IL RISCHIO COVID-19 NELLE RSA. LA RISPOSTA DI VERONA

Attivate le Unità Speciali di Continuità Assistenziale per tamponi e valutazioni cliniche per i 5884 anziani ricoverati nelle Case di Riposo nella sola provincia. Medici di continuità assistenziale, di medicina generale e pediatri di libera scelta mobilitati per visite e tamponi domiciliari

 

“Gli ospedali hanno comprensibilmente focalizzato gran parte dell’attenzione mediatica e delle risorse sanitarie durante questa prima fase dell’epidemia, ma il rischio nelle Case di riposo, come hanno dimostrato diversi casi di contagio, non deve essere sottostimato”, ha dichiarato martedì 31 marzo il Direttore generale della ULSS 9 Verona Pietro Girardi in video-conferenza stampa.

Gli anziani, infatti, sono la categoria a rischio per eccellenza delle complicazioni da Covid-19 e la provincia di Verona, per i cospicui spostamenti lavorativi con le limitrofe provincie di Mantova e Brescia, è una delle frontiere “calde” nell’epidemia.

La provincia ha 73 case di riposo con 5884 ospiti, ad alcune decine dei quali è già stata diagnosticato l’infezione da COVID-19.

“Dopo l’incontro con i vertici delle RSA e la Regione Veneto – ha spiegato Girardi – sono state create e verranno messe in funzione le Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Si tratta di Unità operative da impiegare sul territorio. I membri visiteranno le strutture residenziali e anche i domicili, effettuando sia tamponi che valutazioni cliniche. Ogni USCA avrà un bacino di 50mila abitanti, e sotto-sezioni ogni 8800. A comporle saranno medici di continuità assistenziale, medici di base, pediatri di libera scelta e infermieri ai quali rivolgo i miei più sinceri ringraziamenti”.

“Tutti – ha specificato il Girardi – verranno dotati dei presidi di protezione in modo da poter svolgere la loro mansione con tutte le precauzioni possibili”.

Lo scopo delle USCA non sarà solo il monitoraggio e il supporto alle case di riposo, ma l’assistenza domiciliare per i pazienti sintomatici per i quali non è stato ritenuto necessaria l’ospedalizzazione.

CORONAVIRUS, RISCHIO È ANCHE PSICOLOGICO

Paura, angoscia, forti cambiamenti di umore e stati di depressione: il Covid19 agisce anche attraverso queste vie su malati, familiari e personale sanitario. La Asl Vercelli attiva supporto psicologico.

 

Quello che segue è il Comunicato Stampa

Un numero speciale per supportare sul piano psicologico chi in questo periodo di emergenza legato al Coronavirus  ha bisogno di un aiuto per sentirsi meglio.

0161593488 è il numero a cui rispondono gli psicologi dell’Asl di Vercelli e che potrà essere contattato da operatori sanitari, pazienti in isolamento a domicilio, ricoverati in ospedale e familiari di pazienti.

Il coronavirus  – spiega la dott.ssa Patrizia Colombari, direttore del servizio di Psicologia – ha scatenato in molte persone sentimenti di paura, angoscia, a volte frustrazione, rabbia e, in alcune situazioni particolari, forti cambiamenti di umore e stati di depressione. È importante, dunque, creare le condizioni per non sentirsi soli in questo momento”.

Un servizio attivato con l’obiettivo di offrire un aiuto concreto sia agli operatori, che stanno vivendo in modo diretto una situazione di grande pressione emotiva, sia per i pazienti e familiari che al momento possono trovarsi in isolamento o comunque in uno stato di angoscia per le condizioni di salute del proprio caro.

Sono previste diverse tipologie di intervento: un colloquio psicologico e counselling per la gestione dell’ansia attraverso telefonata, skype e teams e un incontro diretto con gli operatori dell’ASL.

Per prenotare il colloquio chiamare il numero 0161593488 – dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 – oppure scrivere una mail all’indirizzo: salute.organizzativa@aslvc.piemonte.it.

 

Valeria Arena

Comunicazione e Ufficio Stampa

ASL Vercelli

0161593227

3496764643

INFORMATICA E IA: UN NUOVO ORIZZONTE NELLA SICUREZZA SHAM

Questo mese abbiamo annunciato un importante cambio di paradigma: con l’ingresso di 5 partner informatici specializzati in sicurezza digitale, algoritmi e intelligenza artificiale, la tecnologia che Sham mette a disposizione dei propri clienti diventa uno strumento predittivo, capace di anticipare il rischio prima ancora che si manifesti.

È un’innovazione di grande portata, che si cala nel solco di 90 anni di attività. Finora, infatti, la nostra Mutua assicurativa si è concentrata sullo sviluppo di percorsi di miglioramento per gli associati e su mappature e progetti in situ che partivano dalla quantificazione del rischio al fine di gestirlo, contenerlo e ridurlo progressivamente.

Da oggi, grazie ad una nuova e completa serie di piattaforme e servizi informatici incentrati sulla sicurezza e sull’analisi dei dati clinici non strutturati, a queste capacità si aggiunge la possibilità di prevedere e prevenire il rischio più velocemente e più profondamente di quanto sia mai stato possibile finora.

Una capacità di evitare il rischio che si applica a tre 3 ambiti distinti della Sanità: il rischio informatico per i dispositivi medici e i dati sanitari, il rischio clinico nell’erogazione delle cure e il rischio per il personale sanitario.

È una rivoluzione nella continuità – cioè un progresso – della quale andiamo molto fieri perché ci permette di proseguire la nostra strada seguendo i valori della mutualità e della prevenzione con ancora più efficacia, aumentando la nostra capacità di avere un impatto positivo sulla sicurezza delle cure, delle strutture associate e delle persone assistite.

Continua, perciò, l’attività di Sham come l’avete conosciuta ma si aggiungono nuovi servizi all’avanguardia e nuovi partner di grande spessore (LINK).

Continua anche la missione di Sham e di Sanità 360° nel condividere le buone pratiche locali e contribuire alla consapevolezza e alla crescita della cultura della prevenzione.

In questo numero troverete l’esperienza dell’Ospedale Valduce di Como relativa all’accompagnamento delle giovani madri nel ritorno a casa (LINK) e il progetto sviluppato dall’Azienda Ospedaliera di Padova per monitorare e valutare l’impatto delle misure di miglioramento nella sicurezza (LINK).

Infine, riportiamo un progetto veramente interessante intrapreso dalla Asl di Latina per affrontare globalmente le cronicità. Come? Incaricandosi della guida alla persona assistita durante l’intero percorso di cura (LINK).

Grazie per l’attenzione e buona lettura,

Roberto Ravinale

Direttore Esecutivo di Sham in Italia

RELYENS SIGLA CINQUE PARTENARIATI TECNOLOGICI ESCLUSIVI PER RAFFORZARE LA SICUREZZA DELLE ATTIVITÀ DEGLI OPERATORI SANITARI E TERRITORIALI

Relyens, gruppo mutualistico europeo di riferimento nel settore assicurazione e gestione rischi per gli operatori sanitari e territoriali, rafforza il suo approccio globale ai rischi proponendo soluzioni di prevenzione basate sull’utilizzo dei dati e dell’intelligenza artificiale

 

Le nuove soluzioni sono offerte grazie a cinque partenariati esclusivi siglati con partner tecnologici di prim’ordine e focalizzati su 3 aree di rischio: rischi informatici e loro prevenzione tramite CyberMDX e aDvens, rischi clinici e medici tramite Caresyntax e CLEW, rischi per il personale tramite Amalfi. Questi partner condividono con Relyens lo stesso impegno: proteggere le attività di tutti gli operatori sanitari e territoriali che agiscono al servizio di pazienti e cittadini.

Dati per identificare, anticipare e limitare i rischi aziendali e i rischi informatici

Il rilevamento e l’analisi dei rischi costituiscono la principale fonte di informazioni per anticipare e prevenire eventuali sinistri. Non si tratta più solo di assicurarli, ma di evitarli.

In qualità di Risk Manager, partner dei propri soci e clienti, Relyens fornisce da tempo una comprensione dei rischi fondata sulle ispezioni in situ, sull’analisi dei sinistri o sulle cause dell’assenteismo del personale. Ai rischi tradizionali legati agli interventi medici o alla pratica professionale si aggiungono rischi più globali, come il rischio informatico, che possono avere un impatto su tutti i livelli di un’organizzazione.

L’analisi dei dati, l’uso di strumenti di intelligenza artificiale, la velocità di elaborazione e i progressi tecnologici offrono ormai la possibilità di ridurre o addirittura evitare i rischi connessi all’attività, contribuendo nel contempo all’efficienza degli operatori sanitari e territoriali.

Per Dominique Godet, CEO del gruppo Relyens: “Questi partenariati rispondono perfettamente alla nostra ambizione di contribuire sempre di più a proteggere le attività dei nostri soci e dei nostri clienti. Oggigiorno la tecnologia consente di analizzare i dati, identificare e prevedere i rischi molto prima di quanto è stato possibile finora. Ci consente di approfondire la nostra visione globale dei rischi, offrendo soluzioni innovative sviluppate con partner tecnologici di prim’ordine che comprendono le specificità degli operatori sanitari e territoriali”.

 

Dominique Godet, CEO del gruppo Relyens

 

Cinque partenariati tecnologici esclusivi per affiancare i clienti Relyens nella gestione dei rischi

Nella convinzione che i rischi in ambito sanitario o specifici degli enti locali siano rischi peculiari e che le esigenze dei clienti stiano evolvendo verso una maggiore personalizzazione e valorizzazione, Relyens rafforza il suo approccio grazie a cinque partner internazionali focalizzandosi su tre aree di rischio prioritarie:

Rischio informatico, con:

  • CyberMDX, piattaforma di sicurezza informatica destinata all’identificazione e alla prevenzione dei rischi informatici specifici delle strutture sanitarie;
  • Advens, 1° pure player francese nel settore della sicurezza informatica, scelto da Relyens per supportare l’implementazione delle proprie soluzioni informatiche, assicurare una protezione ottimale degli operatori sanitari e territoriali;

Rischio clinico e medico, con:

  • Caresyntax, piattaforma tecnologica finalizzata a ridurre il rischio chirurgico;
  • CLEW, piattaforma tecnologica predittiva destinata al miglioramento delle cure e dell’attività medica;
  • Amalfi, piattaforma tecnologica destinata al controllo dei flussi di attività delle strutture sanitarie.

Rischi del personale, con:

  • Amalfi, per prevenire e prevedere eventi su scala locale e territoriale, in particolare l’assenteismo.

Ad eccezione della partnership con aDdvens, gli altri partenariati tecnologici prevedono una partecipazione al capitale in ciascuna delle strutture partner. Questi partenariati rientrano nell’ambito dell’attuazione del Piano strategico Relyens2021, dove uno dei pilastri è lo sviluppo dell’offerta di gestione del rischio presso i propri clienti e i soci in Europa (Francia, Germania, Spagna e Italia); un’offerta globale, che coniuga assicurazione e servizi, unica sul mercato. Queste partnership consolidano così la posizione di riferimento di Relyens e rafforzano la sua offerta di valore attraverso i due marchi di riferimento: Sham® per gli operatori sanitari in Europa e Sofaxis®, per gli enti locali in Francia.

Commercializzate sin da ora da Relyens, le soluzioni Sham® +CyberMDX+aDvens e Sham® +Caresyntax rappresentano per gli operatori sanitari un’opportunità per ottimizzare le prestazioni e la sicurezza delle loro attività, coniugando soluzioni tecnologiche, gestione dei rischi e assicurazioni. Il Gruppo amplierà presto la sua offerta commercializzando le soluzioni derivanti dai partenariati con Amalfi e CLEW.

Questi ultimi si aggiungono alla collaborazione avviata nel 2016 con HEVA, società specializzata nel trattamento di dati sanitari e dati medico-economici in Francia e società partner nella quale il gruppo aveva anche acquisito una partecipazione a settembre 2019.

Le cinque società partner di Relyens

Fondata nel 2017, CyberMDX è una società di sicurezza informatica la cui piattaforma consente la prevenzione di attacchi informatici per dispositivi medici e altri impianti elettronici connessi dedicati alla sanità. CyberMDX identifica e protegge le tecnologie sanitarie connesse per garantire la resilienza operativa, consentendo:

  • L’automazione dell’inventario dei sistemi connessi
  • La gestione e la messa in sicurezza intelligente delle implementazioni dell’IoT in ambito ospedaliero
  • La ricerca di vulnerabilità e il monitoraggio del traffico di rete avvalendosi dell’intelligenza artificiale
  • L’analisi operativa dell’utilizzo delle tecnologie connesse.

CyberMDX ha sede negli Stati Uniti e ha implementato con successo la sua piattaforma in diverse strutture sanitarie di prim’ordine.

aDvens, società francese costituita 20 anni fa, riunisce tutte le competenze, dalla governance alla gestione della sicurezza operativa. Con sede in Francia (Parigi, Lille, Lione, Bordeaux e Nantes), vanta oltre 300 clienti attivi in Francia e all’estero nei settori della salute e degli enti locali, ma anche dei servizi, dell’industria, della finanza e della distribuzione. aDvens offre in particolare una gamma innovativa di servizi di sicurezza informatica chiavi in mano (Security-as-a-service) che si avvale delle migliori tecnologie presenti sul mercato, rendendo la sicurezza informatica semplice, efficace e accessibile a tutti.

Fondata a Berlino nel 2013, Caresyntax ha sviluppato un ecosistema di chirurgia digitale interamente integrato che offre ai fornitori di tecnologie, alle strutture sanitarie, ai produttori di dispositivi medici e agli assicuratori dati chirurgici utilizzabili, nonché un’automatizzazione che contribuisce a ridurre i rischi chirurgici.

La piattaforma Caresyntax, che coniuga l’Internet of Things (IoT), l’analisi dei dati e le tecnologie di Intelligenza Artificiale, trasforma i dati clinici e operativi non strutturati in informazioni utilizzabili, in tempo reale, automatizzando i flussi di lavoro a supporto del processo decisionale.

Il suo utilizzo da parte del personale sanitario e amministrativo consente in particolare di:

  • Aumentare la visibilità e la comprensione dei “punti caldi” per i rischi clinici e operativi
  • Automatizzare i processi e i flussi chirurgici
  • Ottimizzare l’assegnazione e l’utilizzo delle risorse necessarie al funzionamento del blocco operatorio
  • Agevolare l’apprendimento mediante i dati grazie al confronto di indicatori di prestazione
  • Ridurre la variabilità delle prestazioni tecniche e dei risultati clinici

Caresyntax ha sede in Germania e negli Stati Uniti. La soluzione Caresyntax è attualmente utilizzata in oltre 7.000 sale operatorie e 1.800 ospedali in tutto il mondo, che rappresentano oltre 10 milioni di interventi chirurgici all’anno.

Fondata nel 2015 in Israele, CLEW sviluppa modelli predittivi sulle condizioni cliniche del paziente raccogliendo una vasta gamma di dati medici (interrogazione periodica diretta del fascicolo sanitario digitale o mediante ricezione di messaggi in tempo reale del motore d’interfaccia dell’ospedale). Inizialmente focalizzati sulla terapia intensiva, i modelli CLEW si stanno estendendo a tutte le strutture sanitarie al fine di implementare una piattaforma di controllo centralizzata. Le soluzioni sviluppate da CLEW consentono in particolare di:

  • Prendere decisioni cliniche informate
  • Migliorare i risultati e la sicurezza
  • Semplificare le cure ai pazienti
  • Ridurre il costo delle cure.

CLEW ha sede in Israele e negli Stati Uniti.

Fondata nel 2017 a Barcellona (Spagna), la società Amalfi offre strumenti di visualizzazione per il processo decisionale clinico mediante algoritmi di apprendimento automatico, per prevenire e prevedere eventi su scala locale e territoriale. Il suo utilizzo da parte delle amministrazioni sanitarie e dei dirigenti ospedalieri consente di:

  • Analizzare la mobilità delle popolazioni su un territorio e l’adeguatezza delle risorse
  • Analizzare l’evoluzione temporale dei pazienti sotto forma di traiettorie
  • Ridurre i tempi di attesa in caso di urgenza
  • Ridurre il rischio di un nuovo ricovero
  • Prevenire l’assenteismo.

 

Informazioni su Relyens

Relyens è il principale gruppo mutualistico europeo di riferimento nel settore assicurazione e gestione rischi per gli operatori sanitari e territoriali che svolge una missione di interesse generale. Con circa 1.100 dipendenti, oltre 30.000 clienti e soci e 900.000 persone coperte in 4 paesi (Francia, Spagna, Italia e Germania), Relyens ha raccolto premi per 847 milioni di euro e ha conseguito un fatturato di 456 milioni di euro nel 2018. Il Gruppo, fortemente radicato presso i clienti con i marchi Sham, Sofaxis e Neeria, sviluppa soluzioni globali su misura che uniscono soluzioni assicurative e servizi di gestione del rischio.

 

www.relyens.eu

Twitter: Relyens

Linkedin: Relyens

 

Contatti stampa

Agenzia GStrategy

Daniela Berti

bertidaniela0@gmail.com

COME MISURARE LA CULTURA DELLA SICUREZZA

All’Azienda Ospedaliera di Padova oltre 2600 questionari online per quantificare la cultura del RM e implementare le iniziative di miglioramento

 

L’UOS Rischio Clinico e Sicurezza del paziente è attiva nell’AO di Padova dal 2008 e, in oltre 11 anni, ha svolto numerosi corsi di formazione nel personale dell’Azienda. Il progetto  “La cultura della sicurezza” – presentato anche al Premio Sham 2019 – ha il duplice obiettivo di misurare la cultura della sicurezza degli operatori sanitari afferenti alle unità operative (UO) di degenza e delle piastre operatorie e di individuare coi professionisti le aree di miglioramento e implementare progetti aziendali trasversali e/o specifici alle esigenze delle singole UO. Sono state individuate cinque aree sulle quali basare il questionario: condizioni di lavoro; garanzie dell’organizzazione per la sicurezza; competenze per la sicurezza; impegno del team per la sicurezza.

Le fasi del progetto hanno previsto a giugno 2019 le rilevazioni attraverso la distribuzione un questionario online; la successiva elaborazione delle 2628 risposte); infine, tra settembre ed ottobre 2019, la restituzione dei dati e definizione delle strategie di miglioramento sia a livello aziendale che dipartimentale che di singola UO.

Tra novembre 2019 e aprile 2021 è prevista l’implementazione delle strategie di miglioramento specifiche per le Unità Operative. La responsabilità del processo è dell’UOS Rischio Clinico e Sicurezza del paziente, ma coinvolge come attori primari i referenti del Rischio clinico di ogni singola Unità e come attori secondari tutto il personale sanitario aziendale.

A maggio 2021, infine, è prevista la nuova rilevazione.

All’indagine hanno partecipato 2628 professionisti (tasso di risposta 73%) ed è emerso un valore di cultura della sicurezza di 57,8 (in una scala da 0 a 100), con correlazioni significative relativamente all’età, alla professione, al dipartimento di riferimento, all’Unità Operativa, alla formazione del personale, alla conoscenza delle raccomandazioni ministeriali e al ruolo del referente del rischio clinico di Unità Operativa.

Gli obiettivi futuri sono: aumento del livello medio della cultura della sicurezza a livello aziendale, dipartimentale e di singola UO; diminuzione degli eventi sentinella e degli incidenti con esito significativo e severo (secondo dati SIMES); percentuale del personale che ha partecipato ai corsi sul rischio clinico (secondo dati ufficio formazione); riduzione del numero di sinistri (secondo dati SIMES); aumento della percezione di sicurezza degli operatori.

 

 

SENTIRSI SICURI E PROTETTI NEL NIDO DI CASA

L’Ospedale “Valduce-Congregazione Suore Infermiere dell’Addolorata” di Como ha realizzato uno straordinario progetto di assistenza a mamme e neonati dopo le dimissioni

 

Proteggere e sostenere le madri nella delicata fase del ritorno a casa con il loro neonato. Far sparire quel senso di smarrimento e di solitudine che a volte le neo mamme provano quando vengono dimesse dopo il parto. Ecco lo scopo del progetto “Andiamo a casa”, realizzato dall’Ospedale “Valduce – Congregazione Suore Infermiere dell’Addolorata” di Como, che ha ottenuto la Menzione Speciale al Premio Sham 2019. Si tratta di un’opportunità per la madre di accudire il proprio bambino con la sicurezza di poter contare sull’aiuto di personale qualificato e su un’assistenza personalizzata in base alle esigenze della madre e del piccolo. Il momento della dimissione è importante per l’individuazione delle situazioni a rischio e, attraverso l’utilizzo di una scheda di triage che attribuisce un codice colore alla donna dimessa, è possibile attivare percorsi assistenziali che tengano conto delle differenti esigenze.

Ecco come funziona: codice verde, bilancio di salute in ambulatorio entro 10 giorni dal parto; codice giallo, bilancio di salute in ambulatorio a 48-72 ore dal parto; codice arancione, bilancio di salute in ambulatorio a 48 ore dal parto; codice rosso, contatto telefonico entro 24 ore dalle dimissioni e visita domiciliare.

L’ambulatorio del bilancio di salute del neonato prevede la valutazione da parte di ostetrica e puericultrice della normale crescita del neonato, dell’andamento dell’allattamento sia esso esclusivo al seno, misto o formulato e, infine, dell’instaurarsi di una buona relazione tra puerpera e neonato. Verranno valutati, quindi, segni e sintomi sia di tipo clinico-assistenziale, sia di tipo relazionale-emotivo al fine di offrire un miglior sostegno alle prime settimane di puerperio. La visita domiciliare è dunque attualmente prevista per le neo mamme dimesse con codice rosso, ovvero con fattori di rischio significativi, quali: una anamnesi positiva per pregressa depressione post parto o sindrome depressiva in atto, grave disagio emotivo riscontrato in gravidanza o durante il ricovero, ecc. In linea con quanto indicato recentemente da ATS e Regione Lombardia in merito alla prevenzione della depressione e all’importanza attribuita all’home visiting, lo sviluppo del Progetto prevede l’estensione della visita domiciliare che potrebbe essere offerta anche alle donne dimesse con situazioni meno a rischio, ma che potrebbero beneficiare di un supporto ulteriore. Utilizzando la scheda colore per la dimissione, nel 2018, su un totale di 1166 mamme e neonati dimessi dall’ospedale, il 3,2% ha avuto codice rosso, il 52,7% codice arancione, il 21,9% giallo e il 22,3% verde. L’obiettivo è quello di potenziare e sostenere le visite domiciliari, in particolare per i codici arancioni delle dimissioni precoci che richiedono un supporto clinico e relazionale ulteriore. Ma diventa fondamentale implementare la collaborazione con i consultori e i servizi territoriali.

LATINA: ASL E MMG GUIDANO IL PERCORSO DELLE CRONICITÀ

Con il patto di cura + VITA l’Asl laziale affronta le malattie croniche globalmente, incaricandosi di fissare visite ed esami al posto del paziente

 

Un approccio nuovo, reso possibile dalla comunicazione tecnologica e reso necessario dall’incremento delle cronicità in una popolazione che invecchia. + VITA è un patto di cura sottoscritto tra paziente, Asl e Medico di Medicina generale grazie al quale sono il medico e la Asl a fissare le tappe di visite e accertamenti, non solo sollevando la persona dalla fatica di organizzarsi in autonomia, ma aiutandola in maniera considerevole ad aderire a tutte le tappe del percorso di cura rispettando le scadenza.

La soluzione aumenta l’aderenza al percorso terapeutico, migliora il monitoraggio della singola persona e riduce code e pratiche burocratiche per l’assistito.

L’apertura del fascicolo sanitario elettronico permette ad Asl e MMG di guidare il paziente nel suo percorso di cura.

Credits: ausl.latina.it

Due i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) già avviati: uno relativo al diabete mellito, l’altro per la gestione della Broncopatia cronico ostruttiva (BPCO) mentre un terzo percorso, dedicato alle persone affette da scompenso cardiaco, è in lavorazione.

I due PDTA prevedono diversi obiettivi e passaggi scadenzati nel tempo, nonché l’impiego di tabelle ed algoritmi a supporto di diagnosi, monitoraggio e trattamento. Gli approfondimenti sono reperibili ai seguenti link:

PDTA Diabete Mellito

https://www.ausl.latina.it/programmapiuvita/diabete.html

PDTA Broncopatia

https://www.ausl.latina.it/programmapiuvita/bpco.html

SIMULAZIONE E ADERENZA ALLE LINEE GUIDA

Nel primo numero di Marzo 2020 diamo risalto a quella che, a detta di molti operatori nell’ambito della sicurezza sanitaria, è la forma in assoluto più efficace di formazione: la simulazione.

La simulazione permette di evidenziare non solo le criticità che possono verificarsi nella realtà ma, anche e soprattutto, di sperimentare le proprie reazioni e la propria reattività in sincronia con le azioni dell’equipe.

Protagonista di questo racconto è la ASST Lariana che, con un nuovo dispositivo (LINK), prepara gli operatori a fronteggiare eventi complessi riguardanti lattanti e bambini. Una preparazione della quale beneficeranno sia l’Italia che altri Paesi con meno risorse.

Sul fronte dell’aderenza alle procedure di sicurezza, presentiamo due casi rappresentativi di diverso ordine di grandezza. Il primo è il progetto in tre fasi della Fondazione Poliambulanza di Brescia: una checklist per identificare i comportamenti maggiormente suscettibili di essere disattesi in sala operatoria e concentrare la formazione in quelle aree (LINK). Il secondo caso è l’esperienza della Casa di cura Villa Maria di Padova che ha sintetizzato e reso facilmente consultabili in ogni reparto le Raccomandazioni ministeriali relative alle prestazioni infermieristiche (LINK).

Infine, continua l’attenzione di Sanità 360° su un tema ancora in parte inesplorato nella gestione del rischio: il Risk Management nell’ambito dei Servizi Territoriali di Salute Mentale con un approfondimento sul progetto “R.O.M.A. 1.0” (LINK).

 

Buona lettura

Roberto Ravinale

Direttore Esecutivo di Sham in Italia

“USAMI”: FLOW CHART FACILI DA CONSULTARE

Il progetto della casa di cura Villa Maria di Padova: sintetizzare e rendere immediatamente fruibili a infermieri e operatori sociosanitari le raccomandazioni ministeriali per la sicurezza delle cure

 

La casa di cura Villa Maria di Padova – un ospedale polispecialistico accreditato con 140 posti letto e 2900 ricoveri annui – ha sviluppato per ogni reparto un quaderno con racchiuse e sintetizzate le raccomandazioni ministeriali per svolgere in sicurezza le procedure più frequenti o quelle con maggior rischio.

Il progetto è partito nel 2018 per gli infermieri e si è esteso a dicembre 2019 agli operatori sociosanitari.

“L’idea è stata quella di facilitare il lavoro del personale sanitario – spiega Fabio Destro, Infermiere coordinatore –. Molte volte un operatore può chiedersi: «Com’è la procedura corretta; qual è la scaletta delle azioni da compiere»? Può succedere in qualsiasi ambito: nelle medicazioni come nel percorso del farmaco. Ecco, allora, che una sorta di ‘guida rapida’ facile da fruire può essere di grande aiuto. Nasce così ‘USAMI’; il quaderno con riportate le flow chart dei processi più significativi”.

“L’impiego si è rilevato un grande successo fin dall’inizio perché, fin dall’inizio, ha coinvolto gli operatori. Le flow chart sono state scritte in collaborazione al personale infermieristico e, dopo l’entrata a pieno regime del progetto, più volte è capitato che fossero gli infermieri stessi a richiedere di ampliare la documentazione, segnalando questa o quella procedura da inserire”.

 

Infermieri

 

“Questo – conclude Destro – è un ottimo segnale, perché indica che lo strumento è sentito come proprio ed è utile. Tanto più che, negli ultimi anni, le prestazioni della casa di cura Villa Maria sono aumentate, andando ad includere una U.O. di Ortopedia – interventi di protesica d’anca, di ginocchio, e chirurgia vertebrale – oltre alle tradizionali U.O. di Medicina Interna e U.O. Medicina fisica riabilitativa neurologica e ortopedica”.

“Con l’enfasi sulla tecnologia che si respira nel contemporaneo, ci si aspetterebbe che i progetti innovativi avessero tutti a che fare con l’elettronica. Invece innovare significa rendere più facile e efficiente e, a volta, un pratico quaderno da sfogliare velocemente e riporre, è ancora imbattibile”.

 

Ecco elenco delle Flow chart:

  • BLSD-ALS (gestione emergenza urgenza paziente)
  • GESTIONE CVC E CVP (CATETERE VENOSO CENTRALE E PERIFERICO)
  • GESTIONE CV (CATETERE VESCICALE)
  • GESTIONE TERAPIA CON KCL
  • PROCESSO TRASFUSIONALE STANDARD E IN EMERGENZA
  • UTILIZZO DISINFETTANTI
  • CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE
  • DECALOGO MANIPOLAZIONI DEI FARMACI ORALI
  • CORRETTA SEGNALAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA
  • PIANO DI EMERGENZA INCENDIO E PIANO DI EVACUAZIONE
  • GESTIONE PAZIENTI GERME SENTINELLA/ISOLAMENTO
  • GESTIONE INFERMIERISTICA RACCOLTA CAMPIONI BIOLOGICI (UROCOLTURA, EMOCOLTURA, PARACENTESI, TORACENTESI,ARTROCENTESI)
  • GESTIONE INFORTUNI AZIENDALI

 

LINK RACCOMANDAZIONI MINISTERIALI

 

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SIMBABY: UN NUOVO DISPOSITIVO PER LA SIMULAZIONE DI EVENTI CRITICI

ASST Lariana e “Progetto Sorriso nel Mondo Onlus” insieme per formare personale medico e volontari ad affrontare eventi complessi su lattanti e bambini, sia in Italia che nei Paesi in via di sviluppo.

 

La training room dell’Ospedale Sant’Anna, gestita dall’ASST Lariana, si arricchisce di “SimBaby”, un nuovo dispositivo ad alta tecnologia per la simulazione di eventi critici su lattanti e bambini. Il simulatore è stato acquistato grazie al contributo dell’associazione Progetto Sorriso nel Mondo Onlus[1], l’associazione internazionale impegnata nel trattamento e nella cura delle malformazioni cranio-facciali infantili. Con il nuovo dispositivo, l’ASST Lariana ha attivato uno specifico percorso di formazione per il personale medico e i volontari della Onlus, per prepararli a fronteggiare in modo ancora più approfondito e completo scenari ed eventi complessi: “L’attività di addestramento – ha sottolineato Matteo Soccio, direttore sanitario di ASST Lariana – è fondamentale e la tecnologia oggi ci consente esercitazioni e simulazioni di scenari che sono prossimi alla realtà”.

 

SimBaby

“SimBaby”: il dispositivo ad alta tecnologia per la simulazione di eventi critici sui bambini.

 

L’attività formativa verrà implementata soprattutto in quelle aree in via di sviluppo dove la Progetto Sorriso nel Mondo Onlus opera: “Parliamo di procedure, chirurgiche e anestesiologiche che sono da considerarsi già molto critiche negli scenari quotidiani degli ospedali italiani ed europei – ha detto Andrea Di Francesco, responsabile della Uos Chirurgia Maxillo-Facciale Pediatrica di Asst Lariana e presidente e fondatore della onlus Progetto Sorriso nel Mondo –. In contesti di povertà assoluta e di assenza di strutture di riferimento, queste procedure diventano particolarmente difficoltose e richiedono elevate competenze da parte di tutti i volontari. La capacità di affrontare e risolvere le criticità diventa l’obiettivo di tutto il team e la sfida oltre i limiti posti dal contesto. La possibilità di compiere un ulteriore passo di crescita qualitativa è quindi fondamentale”.

Oltre al SimBaby, sono numerosi i corsi di addestramento rivolti al personale interno ed esterno dell’Ospedale Sant’Anna che utilizzano simulatori ad alta tecnologia: “Abbiamo in dotazione un simulatore per l’emergenza in sala parto – ha spiegato Rocco Capasso, responsabile della Formazione di ASST Lariana – dotato di modulo espulsivo che riproduce tutto quanto avviene nel corso di un parto, dalle contrazioni al battito cardiaco materno e fetale; un manichino per la rianimazione cardiopolmonare dell’adulto collegato a monitor e stampante che consente la visione dei tracciati di rianimazione e la stampa della prova di certificazione; defribrillatori trainer per la didattica. Abbiamo, infine, simulatori di arti superiori che hanno permesso di svolgere corsi che hanno ridotto sensibilmente le criticità per l’accesso venoso in sala operatoria su pazienti fragili e pediatrici”.

 

 

[1] L’associazione “Progetto Sorriso nel Mondo Onlus” opera in paesi a basse risorse, come Bangladesh, Burundi e Repubblica Democratica del Congo. Per saperne di più, visita il sito: https://www.progettosorrisonelmondo.org/