BUONE PRATICHE ALL’EPOCA DEL CORONAVIRUS

Questo è sicuramente il tempo dell’azione per il Sistema sanitario nazionale. Ci sarà tempo per la riflessione e l’analisi dalle quali apprenderemo, senza dubbio, molte preziose lezioni studiando la risposta all’emergenza sviluppata da numerose Asl, medici e operatori coraggiosi.

Già ora, però, possiamo cogliere interessanti spunti da raccontare e sottoporre alla comunità sanitaria per utili riflessioni condivise. Questa, del resto, è la missione di Sanità 360° e la portiamo avanti come di consueto, anche in questi tempi di crisi.

Ecco, perciò, alcuni esempi che abbiamo incontrato e che vi offriamo per una rapida lettura: l’esperienza forte e coinvolgente dell’ATS Bergamo nel rispondere alle richieste d’aiuto di Sindaci e Cittadini (LINK); la raccolta dei tamponi “Drive-in” di Roma (LINK); la creazione in tutta Italia delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale per il rischio nelle RSA e le cure a domicilio dei malati COVID-19 non ospedalizzati (qui l’esempio di Verona); la nascita in Lombardia e Lazio di APP specifiche per l’emergenza (LINK).

Infine, abbiamo sollevato e continuiamo a sollevare, assieme a tante altre realtà scientifiche e sanitarie, il rischio che “gli eroi di oggi diventino gli imputati di domani”. Operatori e strutture stanno operando in condizioni eccezionali ma le norme in materia di responsabilità civile sanitaria sono ancora quelle “ordinarie”. Sarebbe ingiusto e insostenibile se dovessero essere chiamati a rispondere delle cure che hanno erogato con grande coraggio e spirito di servizio, solo perché queste cure non rientravano in protocolli di sicurezza impossibili da rispettare nelle condizioni attuali.

Con un invito alla riflessione, vi auguro come sempre una buona lettura.

 

Roberto Ravinale

Direttore Esecutivo di Sham in Italia