LA CURA DEL PAZIENTE CONTINUA ANCHE DOPO LE DIMISSIONI
L’esperienza dell’Ospedale Sant’Anna di Como che ha aperto un ambulatorio che si prende cura dei pazienti dimessi dal reparto di Geriatria. Il dottor Pellegrino: “Il nostro obiettivo è quello di monitorarli nelle fasi più delicate anche quando tornano a casa”
Prendersi cura del paziente anche quando esce dal reparto. È questa la mission che l’Ospedale Sant’Anna di Como si è prefissato di raggiungere con l’istituzione di un ambulatorio che è attivo dal mese di luglio tutti i venerdì dalle 13.30 alle 17.30. L’obiettivo è proprio quello di colmare quel vuoto che si crea dal momento delle dimissioni al periodo di convalescenza a casa. Il Direttore del Dipartimento di Medicina e primario di Geriatria, Domenico Pellegrino, spiega: «La Geriatria ospita 54 posti letti di cui 44 per malati acuti e 10 per sub acuti e dimette in un anno circa 1.700 pazienti. Ricovera direttamente dal Pronto soccorso e accoglie pazienti più o meno giovani, l’anziano e il grande anziano; sono comunque pazienti portatori di più comorbilità e la causa del ricovero, di solito, è la riacutizzazione di una patologia che provoca uno stato di scompenso generale».
«Le patologie più frequenti trattate sono lo scompenso cardiaco, la bronchite cronica riacutizzata, stati di sepsi (infezioni urinarie o altro), scompenso diabetico, polmoniti, traumi da caduta, neoplasie, insufficienze renali acute, accidenti cerebro-vascolari».
Al momento delle dimissioni, i pazienti più fragili meritano di essere rivisti in tempi brevi per una rivalutazione clinica e terapeutica. Pertanto, si è pensato che è giusto attivare questo tipo di ambulatorio dove il paziente accede con un appuntamento già fissato da noi al momento della dimissione, evitando alla famiglia la trafila delle prenotazioni attraverso CUP o Medico di Medicina Generale.

Domenico Pellegrino, Direttore del Dipartimento di Medicina e Primario di Geriatria
«Questo comporta terapie mirate con prolungamento dello stato di benessere del paziente, evitando ricoveri ripetuti, dovuti spesso a terapie non adeguate all’eventuale cambiamento dello stato clinico del paziente. L’esperimento a distanza di pochi mesi è da ritenersi soddisfacente: da luglio ad oggi sono stati visitati circa 80 pazienti».
Il dottor Pellegrino ci tiene a ribadire lo spirito che ha animato questa iniziativa: «Una verifica in tempi brevi della risposta alla terapia e delle condizioni generali del paziente». In questo modo, inoltre, il paziente anziano si sente più tranquillo perché sa di non essere solo nel suo percorso di guarigione.