BUONE PRATICHE: PERCHÈ SERVONO LINEE GUIDA ITALIANE
“Buone pratiche, validate e concrete, aiutano clinici, risk manager e pazienti”. Per Giansaverio Friolo, Risk Manager Sham e membro del Board della società scientifica SIAARTI “se ne parla spesso ma non ve ne sono a sufficienza”. Da qui parte una riflessione che va oltre l’Anestesia e la Rianimazione per abbracciare una carenza del Risk Management in Italia.
“Si parla spesso di linee guida ma il più delle volte quello sul quale i clinici possono basarsi è un corpus di letteratura, più che un vademecum pratico e attuabile. Le indicazioni sono numerose, spesso provenienti da fonti estere diverse e, talvolta, non del tutto coerenti l’una con l’altra. Da qui partiamo per capire il valore di una linea guida italiana, validata da una società scientifica ampiamente riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Va riconosciuto il merito alla Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI)* nel continuare il difficile percorso di sviluppo”.
Giansaverio Friolo, è un professionista accreditato nel Risk Management ospedaliero e ha una lunga storia di collaborazione con SIAARTI di cui è socio e sostenitore da diversi anni. Recentemente è stato invitato a far parte del Board SIAARTI per l’elaborazione delle Buone Pratiche sulla normotermia. Un impegno nel campo della prevenzione e della riduzione del rischio in sanità che lo accompagna senza soluzione di continuità nel nuovo incarico di Risk Manager in Sham Italia.
Qual è l’obiettivo del progetto relativo alle buone pratiche in Anestesia?
Offrire ai medici anestesisti e rianimatori, che già sono sotto pressione da un anno e mezzo per rispondere alla lunga emergenza del COVID, uno strumento pratico che li aiuti nell’attività quotidiana. Attraverso una review delle prassi negli ospedali italiani concernenti la normotermia perioperatoria per redigere, in un secondo tempo, una linea guida che racchiuda le migliori best practice da impiegare.
Perché la normotermia?
Perché è un passaggio importante nell’attività della sala operatoria, anche se solo negli ultimi anni ha ricevuto l’attenzione che merita. Normotermia significa mantenere stabile la temperatura del paziente durante e nei momenti precedenti o successivi l’intervento chirurgico. La temperatura è un parametro vitale importante per tutti gli operatori sanitari. Monitorarla con costanza consente di individuare tempestivamente l’insorgere di eventuali criticità. Mantenerla stabile richiede, inoltre, strumenti sofisticati – flussi laminari d’aria; materassini riscaldanti; sistemi di monitoraggio – e questi strumenti richiedono investimenti. È qui che il tema delle linee guida rivela un significato che va oltre la pratica clinica.
Quale è il significato più ampio per la sanità?
Le linee guida possono rappresentare un vero pilastro della nostra sanità: aiutano il clinico a scegliere e, nello stesso tempo, lo proteggono nella responsabilità della scelta; nascono per offrire al paziente le migliori possibilità della sicurezza delle cure; mettono nelle mani dei responsabili del rischio, risk manager o referenti della qualità, uno strumento validato e autorevole per richiedere interventi alla Direzione. Le linee guida sono infatti il linguaggio comune di operatori, addetti alla sicurezza e direzioni ospedaliere. Avere una buona linea guida in mano apre la porta a una pratica clinica più sicura e più serena, a cure più efficaci, a una migliore capacità di creare prevenzione nelle scelte aziendali.
Quale messaggio nasce da questa analisi?
Che di linee guida si parla tantissimo ma attualmente sono in numero estremamente limitato. Abbiamo bisogno di linee guida italiane, validate da società scientifiche riconosciute dal Ministero della Salute sulle quali la prassi ospedaliera possa fare concreto affidamento. Qualunque società scientifica si prenda l’impegno di realizzarle merita un sincero ringraziamento perché offre un contributo tangibile alla sanità italiana.