SHAM ON AIR: GLI EFFETTI INDIRETTI DEL COVID
I protocolli e le linee guida che regolano l’accesso alle cure e alle diagnosi sono cambiati anche in ambiti che con il virus non hanno relazione, dalla cronicità alle stroke unit. Quale effetto sulla sanità? Quali contromisure dal punto di vista assicurativo? Ecco il nuovo webinar Sham On Air andato in onda il 13 ottobre.
Il più recente tra i Webinar Sham ha toccato un ambito di crescente importanza sia dal punto di vista sanitario che assicurativo: quali sono stati gli effetti indiretti del COVID-19 sulla sanità? Quante cure e diagnosi sono state ritardate? Che impatto sta avendo o avrà questo “ripple effect” dal punto di vista assicurativo e della responsabilità civile sanitaria?
In collegamento da Roma c’era Francesca Romana Pezzella, Neurologo al San Camillo di Roma e Consulente presso la Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio. A dialogare con lei è arrivata Alessandra Grillo, Direttore Operazioni di Sham Italia.

“Linee guida sanitarie nazionali e internazionali: determinare la responsabilità e prospettive Covid”
Il contesto delineato inizialmente dalla dottoressa Pezzella è stato quello della Linee Guida: come nascono, come vengono validate, come discendono dalle società scientifiche ed enti nazionali o internazionali fino al livello ospedaliero. Un processo strutturato che il COVID ha sconvolto, dando luogo ad un aggiornamento dal basso, polivocale e in continua evoluzione man mano che la natura e il comportamento della malattia veniva compreso e cambiava, di conseguenza, anche la prassi ospedaliera.
Mentre questa dinamica si dispiegava, interi reparti venivano riconvertiti, le cure ordinarie posticipate, personale rilocalizzato e strutture specialistiche ridotte di numero e portata. Nella sola Lombardia la rete delle Stroke Unit è stata ridimensionata da 38 a 10 centri, in alcuni centri il numero il numero di ricoveri in questo ambito è sceso dal 35 al 45 per cento, riducendo il tempo di ricovero, aumentando la proporzioni di sintomi iniziali trascurati (effetto delle persone sole in lockdown ) e riducendo gli outcome favorevoli.
“La temuta impennata delle richieste di risarcimento nei confronti delle strutture sanitarie, ad oggi, non si è verificata – ha commentato Alessandra Grillo di Sham -. Ci vorranno mesi/ anni, però, per chiarire il quadro dei danni da COVID, diretti e indiretti. In caso di claim si dovranno collegare gli eventi ad un preciso lasso temporale inserito in una situazione in rapida evoluzione e alle informazioni reperibili in quel dato momento. È bene, perciò, diffidare dalle semplificazioni”.