UN USO RESPONSABILE E APPROPRIATO DEGLI ANTIBIOTICI
La mission del progetto realizzato nell’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo e che ha ottenuto una menzione speciale al Premio Sham.
Promuovere un uso responsabile degli antibiotici. È questa la mission del progetto realizzato nell’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo e che ha ottenuto una menzione speciale al Premio Sham. Il progetto di “Implementazione di un Programma di Antimicrobial Stewardship”(uso appropriato e responsabile degli antibiotici), consiste appunto nell’implementazione di un Programma aziendale di politica antibiotica (Antimicrobial Stewardship) con duplice finalità: 1) aderire a quanto indicato dal Piano Nazionale di Contrasto all’Antibioticoresistenza (PNCAR 2017-2020), che fissa, in ambito ospedaliero, l’obiettivo di ridurre il consumo degli antibiotici sistemici e chinolonici nella misura rispettivamente del 5% e 10% nel 2020 rispetto al 2016; 2) contrastare il fenomeno locale dell’antibiotico-resistenza e della selezione di germi multiresistenti, attraverso un progetto aziendale di formazione-infomazione specifico.
Il progetto è iniziato a gennaio 2018 con la costituzione del Gruppo di lavoro per l’uso appropriato degli antibiotici, formato da una équipe specifica: medico di Direzione Sanitaria (coordinatore), medico legale, farmacista, microbiologo clinico, infettivologo, infermiere specialista rischio infettivo, medico intensivista, ematologo, chirurgo, internista. “Il gruppo di lavoro – ha spiegato il referente del progetto il dottore Luigi Pacilli – ha effettuato quattro incontri, all’inizio (per l’individuazione e condivisione delle azioni da intraprendere) durante (per il monitoraggio dello stato di avanzamento del progetto ed eventuale integrazioni/modifiche) e al termine della prima fase del Programma (per la verifica dei risultati attesi/raggiunti). Sono stati individuati due medici referenti di progetto per ciascuna Unità Operativa su indicazione dei rispettivi direttori per un totale di 54 medici. La partecipazione al progetto è stata su base volontaria e per l’interesse specifico alla materia; è stata prevista anche la partecipazione dei direttori di UO che sono stati 32, con un coinvolgimento complessivo di 86 medici”.
Il programma comprende 14 incontri specifici (che si sono svolti tra maggio 2018 e febbraio 2019, per circa 50 ore di formazione) con i referenti del progetto e i rispettivi direttori delle Unità Operative. Gli incontri sono stati svolti da un infettivologo esperto esterno ed erano finalizzati all’individuazione e utilizzazione della metodologia corretta alla scelta e all’uso delle varie classi di antibiotici nelle principali patologie infettive anche sulla base dei dati epidemiologici locali forniti dalla Microbiologia clinica, oltre alla corretta interpretazione dell’antibiogramma e dell’uso del marcatore biologico PCT nella diagnosi, monitoraggio e prognosi dei processi infettivi. La partecipazione media dei medici coinvolti agli incontri è stata del 90%. Il dottor Pacilli ha spiegato anche il contesto nel quale è maturato il progetto: “Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) rappresentano in tutto il mondo un problema preminente di salute pubblica per la loro frequenza e gravità tanto che questa viene talora definita un’epidemia ‘silente’. Le ICA hanno infatti un impatto rilevante sulle persone e sui sistemi sanitari in termini di morbosità, mortalità e costi attribuibili. Un aspetto a esse strettamente correlato è rappresentato dalla antibiotico-resistenza, fenomeno in continuo aumento, che ha assunto negli ultimi anni un’enorme rilevanza e rappresenta attualmente una priorità di sanità pubblica e una vera e propria emergenza globale.
In particolare l’Italia risulta, in ambito europeo, uno dei Paesi con il più elevato consumo di antibiotici e con preoccupanti livelli di resistenza, soprattutto per alcuni microrganismi a diffusione ospedaliera e territoriale. A livello mondiale, le ICA costituiscono la complicanza più frequente e grave nella cura di pazienti ospedalizzati. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità ogni anno, in Italia, si verificano 450-700 mila infezioni in pazienti ricoverati in ospedale: si tratta soprattutto di infezioni urinarie (35-40% del totale), della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi. Di queste, si stima che circa il 30% siano potenzialmente prevenibili (135-210 mila) e che siano direttamente causa del decesso nell’1% dei casi (1.350-2.100 decessi prevenibili in un anno)”. Al termine della prima fase di attuazione del programma, dagli incontri effettuati e con la partecipazione attiva dei medici coinvolti è scaturito un “Documento di consenso sulla terapia antibiotica empirica nelle principali patologie infettive nell’adulto”.
La seconda fase del programma (in fase avanzata di realizzazione) affronta il tema dell’uso appropriato degli antibiotici nella profilassi chirurgica, secondo quanto indicato dalle Linee guida nazionali dell’ISS e dai dati epidemiologici locali dei microrganismi individuati dalla Microbiologia clinica. Il programma prevede, infine, che una volta formati i referenti/esperti in antibiotico-terapia delle Unità Operative, questi ultimi a loro volta si trasformino in formatori dei colleghi di reparto (secondo un criterio di formazione a cascata) e/o rappresentino comunque un importante punto di riferimento per i colleghi delle Unità Operative. “È presente comunque – ha detto il dottor Pacilli – una puntuale e costante attività di consulenza infettivologica fornita dagli infettivologi interni per casi particolari, descalation della terapia, ecc. Allo stato attuale la seconda fase del programma (che affronta il tema dell’uso appropriato e consapevole degli antibiotici nella profilassi chirurgica) è stata completata con la elaborazione del ‘Documento di consenso sulla Antibiotico Profilassi Perioperatoria nell’adulto’ in condivisione con tutte le Unità Operative chirurgiche e anestesiologiche. A breve verrà avviata la fase di monitoraggio finalizzata a rilevare il grado di adesione al documento appena elaborato e i cambiamenti indotti da questo rispetto alle pratiche fin ora adottate. Parallelamente, è programmato un evento formativo periodico mensile in tema di stewardship antibiotica, prevenzione e controllo delle infezioni e diagnostica. L’evento formativo è diretto a tutto il personale sanitario (medico e non medico) finalizzato a incrementare il grado di sensibilizzazione generale nei confronti della lotta alle infezioni, all’antibiotico-resistenza, ad un uso responsabile e consapevole della risorsa antibiotici e alla diagnosi precoce della sepsi”.