nei reparti, inclusione del cyber risk management e capacità predittive basate sulla corretta analisi dei dati sono i progressi da raggiungere nell’immediato futuro.

Da 20 anni in Francia e da 5 in Italia, la mutua assicurativa Sham – gruppo Relyens raccoglie, confronta e premia le migliori pratiche a livello locale per la riduzione del rischio sanitario con l’intento di farle conoscere e diffondere a livello nazionale ed europeo. “Il 2021 è stata la prima edizione nella quale i progetti italiani, francesi e spagnoli hanno concorso assieme e il premio europeo è andato all’IRCCS Don Carlo Gnocchi con un progetto che unisce alta tecnologia e attenzione alla salute del personale sanitario”.  Per Roberto Ravinale, direttore esecutivo di Sham in Italia “stiamo assistendo ad una decisa trasformazione nel Risk Management sanitario”. Il progetto vincitore, per esempio, prevede in una maglietta di tessuto ‘intelligente’ (e-texture) capace di registrare i parametri vitali, la postura e l’affaticamento dei fisioterapisti con l’obiettivo di monitorarne il benessere psicofisico; dopo la pubblicazione scientifica dei risultati, il progetto potrà essere esteso ad altre categorie e strutture sanitarie.  “Veder assegnare ad una struttura italiana il primo premio è motivo di grande orgoglio e testimonia l’investimento fatto dall’intero Servizio sanitario nazionale, nel pubblico come nel privato, per migliorare la sicurezza delle cure e degli operatori”.

Oltre al progetto del Don Gnocchi, sono stati presentati numerosissimi progetti provenienti da tutta la sanità italiana: dalle piccole case di cura fino ai grandi ospedali universitari. Tra i vincitori figura la “rete” dei 65 referenti del rischio della Fondazione Poliambulanza, uno o più in ogni reparto, il cui progetto segna decisamente la transizione dalla gestione del rischio da reattiva a proattiva abbracciando in pieno sia una prassi bottom-up per il miglioramento sia una cultura No-Blame nella quale l’errore diventa un vettore per il processo di miglioramento aziendale. Premiate anche le flow chart digitali per infermieri e oss della Casa di cura Villa Maria di Padova e il progetto del San Giovanni Addolorata, che ha come obiettivo quello di potenziare e digitalizzare il monitoraggio della stress-lavoro correlato (un tema essenziale dopo il COVID-19). All’orizzonte si profila uno scenario estremamente reale, nel quale i dati raccolti possono portare alla predizione di situazioni di rischio prima che si verifichino.

Dopo la pandemia, abbiamo assistito ad un aumento della sensibilità e della partecipazione del personale sanitario alla sicurezza delle cure. Stiamo andando verso lo sviluppo di un risk management olistico, capace di abbracciare per intero i processi sanitari fin dalla progettazione. Nel frattempo, la tecnologia apre immense prospettive per costruire una visione predittiva dei rischi e l’analisi e la strutturazione dei dati medici disponibili rappresenterà una fonte primaria di informazioni per erogare un’offerta di prevenzione su misura e innovativa.  Essenziale, per cogliere queste opportunità, è inserire a pieno titolo il Cyber Risk Management nella più ampia e globale gestione del rischio. Ma tutto ciò non è sufficiente: nell’attuale contesto di overload cognitivo, la tecnologia consente di analizzare i dati, decifrarli ed utilizzarli al meglio, ponendoci in grado di identificare e anticipare i rischi molto prima di quanto fosse possibile in precedenza. Nuovi metodi e ulteriori flussi di dati in futuro porteranno a previsioni sempre più accurate. E solo chi sarà in grado di utilizzare con efficacia questi dati potrà sfruttarne appieno il potenziale. Per questo è necessario affidarsi a un partner che abbia gli strumenti e le competenze per farlo.

Sham ha recentemente stretto partnership con i maggiori players nell’ambito dell’innovazione tecnologica in sanità, come Caresyntax, una piattaforma tecnologica finalizzata a ridurre il rischio chirurgico nelle sale operatorie tramite strumentazioni di data analytics, video recording e AI.

Questo è solo un esempio di una strategia più ampia: l’assicuratore non può limitarsi ad assicurare i rischi. Deve divenire un partner essenziale della sicurezza: un Risk Manager che contribuisce con prodotti, servizi e competenze multidisciplinari e specialistiche all’obiettivo comune di rendere sia le cure che i luoghi di cura più sicuri, sia in ambito fisico che digitale.

Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham in Italia