IG TETANO: COME EVITARE LE SOMMINISTRAZIONI SUPERFLUE
Il progetto al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Paolo di Savona, presentato al Premio Sham 2018, ha permesso di identificare i pazienti non immunizzati ai quali circoscrivere il trattamento
Le Immunoglobuline antitetaniche (Ig tetano) sono emoderivati umani somministrati a pazienti con ferite potenzialmente infette, non coperti da vaccinazione per il tetano o con stato vaccinale non noto. Il tetano è una malattia acuta causata da una neurotossina prodotta dal Clostridium Tetani che può determinare un’infezione penetrando attraverso ferite sulla cute. La tossina determina una malattia spesso letale, invadendo il sistema nervoso e provocando una compromissione progressiva fino alla paralisi dei muscoli respiratori e quindi alla morte. Non stupisce pertanto che l’impiego delle Ig tetano in Pronto Soccorso sia molto frequente. All’Ospedale San Paolo di Savona, prima del 2018, si contavano circa 1600 somministrazioni all’anno.
Esistono, però, tre ‘complicazioni’ nell’impiego delle Ig tetano. Il primo è la necessità di acquisire un consenso informato alla luce del rischio allergico/anafilattico e di trasmissione di malattie intrinseco all’assunzione di emoderivati. Il secondo è la reperibilità delle stesse Ig tetano sul mercato che è suscettibile a periodiche oscillazioni. Il terzo è il costo, circa 18 euro per somministrazione a fronte dei 3 euro del costo del vaccino.
Rispondendo a questi diversi stimoli, il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Paolo di Savona ha messo in uso un semplice metodo per determinare in anticipo lo stato immunologico antitetanico del paziente e verificare, perciò, la necessità o meno di un trattamento con immunoglobuline. La verifica avviene tramite prelievo di sangue capillare e attraverso un apposito kit gestibile dagli infermieri di triage o di sala del Pronto Soccorso. A tal fine è stato utilizzato l’SD BIOLINE Tetanus Test: un test rapido qualitativo in grado di rilevare la presenza di anticorpi contro il tetano (IgG/IgM) con limiti di rilevazione di 200mUl/ml nel sangue intero, quantità ritenuta adeguata per la copertura contro un eventuale contatto con la tossina tetanica. Il test, di rapida esecuzione, tempo tecnico di risposta 10 minuti, non ha nessuna interferenza con altri valori ematici e ha sensibilità del 96,5% e specificità dell’87%.

Il Dott. Roberto Lerza e il suo team
L’utilizzo del test prima della somministrazione delle gammaglobulineha permesso di ridurre le dosi somministrate da circa 130/mese a circa 80/mese.
Il progetto, presentato anche al Premio Sham 2018, ha permesso, perciò, di ottenere un risparmio significativo anche considerando il costo di 3,60 euro dei singoli test. Molto più rilevante a livello clinico,però,è la riduzione del rischio per i pazienti già immunizzati ai quali viene risparmiato un trattamento del quale non hanno bisogno ma che racchiude sempre, come la maggior parte dei trattamenti medici, un rischio potenziale.
Il progetto continua tutt’oggi e il 2018 si è chiuso con la riduzione lieve ma evidente sia delle dosi di vaccino che di quelle di gammaglobuline.