IL RITORNO DELLE INFEZIONI IN CHIRURGIA. NAPOLI 22/23 NOVEMBRE
Mentre i dati disponibili segnalano un incremento delle infezioni successive alla sala operatoria, al Cardarelli di Napoli si tiene l’incontro HCRM con due obiettivi: elencare le buone pratiche che funzionano (e che devono essere adottate da tutti); e identificare i dati che confutano il nesso di casualità tra l’intervento e l’insorgenza dell’Infezioni Correlate all’Assistenza dopo una richiesta di risarcimento
Si terrà Venerdì 22 e Sabato 23 novembre 2019 all’Ospedale Cardarelli di Napoli il convegno “Le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA): dalla prevenzione alla sorveglianza al monitoraggio” (15 crediti ECM[1]). Lo organizza l’Associazione scientifica Hospital and Clinical Risk Manager (HCRM). Il primo giorno sarà dedicato a 7 tavoli focalizzati su altrettanti aspetti delle ICA in chirurgia[2]; il secondo sarà dedicato ai position paper che raccoglieranno le conclusioni di ogni singolo tavolo. L’obiettivo sarà triplice: individuare le buone pratiche che già funzionano per contenere le ICA prevenibili in chirurgia (e che non tutte le realtà italiane applicano); puntare l’attenzione dei diversi professionisti sanitari coinvolti verso un problema che sta crescendo e sul quale la sanità italiana arranca nelle statistiche internazionali[3]; individuare i dati che, in piena trasparenza, possano confutare il nesso di casualità tra intervento e infezione nel caso delle sempre più numerose richieste di risarcimento.
Il contesto globale, ed italiano in particolare, nel quale il convegno nasce è che le infezioni, di fatto sconfitte dagli antibiotici nel secolo scorso, stanno tornando a minacciare il post operatorio nel XXI secolo. “La Regione Lombardia ha prestato più attenzione di altre al tema ed è l’unica per la quale abbiamo una mappatura dei sinistri precisa: le infezioni successive ad intervento chirurgico prima non c’erano. Adesso sì. Per il resto d’Italia mancano i dati, ma il trend è chiaro”. Luciana Bevilacqua, Risk Manager alla ASST PAVIA, è una veterana della Gestione del Rischio. Neurologa con successiva specializzazione in Igiene, ha dato vita al Servizio Qualità all’Ospedale Niguarda di Milano nel 1992 ed è stata una delle prime ad introdurre la cultura e la formazione metodologica per valutare la qualità e la sicurezza delle cure nel nostro Paese.
“Le richieste di risarcimento per infezioni successive agli interventi chirurgici trovano le Aziende sanitarie particolarmente vulnerabili. Primo perché la prevenzione, in Italia, è molto poco uniforme. Secondo perché, anche qualora esistano protocolli in essere, non è così facile dimostrare l’assenza del nesso causale tra intervento e infezione sapendo noi tutti, tra le altre cose, che esiste un rischio insopprimibile di infezioni in chirurgia e che dipende in larga misura dalle condizioni del paziente”.
Ma dove si situa il confine? Quante infezioni sono evitabili per disciplina e tipologia di paziente? Quanto pesano l’equipaggiamento in sala operatoria e cosa richiedere ai fornitori? “Queste – conclude Bevilacqua – sono alcune delle domande alle quali cercheremo di rispondere a Napoli, stilando un elenco di buone pratiche alle quali tutti possano accedere per applicarle. In sintesi, infatti, il nostro Paese ha bisogno di uniformità e di correggere la mancanza di dati certi anche su interventi basilari come la profilassi antibiotica pre-intervento. Questa prassi, in particolare, deve essere resa obbligatoria perché, per quanto possa sembrare incredibile, non tutti la mettono in pratica e non esistono dati chiari sulla sua applicazione. L’assenza di questi dati, a sua volta, rende difficile dimostrare, in una causa civile, l’assenza di un nesso di casualità senza contare il fatto che la scelta del giusto antibiotico, nel momento giusto e al giusto paziente, è uno dei pilastri della Antimicrobial Stewardship sulla quale pure siamo indietro rispetto agli altri Paesi ad alto reddito”.
[1] L’evento è accreditato ECM per un numero massimo di 100 discenti. È indispensabile iscriversi e scegliere il tavolo di confronto con i Docenti, le Aziende e i Partecipanti delle varie Regioni Italiane.
[2] 1 dress code, social reputation e tecnologie informatiche; 2 sepsi e legionellosi: pdta, tecnologia e contenzioso; 3 sicurezza in chirurgia; 4 sanificazione, disinfezione e sicurezza; 5 lavaggio mani, normotermia, monouso vs pluriuso; 6 rischio infettivo: pncar & confronto tra sanità pubblica e privata; 7 focus Ica & European association of hospital managers; 8 pitch & focus.
[3] OECD_ Antimicrobial Resistance: Tackling the Burden in the European Union, pp. 10-11 “Each year, in the EU/EEA, more than 670 000 infections occur due to bacteria with AMR. 33 000 people die as a direct consequence of these infections. […]”. 10.762 di questi decessi avvengono in Italia. Quasi 9mila secondo il report possono essere evitate mentre l’investimento di circa 4 euro per capita può ridurre i costi sanitari sul lungo periodo di 10.