LA SICUREZZA INFORMATICA È LA SICUREZZA DEL PAZIENTE

“Non puoi controllare quello che non puoi vedere”. Nell’orizzonte dell’Internet of Medical Things, Cyber safety significa Patient safety; bisogna guardare il problema da una prospettiva nuova.

 

C’è molta attenzione al rischio degli attacchi informatici che minacciano o chiedono riscatti per i dati sanitari. Ma esiste anche una prospettiva diversa e altrettanto grave: la minaccia alla sicurezza del paziente”.

Amir Vashkover dà eco ai risultati di un sondaggio che ha coinvolto 1500 medici e operatori sanitari. “Per loro, il principale pericolo di un attacco cyber è la compromissione dei processi di cura che, ovviamente, sono sempre più dipendenti dalla digitalità e dall’interconnessione dei device medicali”.

Amir è Business Development & Strategic Alliances di CyberMDX, società partner tecnologica di Sham, e ha sviluppato una sintesi per indicare il cuore del problema: “Non puoi controllare quello che non vedi”.

Da una parte le reti di device medicali collegati tra loro offrono una grande opportunità di cura e una parallela vulnerabilità, perché un attacco che ne colpisca uno li colpisce tutti. Nello stesso tempo la mancanza di interoperabilità tra i device è una ulteriore minaccia alla sicurezza del paziente”.

La soluzione – per Amir Vashkover – è ‘close the gap’: chiudere i varchi nelle reti lavorando sulle particolarità di ogni singola rete, sulle esigenze che hanno portato il suo sviluppo e con soluzioni tecnologiche studiate appositamente per abbracciare è ‘vedere’ l’attività di tutti i device medicali collegati in un dato momento”.

Non è una soluzione che si circoscrive a singolo software; richiede uno sforzo ulteriore, quello di iniziare a pensare in termini di Internet of Medical Thing.