MINORE PERMANENZA IN PRONTO SOCCORSO: UN MODELLO RIPRODUCIBILE
All’AOU Novara ridotta sotto le sei ore la permanenza per i pazienti anche al crescere dei codici gialli e rossi. Una batteria di processi coordinati e un alert informatico scattano all’aumentare della fila. Un progetto a iso-risorse esportabile ad altre realtà ospedaliere
Diminuire la permanenza in Pronto Soccorso sotto le sei ore per il 95 per cento dei pazienti anche nei periodi di maggiore criticità e affluenza come, per esempio, durante i picchi influenzali. Era questo l’obiettivo raggiunto dal progetto “Prevenzione del rischio di sovraffollamento in Pronto Soccorso (Ps): l’elaborazione di un modello efficace e facilmente riproducibile”, presentato al Premio Sham 2018 dall’AOU Novara.
L’idea ha origine dalla Direzione Sanitaria, quando nel novembre del 2015 ha inizio un primo monitoraggio della situazione, proseguito nel 2016-2017 e 2017-2018. Dopo un attento studio, è stato possibile realizzare un algoritmo in grado di attivare una batteria di processi coordinati e finalizzati a prevenire i livelli di criticità causati dal sovraffollamento.
Per esempio: quando i pazienti in triage e attesa superano i 50 e i codici rossi superano le cinque unità, un pop up informatico allerta tutte le postazioni di Pronto Soccorso e la Radiologia del Dea: il pronto soccorso entra, così, in codice rosso e si convoca un’unità di crisi. Seguendo un percorso prestabilito, vengono attivate nuove postazioni e richiamati medici e infermieri o allertati i reparti e la rianimazione per il supporto in pronto soccorso o il ricovero dei pazienti a seconda dell’esigenza.
Analizzando i dati raccolti nei monitoraggi degli ultimi tre anni, è emerso chiaramente un significativo aumento dei codici rossi, gialli e verdi, oltre ad una significativa riduzione dei codici bianchi. Che cosa significa? Considerando che nei codici bianchi sono inseriti molti dei ricoveri impropri, tutto ciò si traduce in un sostanziale aumento dell’efficienza del triage dopo l’introduzione delle nuove disposizioni che regolano il piano di gestione del sovraffollamento.

Ospedale Maggiore della Carità, Novara
Se nell’inverno del 2016/2017 un paziente in codice rosso rimaneva in Pronto Soccorso 377 minuti – cioè oltre 6 ore – prima di essere dimesso o ricoverato, nell’ultimo inverno, invece, la permanenza è diminuita a 334 minuti, ovvero circa mezz’ora in meno.
Ridotti anche i tempi per la dimissione dei codici gialli: da 366 a 342 minuti. E questo, appunto, nonostante un numero maggiore di pazienti in Pronto soccorso: 120 codici rossi e oltre 250 gialli in più rispetto all’inverno precedente.