ROBERTO RAVINALE

Buone pratiche da condividere in tempo di Covid

In questa stagione di grande impegno per il Sistema Sanitario, è particolarmente strategico condividere l’esperienza sul campo perché è dalle prove superate a livello locale che emergono le buone pratiche, applicabili su tutto il territorio nazionale.

 

Sanità 360° ne ha trattato nell’edizione precedente, raccontando la trasformazione della struttura “Santa Maria degli Angeli” di Putignano in ospedale COVID e la risposta dell’ASL Bari alla crescita delle curva dei contagi.  E lo fa anche oggi, mettendo in primo piano un tema di assoluta attualità: i servizi territoriali, divenuti centrali in un’ottica di distanziamento sociale. Nel Webinar Sham on Air di Giovedì 26 novembre abbiamo presentato due casi studio che permettono di restituire con forza le difficoltà ma anche le occasioni insite nello scenario attuale. Da una parte raccontiamo la nascita delle USCA, come risposta all’emergenza, e il loro sviluppo nella ASL TO4, come modello di telemedicina. Dall’altro mettiamo in risalto l’evoluzione del progetto “Meglio a casa”, sviluppato sul territorio ligure, in particolare nell’ASL4 di Sestri Levante: un’iniziativa in corso dal 2017 che ha dovuto riconfigurarsi per far fronte ai nuovi rischi dettati dalla pandemia.

Anche la comunicazione sanitaria è cambiata drasticamente ed è divenuta l’oggetto di una ricerca condotta dal Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino; il progetto si inserisce nella lunga collaborazione tra il Dipartimento stesso e la Mutua Sham.

Infine, torniamo su un tema caldo già affrontato negli ultimi mesi: la preoccupazione per il rischio informatico, che cresce di pari passo con la digitalizzazione. La Sanità è divenuta il principale bersaglio del cyber crime e ha bisogno di strumenti e competenze multidisciplinari che garantiscano la sicurezza di dati e device medicali. Nell’articolo “Come avviene un attacco hacker ad un ospedale” CyberMDX, uno dei partner tecnologici di Sham, analizza uno scenario tipo e si suggeriscono le  corrette contromisure che le strutture sanitarie possono adottare per proteggersi.

Non mi dilungo oltre e vi auguro una buona lettura.

 

Roberto Ravinale

Direttore Esecutivo di Sham in Italia