Risk management

LA LEZIONE DEL MASTER: ANTICIPARE I RISCHI PRIMA CHE SI VERIFICHINO

Workshop inaugurale per il primo Master Universitario di secondo livello dedicato risk management in sanità realizzato dall’Università di Torino in collaborazione con Sham e con il supporto di Federsanità-ANCI.

Venerdì 11 dicembre si è tenuto presso l’Università di Torino l’evento inaugurale del primo Master Universitario di secondo livello: “Sicurezza delle cure, governo clinico e gestione del contenzioso” organizzato dall’Ateneo in collaborazione con Sham e con il supporto di Federsanità-ANCI.

“Vogliamo diffondere la cultura della gestione del rischio in sanità e questo Master è uno degli strumenti che abbiamo scelto per dare il nostro contributo concreto alla discussione sulla sicurezza delle cure – ha affermato Roberto Ravinale, Direttore esecutivo di Sham in Italia, durante il workshop trasmesso in diretta dalle aule dell’Università. – Siamo una Mutua che assicura la sanità e nel nostro DNA c’è il principio di farlo in qualità di alleati per portare contributo reale alla gestione del rischio”.

Il Master non è la prima esperienza di collaborazione tra Sham e l’Università di Torino. “Collaboriamo con Sham da anni, con corsi di formazione e ricerca all’interno delle aziende sanitarie – precisa il Professor Enrico Sorano, docente del Dipartimento di Management dell’UniTo e Direttore del Master. – Ora siamo qui con il master che ci permette di affrontare diverse tematiche. All’interno del corso ci sarà modo di focalizzarsi sul risk management in ambito sanitario, individuare quali sono i ruoli da sviluppare per tenere sotto controllo il rischio clinico e discuteremo anche come si coniuga il concetto di prevenzione rispetto ai big data, l’intelligenza artificiale e il cyber risk. Proviamo, insomma, a delineare gli interventi da promuovere all’interno delle strutture sanitarie per affrontare i rischi del futuro”.

Anche Federsanità-ANCI ha sottolineato l’importanza di mettere al centro del panorama legislativo la garanzia della sicurezza delle cure.

“Federsanità ha da tempo dato l’allarme circa lo stato di difficoltà in cui versano le strutture sanitarie, fin da prima della pandemia- conferma Tiziana Frittelli, Presidente di Federsanità. – Oggi, confrontandoci con gli eventi infausti incontrati durante la prima ondata, si pone il problema di trovare una definizione condivisa di colpa grave, limitata all’ambito pandemico. Questa rappresenterebbe un elemento di protezione per gli operatori sanitari che si sono trovati ad affrontare la crisi. Ci auguriamo che questo master diventi un luogo di approfondimento, di confronto critico per arrivare a trovare soluzioni che supportino il SSN”.

Il workshop introduttivo ha visto, inoltre, la partecipazione di importanti relatori che hanno anticipato alcune tematiche previste per le lezioni del master nel corso del 2021.

Elio Borgonovi, Presidente del CERGAS, ha evidenziato le difficoltà introdotte dall’assenza di sicurezze, incontrata soprattutto durante lo stato pandemico. “Ci troviamo in una situazione di incertezza in cui non è possibile associare una probabilità agli eventi possibili. I sistemi mutualistici si basano sulla capacità di anticipare rischi e non siamo in grado di proteggerci in situazioni di incertezza, piuttosto, sono più gestibili le situazioni di rischio. Questo è un concetto che sarà approfondito nel master, per fornire gli spunti per imparare a gestire anche situazioni imprevedibili”.

Il Magistrato e Vice Procuratore Generale della Procura del Lazio, Barbara Pezzilli, ha invece esposto le caratteristiche della responsabilità amministrativo contabile in ambito sanitario. “In questo periodo storico è particolarmente importante evitare che interpretazioni non corrette delle norme portino a una distorsione nella gestione degli eventi avversi – afferma. – È necessaria una migliore gestione delle risorse pubbliche che si può realizzare anticipando i danni prima che si verifichino. Questo impegno deve coinvolgere tutti i soggetti che nella loro attività si trovano a spendere risorse che derivano da finanziamenti del sistema sanitario”.

La giornata di workshop si è conclusa infine con le riflessioni del Professor Guido Alpa, emerito di Diritto civile presso l’Università di Roma La Sapienza e autore di un testo a commento della legge Gelli-Bianco. “La sfida di oggi è capire come assicurare al paziente interventi sanitari davvero efficaci e difenderlo dai rischi in cui può incorrere all’interno di una struttura ospedaliera. Raccogliendo dati ospedalieri si può fare un’analisi dei rischi dalla quale ricavare buone pratiche e linee guida che devono essere messe a disposizione delle istituzioni e pubblicate su riviste specialistiche. Stiamo lavorando – ha continuato Alpa – affinché le linee guida siano valutate e pubblicate dal Ministero della Salute in modo che ogni medico possa venirne a conoscenza”.

Le lezioni del master (la prossima si terrà il 15 gennaio) avranno anche il compito, dunque, di approfondire i numerosi spunti proposti in questa giornata introduttiva che ha dato modo di dipingere un quadro dei diversi aspetti in gioco quando si parla di gestione del rischio in sanità. “Nel master snoccioleremo gli argomenti introdotti oggi come punti di riferimento. – conclude Sorano– Insisteremo sul contenitore di riferimento che è il SSN e sulla cultura dei processi aziendali. Questo master è un’occasione per imparare a fare fronte alle problematiche che si possono sviluppare nel corso dell’azione sanitaria, sia quelle già ben note ma anche quelle più nuove e meno conosciute”.