IL RISCHIO COVID-19 NELLE RSA. LA RISPOSTA DI VERONA

Attivate le Unità Speciali di Continuità Assistenziale per tamponi e valutazioni cliniche per i 5884 anziani ricoverati nelle Case di Riposo nella sola provincia. Medici di continuità assistenziale, di medicina generale e pediatri di libera scelta mobilitati per visite e tamponi domiciliari

 

“Gli ospedali hanno comprensibilmente focalizzato gran parte dell’attenzione mediatica e delle risorse sanitarie durante questa prima fase dell’epidemia, ma il rischio nelle Case di riposo, come hanno dimostrato diversi casi di contagio, non deve essere sottostimato”, ha dichiarato martedì 31 marzo il Direttore generale della ULSS 9 Verona Pietro Girardi in video-conferenza stampa.

Gli anziani, infatti, sono la categoria a rischio per eccellenza delle complicazioni da Covid-19 e la provincia di Verona, per i cospicui spostamenti lavorativi con le limitrofe provincie di Mantova e Brescia, è una delle frontiere “calde” nell’epidemia.

La provincia ha 73 case di riposo con 5884 ospiti, ad alcune decine dei quali è già stata diagnosticato l’infezione da COVID-19.

“Dopo l’incontro con i vertici delle RSA e la Regione Veneto – ha spiegato Girardi – sono state create e verranno messe in funzione le Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Si tratta di Unità operative da impiegare sul territorio. I membri visiteranno le strutture residenziali e anche i domicili, effettuando sia tamponi che valutazioni cliniche. Ogni USCA avrà un bacino di 50mila abitanti, e sotto-sezioni ogni 8800. A comporle saranno medici di continuità assistenziale, medici di base, pediatri di libera scelta e infermieri ai quali rivolgo i miei più sinceri ringraziamenti”.

“Tutti – ha specificato il Girardi – verranno dotati dei presidi di protezione in modo da poter svolgere la loro mansione con tutte le precauzioni possibili”.

Lo scopo delle USCA non sarà solo il monitoraggio e il supporto alle case di riposo, ma l’assistenza domiciliare per i pazienti sintomatici per i quali non è stato ritenuto necessaria l’ospedalizzazione.