LA GIURISDIZIONE DEL GIUDICE NELL’AZIONE DI RIVALSA

Lunedì 9 novembre alle 11:00 si terrà un’edizione speciale dei webinar Sham On Air: la Corte di Cassazione, infatti, si è pronunciata sull’azione di rivalsa promossa da un’azienda sanitaria nei confronti di un suo dipendente sanitario. La Corte ha sancito il principio che non esiste questione di riparto tra Tribunale ordinario e Corte dei Conti. Cosa cambierà nel rapporto tra operatori e ASL? Quale impatto nella disciplina della legge Gelli? In che modo verrà influenzata l’azione delle assicurazioni? Un parterre di grandi esperti medico legali esplorerà le diverse implicazioni di questo nuovo orizzonte giurisprudenziale.

 

Di Ernesto Macrì, Avvocato Foro di Roma

Una giornata di discussione a più voci organizzata da Sham in collaborazione con Me.L.Co. (Medicina Legale Contemporanea), dedicata alle problematiche concernenti la regolamentazione delle relazioni che legano la struttura sanitaria pubblica ed il medico dipendente ogniqualvolta la prima abbia risarcito il paziente danneggiato a seguito della prestazione sanitaria resa dal secondo.

L’abbrivio è la recente pronuncia delle Sezioni Unite – la n. 21992/2020 – chiamata ad occuparsi dell’azione di rivalsa di una Azienda Ospedaliera nei confronti di un proprio dipendente sanitario.

La sentenza afferma, nella espressione più autorevole del Supremo Consesso, il principio secondo cui l’azione per danno erariale nei confronti dei sanitari dipendenti di un’azienda sanitaria, proposta davanti alla Corte dei conti, non sostituisce l’ordinaria azione civilistica di responsabilità nei rapporti tra amministrazione e soggetti danneggiati.

In buona sostanza, tutte le volte che l’azienda sanitaria proponga domanda di manleva nei confronti dei propri medici, non sorge una questione di riparto tra giudice ordinario e giudice contabile.

 

[SHAM]OnAir_09Novembre_

 

Quale sarà l’impatto della sentenza?

Il principio sancito dai giudici di legittimità recherà con sé ripercussioni sul profilo dei c.d. “rapporti interni” tra aziende sanitarie e professionisti dipendenti? Si andranno a definire nuove geometrie nelle azioni di surroghe e regressi tra strutture ed esercenti la professione sanitaria?  Se e quale impatto potrà avere sulla disciplina dettata dalla Legge Gelli? E il ruolo delle Compagnie assicurative, quale sarà?

L’evento si propone l’obiettivo di una riflessione pluriprospettica per una corretta messa a fuoco di alcuni concetti chiave legati tra loro da un reticolato di fili rossi, sovente segnato dall’incertezza nell’abbozzare gli assetti su cui, effettivamente, finisce per calibrarsi la responsabilità sanitaria.

Se ne parlerà con:

ENZO VINCENTI – Consigliere III sez.Civile Corte Cassazione e relatore della Sentenza sez. Unite Civili n. 21992/20

ARTURO IADECOLA – Vice Procuratore Generale, Corte dei Conti Roma

PASQUALE MACRÌ – Segretario Nazionale Medicina Legale Contemporanea e Docente di Medicina legale presso l’Università di Siena

ROBERTO RAVINALE – Direttore Esecutivo Sham in Italia

LORENZO LOCATELLI – Avvocato e Direttore della Scuola Forense di Padova

 

QUI PER ISCRIVERSI

SHAM PARTNER DELLA RICERCA

Sham lavora a fianco dei ricercatori dell’Università di Torino in progetti di ricerca incentrati sul risk management in sanità. Dalla collaborazione sono stati pubblicati già 6 articoli in cui si analizzano le attività di gestione del rischio nelle strutture sanitarie italiane.

 

“La collaborazione con centri di formazione e Università è un elemento fondamentale del lavoro di Sham, che non si limita a fornire polizze assicurative, ma è protagonista dell’evoluzione del risk management – afferma Anna Guerrieri, Risk Manager di Sham Italia -. L’Università di Torino è il partner principale di Sham e grazie a questa collaborazione sono stati pubblicati numerosi studi di rilevanza nazionale e internazionale”.

Le ricerche pubblicate ad oggi sono 6:

  • “L’analisi a priori del rischio sanitario in Regione Piemonte. Applicazione del metodo Cartorisk sull’area materno-infantile”, pubblicato sul numero 114 della rivista MECOSAN Bocconi;
  • “Improvement of health performance through clinical risk management: the maternal and child pathway” pubblicato sul Measuring Business Excellence il 5/10/2020;
  • “Clinical Risk Management in ambito di eGovernmentpubblicata sul numero 1/2020 della rivista Sanità pubblica e privata;
  • Sicurezza delle cure e responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie: L’opinione di un’esperta”pubblicato sul numero 3/2020 della rivista Prospettive Sociali e Sanitarie in cui è riportata un’intervista alla dottoressa Anna Guerrieri;
  • “CyberRisk in Health Facilities: A Systematic Literature Review” pubblicato sulla rivista Sustainability il 27/08/2020;
  • “La gestione del rischio sanitario: il caso dell’A.O. Ordine Mauriziano di Torino” pubblicato sul numero 3/2019 della rivista L’Ospedale.

Oltre agli studi già pubblicati, altri due saranno disponibili nel prossimo futuro.

“Il contributo alla ricerca non è una caratteristica frequente nel panorama assicurativo – precisa Guerrieri -. Per Sham rappresenta un grande riconoscimento da parte della comunità scientifica che ci vede come un partner dal know-how e dall’expertise consolidata; ed è un modo ulteriore di essere vicina agli associati e alla comunità dei professionisti del Risk Management in Sanità. Un modo in più di avere un impatto sulla sicurezza delle cure perseguendo una missione mutualistica”.

Le ricerche effettuate si concentrano sull’analisi dello stato attuale del risk management sanitario in Italia e nell’individuare gli strumenti per potenziare la prevenzione dei sinistri. Uno degli argomenti di maggior interesse in questo momento è quello che coinvolge la digitalizzazione dei servizi ospedalieri. “Il piano di azione dell’eGovernment dell’unione europea prevede la standardizzazione e digitalizzazione dei processi delle organizzazioni pubbliche- dice Guerrieri. – Affrontando questo aspetto dal punto di vista delle strutture sanitarie italiane, è stata fatta un’analisi della letteratura riguardante la gestione del rischio per questo ambito”.

I contributi esistenti dedicati a questo tema, però, non sono esaustivi e le lacune sono numerose. “È stato messo in evidenza che, nonostante l’interesse crescente riguardo al risk management, in Italia la ricerca che lo riguarda è scarsa e poco uniforme. Uno dei motivi principali è la frammentazione delle competenze coinvolte all’interno di una struttura sanitaria. Medici, personale amministrativo, assicurazioni, avvocati: tutti contribuiscono al panorama della prevenzione del rischio in sanità. Il coinvolgimento di tutte queste personalità rende lo scambio di idee e la messa a punto di nuove pratiche lenti e macchinosi. I professionisti sanitari lamentano la mancanza di collaborazione tra discipline diverse e tra le strutture. Per il personale amministrativo, invece, l’ostacolo principale è l’assenza di linee guida chiare e univoche necessarie per la standardizzazione dei processi e per l’implementazione di azioni di miglioramento sul rischio”.

Un miglior piano organizzativo può essere costruito a partire dall’analisi della situazione attuale. Ma i dati attualmente a disposizione sono limitati. A questa povertà di letteratura Sham sopperisce anche con ricerche sul campo, come lo studio sugli eventi avversi avvenuti nell’arco di diversi anni presso il Mauriziano di Torino e l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.

Questo impegno nella ricerca è anche mosso dalla necessità di fare un’analisi delle conseguenze della legge Gelli-Bianco a 4 anni dalla sua introduzione. Il provvedimento, infatti, rende il diritto alla sicurezza delle cure parte integrante del diritto alla salute. Ma la messa in pratica di questo principio è ancora poco chiara. “La legge Gelli-Bianco dovrebbe garantire alle persone assistite più trasparenza e sicurezza delle cure e più tutela agli operatori sanitari nello svolgimento della professione e nel comunicare eventuali criticità riscontrate sul campo – commenta la dottoressa Guerrieri -. Mancano però informazioni sulla concreta applicazione della norma, oltre che la mancanza di alcuni regolamenti e decreti attuativi. Così, si conosce relativamente poco sui risvolti pratici ed evoluti in questi ultimi anni. Quello che sappiamo è che la gestione del rischio sanitario può essere migliorato nel tempo. Ad esempio, potrebbe essere favorito dall’introduzione di nuove buone pratiche sempre più multidisciplinari che permettano agli operatori di agire in modo più consapevole, prevenendo e limitando il manifestarsi di eventi avversi e garantendo sempre maggior sicurezza e qualità delle cure”.

 

SHAM ON AIR: GLI EFFETTI INDIRETTI DEL COVID

I protocolli e le linee guida che regolano l’accesso alle cure e alle diagnosi sono cambiati anche in ambiti che con il virus non hanno relazione, dalla cronicità alle stroke unit. Quale effetto sulla sanità? Quali contromisure dal punto di vista assicurativo? Ecco il nuovo webinar Sham On Air andato in onda il 13 ottobre. 

Il più recente tra i Webinar Sham ha toccato un ambito di crescente importanza sia dal punto di vista sanitario che assicurativo: quali sono stati gli effetti indiretti del COVID-19 sulla sanità? Quante cure e diagnosi sono state ritardate? Che impatto sta avendo o avrà questo “ripple effect” dal punto di vista assicurativo e della responsabilità civile sanitaria?

In collegamento da Roma c’era Francesca Romana Pezzella, Neurologo al San Camillo di Roma e Consulente presso la Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio. A dialogare con lei è arrivata Alessandra Grillo, Direttore Operazioni di Sham Italia.

GLI EFFETTI INDIRETTI DEL COVID

“Linee guida sanitarie nazionali e internazionali: determinare la responsabilità e prospettive Covid”

Il contesto delineato inizialmente dalla dottoressa Pezzella è stato quello della Linee Guida: come nascono, come vengono validate, come discendono dalle società scientifiche ed enti nazionali o internazionali fino al livello ospedaliero. Un processo strutturato che il COVID ha sconvolto, dando luogo ad un aggiornamento dal basso, polivocale e in continua evoluzione man mano che la natura e il comportamento della malattia veniva compreso e cambiava, di conseguenza, anche la prassi ospedaliera.

Mentre questa dinamica si dispiegava, interi reparti venivano riconvertiti, le cure ordinarie posticipate, personale rilocalizzato e strutture specialistiche ridotte di numero e portata. Nella sola Lombardia la rete delle Stroke Unit è stata ridimensionata da 38 a 10 centri, in alcuni centri il numero il numero di ricoveri in questo ambito è sceso dal 35 al 45 per cento, riducendo il tempo di ricovero, aumentando la proporzioni di sintomi iniziali trascurati (effetto delle persone sole in lockdown ) e riducendo gli outcome favorevoli.

La temuta impennata delle richieste di risarcimento nei confronti delle strutture sanitarie, ad oggi, non si è verificata – ha commentato Alessandra Grillo di Sham -. Ci vorranno mesi/ anni, però, per chiarire il quadro dei danni da COVID, diretti e indiretti. In caso di claim si dovranno collegare gli eventi ad un preciso lasso temporale inserito in una situazione in rapida evoluzione e alle informazioni reperibili in quel dato momento. È bene, perciò, diffidare dalle semplificazioni”.

 

LA NUOVA FORMAZIONE DEI RISK MANAGER IN SANITÀ

Una formazione innovativa e specialistica sul Risk Management sanitario: è questa la cornice del primo Master Universitario di II° Livello “Sicurezza delle cure, governo clinico e gestione del contenzioso”, realizzato dalla Mutua Sham in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino e sotto il patrocinio di Federsanità-Anci. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 ottobre.

 

Con il primo Master Universitario di II° Livello, dedicato alla gestione del rischio e dei sinistri in sanità, prende avvio l’avanzamento della formazione dei Risk Manager e/o dei professionisti di settore interessati, con l’obiettivo di affrontare al meglio le criticità del presente, ma con uno sguardo attento sul futuro. Il Master “Sicurezza delle cure, governo clinico e gestione del contenzioso” nasce per accompagnare e stimolare la crescita culturale dei professionisti in tematiche fondamentali come la Responsabilità Civile Sanitaria, la gestione dei contenziosi e la gestione dei rischi; ma lette ed interpretate oggi con nuovi ed ambiziosi parametri, più aderenti alle esigenze formative di professionisti che lavorano in un contesto molto incerto, complesso e in costante evoluzione quale quello sanitario.

“Abbiamo bisogno di una formazione specialistica dedicata alla gestione dei rischi, declinati appositamente al purale, ma non solo – spiega la Risk Manager della Mutua Sham, Anna Guerrieri –. Rispetto a questo tema, è necessario dare rilevanza ad ulteriori aspetti che fanno parte della governance sanitaria e che vedono nel management aziendale, nella misurazione delle performance, nella definizione di budget e obiettivi, nonché nella condivisione di strumenti concreti di analisi, misura e tracciabilità dei fenomeni, elementi imprescindibili per migliorarci e affrontare il prossimo futuro meglio di quanto abbiamo fatto finora”.

Il Master, nato dalla collaborazione tra la Mutua Sham e il Dipartimento di Management dell’Università di Torino, vanta il sostegno di Federsanità-Anci: “I partner di questa iniziativa – sottolinea la RM – sono soggetti istituzionali per loro natura differenti e portatori di interessi differenti che, tuttavia, convergono nel comune obiettivo di far crescere la cultura dei rischi sul territorio nazionale. Ciò rappresenta un dato significativo e una modalità “altra” di relazione, non antagonista ma impostata su una strategia win-win, possibile e fruttuosa. Soltanto mettendo insieme le nostre specificità e coordinando le nostre eccellenze, saremo in grado di rispondere alle esigenze reali di strutture e professionisti della salute, in un contesto sempre più complesso, globalizzato ed incerto”.

Con l’uso di strumenti operativi dedicati, il Master propone elementi di innovazione nella formazione specialistica dei Risk Manager: “Il cambio di passo – evidenzia Guerrieri – è rappresentato dall’offrire strumenti concreti per lavorare sul campo, trasferendo maggiormente la teoria nella pratica attraverso diverse modalità di gestione. Questo non significa non considerare la letteratura in materia o l’esperienza del passato, che rimane fondamento metodologico imprescindibile, ma aggiungere altri elementi e stimolazioni  propedeutiche per affrontare meglio il futuro. L’ambizione è coinvolgere tutti i partecipanti ad una maggiore responsabilità rispetto a ciò che viene fatto e alle modalità di come viene fatto. Una responsabilità che comprende la condivisione di strumenti e metodi di misura e tracciamento delle nostre attività quotidiane. Sul campo, la qualità delle nostre performance è determinata dall’integrazione di modalità diverse di analisi, identificazione e gestione dei rischi.

Un approccio formativo integrato che si adatta al contesto di riferimento: “La lettura degli eventi avversi accaduti, inseriti nei processi di erogazione delle prestazioni sanitarie – prosegue la Risk Manager della Mutua Sham – diviene una competenza importante. Tutto questo deve necessariamente vedere coinvolta l’area manageriale e gestionale della struttura, la corretta quantificazione delle conseguenze dannose arrecate a terzi, l’appropriata valutazione delle riserve e dei fondi dedicati, con l’obiettivo di ottimizzare la governance aziendale. Imprescindibile è dunque la connessione organica di molte aree: management, gestione strategica aziendale, quantificazione economica dei danni, gestione dei rischi, gestione degli eventi avversi, misurazione delle performance, qualità ed accreditamento.

Un approccio, inoltre, che cambia il ruolo del Risk Manager in sanità: “Oggi – conclude Guerrieri – il Clinical Risk Manager è chiamato ad evolversi divenendo sempre più una figura professionale aperta alla pluralità dei rischi insiti nell’attività sanitaria. Il suo ruolo è sempre più quello di connettore tra tutti i professionisti specializzati che gestiscono parti specifiche del rischio, capace di integrare le declinazioni peculiari di ciascuno”.

“L’attuale contesto pandemico evidenzia quanto la gestione dei rischi debba non soltanto guardare ed applicare modalità reattive di gestione, ma avviarsi ad un risk management realmente anticipante. La pandemia ha rilevato, ad esempio, l’importanza di un rischio quale il cyber risk. Telemedicina, gestione di quantità maggiori di dati sensibili e sanitari, accesso ai sistemi informatici sempre più evoluti, espongono il  mondo sanitario alla criminalità organizzata, che fa dell’appropriazione indebita dei dati la sua ragion d’essere. Proprio con l’obiettivo di conoscere lo stato dell’arte italiano su questo tema, a seguito dell’implementazione del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’Unione Europea, è in corso il sondaggio “Capire il rischio cyber: il nuovo orizzonte in sanità”, realizzato sempre in collaborazione con l’Università di Torino, per restituire informazioni utili sull’adeguamento delle strutture italiane alle nuove normative e sulla conoscenza del fenomeno. Un tassello in più da inserire nel puzzle della nuova formazione rivolta ai Risk Manager”.

 

 

 

GESTIONE DEL RISCHIO E RECLAMI IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA: L’ALLEANZA NECESSARIA TRA OSPEDALI E ASSICURAZIONI

La sintesi dell’intervento di Alessandra Grillo, Direttore operativo di Sham in Italia, al Global Meeting della International Gynecologic Cancer Society. 

 

Il rapporto tra medici e pazienti non è sempre stato lineare. A fare da spartiacque sono gli anni ’70, quando, con la trasformazione dei pazienti in clienti, la relazione tra le due figure ha cominciato ad incrinarsi.

Lo staff medico-ospedaliero è diventato, di conseguenza, facile bersaglio da colpire laddove le aspettative legate ad un trattamento venissero in qualche modo disattese. Qui ha origine la spirale crescente dei reclami per med mal. Tra tutti, i reclami inerenti ai reparti di ostetricia e ginecologia sono quelli più temuti: non solo per via del più alto impatto emotivo, ma anche perché causano danni molto gravi alla struttura nella quale avvengono. In tutte le nazioni i costi dei sinistri in tale area sono i più alti.

L’alto impatto finanziario mette a repentaglio la possibilità di investire in formazione e adeguamenti strutturali (interventi che, già da soli, possono già avere effetti negativi sulla sicurezza dei pazienti) mentre la notizia stessa di un sinistro di vaste proporzioni danneggia la reputazione della struttura sanitaria, andando ad esacerbare ulteriormente la già precaria relazione tra paziente e staff sanitario.

Non è un caso che eventi avversi e claim influiscono molto pesantemente sul benessere psicologico di medici e infermieri. Un recente studio realizzato in UK mostra come un terzo dei dottori denunciati soffra infatti di depressione clinica.

Tradizionalmente, il risk management si è limitato a reagire agli eventi avversi focalizzandosi sulla gestione dei sinistri e sul rischio finanziario con l’obiettivo di discernere tra le due l’opzione la più vantaggiosa: se mantenere il rischio o se sottoscrivere una polizza assicurativa.

Tuttavia, in tempi più recenti, il concetto di risk management si è evoluto. Si tratta di un nuovo approccio proattivo che analizza il rischio delle aziende non solo al fine di mitigare l’esposizione finanziaria una volta avvenuto il danno ma, soprattutto, per identificare le aree dove un evento avverso potrebbe verificarsi e prevenirlo.

Grazie ad un approccio multidisciplinare è possibile individuare attivamente i punti deboli di un sistema e correggerli prima che l’evento negativo si verifichi.

L’obiettivo del risk management non è più, quindi, quello di ridurre i costi dei reclami, bensì quello di incrementare la sicurezza dei pazienti, riducendo il numero dei sinistri e il loro impatto. Perseguendo questa nuova linea, investimenti cospicui possono essere svincolati dai risarcimenti e destinati alla sicurezza del paziente attraverso investimenti in formazione e tecnologia.

Quali sono, allora, i modi per aumentare la sicurezza dei pazienti? La risposta è duplice. L’approccio reattivo prevede l’analisi delle cause principali e dell’audit, mentre l’approccio proattivo avviene tramite la valutazione del rischio. In particolare, la root cause analysis è un metodo basato sul problem-solving che individua le cause effettive degli eventi avversi. In generale esso funge da input per un processo di risanamento che intraprenda azioni correttive volte ad impedire il ripetersi di un problema.

È fondamentale che l’analisi delle cause avvenga il prima possibile: se l’evento non viene riconosciuto prontamente, all’apertura del claim diverrà più difficile individuare la radice del problema, perdendo quindi l’opportunità di imparare dagli errori.

La valutazione del rischio, d’altra parte, è un processo in tre parti, spesso effettuato da una società indipendente dalla struttura sanitaria, che mira ad identificare e a fornire raccomandazioni per migliorare ed eliminare i rischi identificati. Più frequentemente di quanto si pensi la valutazione del rischio è fatta da assicuratori, in modo che si possa valutare il rischio specifico legato ad un potenziale cliente prima della proposta di contratto. 

Altrettanto spesso però, il risultato non viene sfruttato al massimo del suo potenziale. Gli assicuratori difficilmente sono disposti a divulgare i loro risultati per evitare la concorrenza. Inoltre, per via del lasso di tempo che intercorre tra l’attuazione dei consigli e la riduzione dei sinistri, il ruolo del risk management viene sminuito: non si coglie il contributo che può avere nello sviluppare azioni di miglioramento.

Gli ospedali, d’altra parte, sono restii a lasciare ad un assicuratore il controllo delle loro procedure, delle politiche aziendali e della cultura organizzativa dell’azienda, credendo che ciò possa portare ad un aumento del premio assicurativo o al rifiuto totale di sottoscrivere la polizza e ciò anche a causa del contenuto numero di attori sul mercato.

Gli assicuratori, quindi, vengono considerati come delle istituzioni finanziarie votate al profitto che non possano apportare un contributo rilevante nel minimizzare il rischio con basi scientifiche. In altre parole, gli assicuratori non sono percepiti come interlocutori credibili in discussioni scientifiche. Questo preconcetto grava sulla sicurezza dei pazienti e sulla qualità delle cure perché ostacola quei processi virtuosi che potrebbero ridurre il numero di claim e, di conseguenza, il valore dei premi assicurativi.

Il risk management deve perciò trasformarsi: da strumento di risparmio a strumento destinato a liberare fondi per gli investimenti. Gli interessi convergenti degli ospedali, delle cliniche e degli assicuratori sono di buon auspicio per una cooperazione che permetta di minimizzare la minaccia degli eventi avversi.

Questo approccio, che viene adottato da Sham ogni giorno, è l’unico metodo per assicurare risultati nell’ambiente medico. Gli assicuratori non potranno mai sostituire la conoscenza scientifica dei dottori e delle istituzioni mediche, ma possono partecipare all’analisi della grande mole di dati raccolti. La capacità di sistematizzare e leggere i big data attraverso la collaborazione di reparti specializzati nella ‘data science’ può fornire una visione ampia dei trend.

Questo è l’approccio che permette agli ospedali di imparare dagli errori e dagli eventi avversiUna nuova sinergia tra sanità e assicuratore è il prerequisito per ricostruire la fiducia nell’alleanza terapeutica.

 

 

Alessandra Grillo

 

FORMAZIONE, INNOVAZIONE E CULTURA DELLA SICUREZZA

Formazione, innovazione e cultura della sicurezza sono i temi principali del nuovo numero di Sanità 360°.  

Rimangono aperte fino al 16 novembre le iscrizioni al primo Master Universitario di II° Livello “Sicurezza delle cure, governo clinico e gestione del contenzioso”, che ha ricevuto l’importante patrocinio di Federsanità-ANCI. Il Master, nato dalla collaborazione tra Sham e il Dipartimento di Management dell’Università di Torino, è dedicato alla gestione del rischio e dei sinistri in sanità, con l’obiettivo di diffondere la cultura della prevenzione attraverso un percorso formativo istituzionalizzato e rivolto ai Risk Manager sanitari (LINK).

L’evento digitale europeo Sham “Innovazione nel sistema sanitario per una migliore sicurezza del paziente”, realizzato in occasione dell’International Patient Safety Day ha invece messo in luce le principali sfide dei sistemi sanitari e, in particolare, quelle legate alla trasformazione digitale, grazie al contributo di esperti in assicurazione e gestione del rischio, di professionisti ospedalieri e dei partner tecnologici di Sham (LINK).

Infine, torna Sham on Air, il ciclo di incontri online rivolti ai professionisti della prevenzione e della sicurezza in sanità. Il nuovo webinar, “Linee Guida Sanitarie Nazionali e Internazionali: determinare la responsabilità e prospettive Covid”, è in programma martedì 13 ottobre alle ore 16.30. È possibile partecipare al webinar iscrivendosi a questo link. “La dinamica del miglioramento in sanità. Integrare efficientemente gestione dei sinistri e gestione del rischio” e “Servizi territoriali e domiciliari. Gli strumenti per implementare le misure di distanziamento sociale” sono, invece, i prossimi appuntamenti: rispettivamente il 30 ottobre e il 26 novembre. Continuate a seguirci per saperne di più.

 

Vi auguro una buona lettura

Roberto Ravinale,

Direttore Esecutivo di Sham in Italia

 

SHAM ON AIR: COME CRESCE LA SICUREZZA DELLE CURE

Linee guida post Covid; gestione integrata del rischio; lo sviluppo dei servizi territoriali come  misura di distanziamento. Ecco le  proposte tra ottobre e novembre. Si parte il 13 ottobre alle 16:30.

 

Tre nuovi appuntamenti di confronto rivolti ai professionisti della sicurezza in sanità. Tre nuovi webinar della rassegna Sham On Air dedicati alle linee guida nel post Covid; alla soluzione del Risk Management integrato da gestione del rischio e dei sinistri; allo sviluppo delle cure territoriali e domiciliari in Liguria, Piemonte e Lombardia.

Ecco le proposte tra ottobre e novembre di Sham on Air: la rassegna di webinar online dedicati ai professionisti della prevenzione e del risk management in sanità.

ISCRIVITI QUI per assistere alle dirette streaming e per porre domande ai relatori.

 

Programma

1° webinar 13 ottobre ore 16:30 “Linee guida sanitarie nazionali e internazionali: determinare la responsabilità e prospettive Covid”

 

Relatori:

  • Tommaso Vesentini, Coordinatore editoriale Sanità 360°
  • Alessandra Grillo, Operations Director di Sham in Italia
  • Francesca Pezzella, Neurologo e Dirigente Medico del Dipartimento di Neuroscienze dell’AO San Camillo Forlanini

 

2° webinar 30 ottobre “La dinamica del miglioramento in sanità: integrare efficientemente gestione dei sinistri e gestione del rischio.”

  • Tommaso Vesentini, Coordinatore editoriale Sanità 360°
  • Anna Guerrieri, Risk Manager di Sham in Italia
  • Umberto Fiandra, ‎Dirigente Medico SC Qualità Risk Management e Accreditamento dell’‎Azienda Ospedaliero-Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino

 

3° webinar 26 novembre “Servizi territoriali e domiciliari: gli strumenti per  implementare le misure di distanziamento sociale”

  • Alessandra Orzella, Risk Manager di Sham in Italia
  • Bruna Rebagliati, Direttore Generale dell’ASL 4 Liguria
  • Andrea Pedrotti, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva dell’ASST Ovest Milanese
  • Vincenza Palermo*, Direttore Struttura Complessa Risk Management dell’ASL TO 4 Chivasso-Cirie’-Ivrea

 

*da confermare

 

date webinar

 

 

FORMAZIONE PER LA GESTIONE DEI SINISTRI IN SANITÀ, UN CORSO BREVE CINEAS REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON SHAM

Cineas in collaborazione con Sham propone un corso breve incentrato sul Loss Adjustement in ambito sanitario. Tra i relatori anche Roberto Ravinale, Direttore Esecutivo di Sham Italia.

 

Nell’ampio catalogo di corsi brevi proposti ogni anno dal Cineas il prossimo 27 ottobre ne partirà uno incentrato sul Loss Adjustement in sanità. Realizzato grazie alla collaborazione con Sham Italia, il corso si concentrerà sulle competenze pratiche e teoriche necessarie a gestire e mediare i sinistri in ambito sanitario. È rivolto a professionisti che operano nel settore giuridico, consulenti e liberi professionisti, ma anche agli specialisti del settore medico. Tra i docenti ci sarà anche Roberto Ravinale, direttore esecutivo di Sham Italia.

Il Loss Adjuster in sanità

Il corso darà l’opportunità ai suoi partecipanti di acquisire le competenze necessarie per affinare le proprie capacità di liquidatore di sinistri in ambito sanitario. Una figura, che specialmente in questo contesto, è particolarmente delicata. In sanità, infatti, ci si trova a gestire spesso situazioni delicate in cui il danneggiato vive situazioni di grande dramma personale. Per questo il Loss Adjuster deve destreggiarsi tra la necessità di trovare un accordo sostenibile per il proprio cliente e l’importanza dell’affrontare la controparte eticamente, tenendo sempre in considerazione la sua posizione. L’elemento di maggiore complessità è forse quello di capire quale sia il reale motore che muove il danneggiato, poiché non sempre si riduce puramente alla ricerca di un rimborso monetario. Il Loss Adjuster deve quindi essere in grado di entrare in relazione con lui e i suoi rappresentati per capirne i motivi e i bisogni reali.

Le best practice di Sham

Sham negli anni ha potuto accumulare una grande esperienza nelle trattative dei sinistri sanitari e ritiene che sia fondamentale instaurare una conversazione aperta con tutti gli attori coinvolti.

“Da sempre Sham si impegna nella condivisione delle best practice acquisite durante gli anni di esperienza nel campo con il nostro lavoro. Il premio Sham è la realizzazione di questo. Ma ci sono molti mezzi utili per alimentare lo spirito di condivisione e di crescita comunitaria che vogliamo trasmettere – afferma Roberto Ravinale –Attraverso l’organizzazione e la partecipazione a opportunità di formazione, come il caso del corso Cineas, si possono formare professionisti aggiornati e pronti ad affrontare le sfide attuali che le trattative di responsabilità civile sanitaria ci mettono davanti”. 

Loss Adjustment

Il corso

Il corso inizierà il 27 ottobre e si svolgerà totalmente in modalità telematica. È possibile iscriversi entro il 20 ottobre. Il corso si compone di 3 moduli, ad ognuno dei quali è dedicata una giornata. Le tematiche affrontate coprono i vari aspetti della gestione dei sinistri a partire dal punto di vista del risk manager e del medico legale fino ad arrivare alla loro gestione all’interno delle strutture sanitarie.

Maggiori informazioni QUI.