NURSING SENSITIVE OUTCOMES A PERUGIA

Un progetto dell’Azienda Ospedaliera di Perugia​ per valutare la qualità dell’assistenza infermieristica. Menzione Speciale al Premio Sham 2019

 

Valutare la qualità dell’assistenza infermieristica. È questa la mission del progetto dell’Azienda ospedaliera di Perugia sul monitoraggio dei Nursing Sensitive Outcomes, che ha ottenuto una Menzione speciale al Premio Sham 2019. “Il Programma nazionale per la valutazione degli Esiti (PNE) a cui l’Azienda Ospedaliera fa riferimento – ha spiegato la responsabile del progetto Patrizia Ciotti – rappresenta uno strumento di valutazione a supporto di programmi di auditing clinico e organizzativo e ha come scopo il miglioramento dell’efficacia, dell’efficienza e della trasparenza del Sistema sanitario nazionale. Si tratta della realizzazione in ambito ospedaliero di un osservatorio di un set di esiti (lesioni da pressione, cadute e infezioni correlate all’assistenza) al fine di valutare la qualità dell’assistenza infermieristica.  Tale progetto ha analizzato ed elaborato dati raccolti nei mesi di marzo e ottobre del 2017 nei reparti di Medicina Interna Scienze Endocrine e Metaboliche (MISEM), Geriatria e Urologia.  L’analisi dei dati, elemento centrale del progetto, consentirà una riflessione sulla qualità dell’assistenza e la sicurezza delle cure, consolidando la cultura della valutazione dei risultati tra i professionisti della salute. Durante questo periodo sono stati oggetto di indagine 121 ricoveri in MISEM, 157 in Geriatria e 167 in Urologia. L’obiettivo generale del lavoro è stato quello di realizzare in ambito dell’Azienda Ospedaliera di Perugia uno studio di incidenza su un set di outcome per misurare la qualità dell’assistenza infermieristica erogata nelle strutture complesse pilota”.

 

Le responsabili del progetto dell’Azienda ospedaliera di Perugia

 

Ecco quali sono stati gli obiettivi specifici: migliorare l’impatto dell’assistenza infermieristica sulla qualità delle cure; sensibilizzare una rete di professionisti per implementare la qualità delle cure; migliorare l’efficacia, equità, efficienza e la trasparenza del Sistema sanitario nazionale; realizzare un osservatorio di esiti (Lesioni da Pressione, Cadute e Infezioni Correlate all’Assistenza) per monitorare i Nursing Sensitive Outcomes.

I risultati attesi erano: migliorare la qualità dell’assistenza infermieristica erogata dall’Azienda Ospedaliera di Perugia; quantificare l’impatto dell’assistenza infermieristica sugli outcome degli assistiti; aumentare la motivazione dell’utente interno; migliorare la qualità percepita dell’utente esterno.

Nel dettaglio

Nelle Strutture Complesse oggetto di indagine si è riscontrato che l’incidenza media di soggetti con Scala di Braden </= a 9 punti è inferiore al 4,9 %. Nonostante ciò, una buona percentuale di ricoverati nei mesi di indagine ha sviluppato Lesioni da Pressione (LdP), poiché aveva una percezione sensoriale completamente limitata con immobilità e allettamento. C’è stata un’incidenza minore nello sviluppare LdP in Urologia viste le condizioni generali degli assistiti ricoverati. Analizzando l’outcome cadute emerge che in Geriatria circa il 35,7 % dei degenti ha riferito almeno una caduta nell’ultimo anno. Fra i fattori incidenti analizzati troviamo lo stato di coscienza assopito e comatoso e la difficoltà della persona nel deambulare. L’insorgenza di infezioni correlate all’assistenza si è aggirata in numeri percentuale paragonabili alla media nazionale con significativa differenza fra i reparti di interesse in maniera strettamente correlata alla complessità assistenziale. “Le motivazioni – ha aggiunto – che devono indurre gli infermieri a valutare la qualità (VQAI-valutazione della qualità dell’assistenza infermieristica) delle cure previste sono numerose e fondamentali, in quanto tutta l’attività sanitaria deve essere fornita a un livello ottimale e venire sottoposta a verifica e revisione sistematica lungo un percorso che conduca al mantenimento e, ove possibile, al miglioramento e all’implementazione della qualità”.

L’intera indagine sugli Outcomes si è articolata in 4 fasi: fase di progettazione, fase di attuazione e conduzione dello studio, fase di analisi dei dati e reportistica dei risultati e fase di valutazione del progetto. La rilevazione degli outcomes studiati nell’Azienda Ospedaliera di Perugia coinvolge tutti gli assistiti ricoverati, in regime di ricovero ordinario, dal 1° al 31 Marzo 2017 e dal 1° al 31 ottobre 2017 nelle Strutture complesse sedi di sperimentazione. Sono stati formati per ogni Struttura Complessa un coordinatore ed un infermiere referente che ci hanno affiancato nel periodo di raccolta dati.  L’Azienda Ospedaliera di Perugia ha preso in considerazione 3 Strutture Complesse: Medicina Interna e Scienze Endocrine Metaboliche; Geriatria; Urologia. I posti letto coinvolti sono complessivamente così suddivisi: Medicina Interna e Scienze Endocrine Metaboliche 24, Geriatria 24, Urologia 24. Nello studio sono stati arruolati tutti gli assistiti ricoverati (ad esclusione di quelli con età inferiore a 18 anni) in regime di ricovero ordinario (sono esclusi i ricoveri in regime di Day Hospital e Day Surgery) per il primo periodo a partire dalle ore 7 del 1 marzo 2017 al 31 marzo del 2017 e per il secondo periodo dalle ore 7 del 1 ottobre 2017 al 31 ottobre 2017.

Lo studio ha previsto l’intestazione della scheda paziente anche per i ricoveri inferiori alle 24 ore o per assistiti che decedono nelle prime 24 ore di ricovero.  Nel progetto sono stati coinvolti coordinatori infermieristici delle Strutture Complesse scelte; infermiere referente, uno per Struttura Complessa; Infermieri volontari per effettuare la rilevazione; responsabili di Dipartimento (Scienze chirurgiche e Area medica) e Direzione medica. La valutazione del presente progetto si è articolata su più livelli e ha riguardato: l’implementazione del flusso informativo preposto al monitoraggio degli esiti; il livello di compliance raggiunto nella raccolta dei dati (data missing). La realizzazione dello studio è stato oggetto di confronto e discussione nel gruppo di lavoro aziendale in particolare per quanto riguarda il grado di raggiungimento degli obiettivi, l’impatto sulle Strutture Complesse e gli elementi trasferibili ad altri contesti aziendali.

Al termine dello studio i responsabili di progetto aziendale hanno presentato una relazione sull’articolazione dello studio, i risultati raggiunti e le principali difficoltà incontrate.

L’outcome viene monitorato nella totalità delle Strutture Complesse oggetto di indagine (3/3) e, sempre nella totalità dei casi (3/3), il documento di riferimento per la raccolta dati è la procedura Aziendale sulle LdP e la figura professionale che rileva e gestisce il dato è l’infermiere. In tutte le Strutture Complesse viene condotta una valutazione del rischio di sviluppare una LdP attraverso la Scala di Braden (3/3) su tutti gli assistiti e con la seguente frequenza: all’ingresso, alla dimissione, ogni sette giorni e al variare delle condizioni cliniche. A livello internazionale, studi di prevalenza delle Lesioni da Pressione oscillano tra il 3% e il 19,7%. In linea con questi risultati, l’indagine condotta all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Perugia presso le Strutture Complesse di Medicina Interna Scienze Endocrine e Metaboliche, Geriatria e Urologia ha fatto rilevare un dato di prevalenza complessiva dell’13,2%.

“Alcuni studi condotti in Italia – ha concluso la dottoressa Ciotti – riportano un’incidenza dallo 0,86% al 5% di cadute in ospedale. Dall’indagine condotta nelle Strutture Complesse selezionate (Medicina Interna Scienze Endocrine e Metaboliche, Geriatria e Urologia), durante i mesi di Marzo e Ottobre 2017, si riscontra un’incidenza di assistiti che riferiscono una caduta nell’ultimo anno intorno al 18,8 % di cadute, risultando però impossibile il confronto rispetto all’incidenza di cadute in ospedale. In Europa, studi più recenti hanno stimato tassi di incidenza inerenti le infezioni correlate all’assistenza che oscillano tra il 6,3% e il 14,8%, mentre in Italia il tasso è risultato di poco inferiore e pari a circa il 5%. Nei mesi di marzo e ottobre nell’Azienda Ospedaliera di Perugia si riscontra un’incidenza poco superiore rispetto alla media Nazionale dell’8 % circa”.