IL DOSAGGIO DEI FARMACI NEI NEONATI
Il Monitoraggio terapeutico per la definizione del dosaggio corretto dei farmaci in pazienti nati pretermine e neonati (NeoTDM) all’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona
L’importanza della terapia ad personam. La farmacologia moderna si basa, in modo sempre più efficiente, sulla scelta non solo del farmaco più opportuno per ciascun paziente, ma anche sulla scelta del regime terapeutico ideale per la cura di ogni individuo.
Si tratta della cosiddetta “medicina personalizzata” fondata sulla biodisponibilità reale di un farmaco che è fortemente influenzata da fattori sia ereditari che fisiologici. Ecco perché la capacità di assorbire un farmaco ad azione sistemica è modificata da condizioni specifiche. Se tutto questo ha un ruolo importante nelle terapie adatte a individui che hanno raggiunto la completa maturazione dei tessuti e degli organi, è evidente che ciò può essere drammatico per pazienti il cui corpo è ancora in via di sviluppo.
In questo ambito si inserisce il progetto realizzato all’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi di Aragona di Salerno che ha sperimentato un metodo ottimale e funzionale al corretto dosaggio dei farmaci. L’obiettivo del progetto, che è stato presentato al Premio Sham 2018, è stato quello di ottimizzare e validare le metodiche per l’analisi quali-quantitativa di diverse tipologie di farmaci (quali antibiotici, antimicotici, anticonvulsivanti e stimolanti del sistema nervoso centrale) in pazienti in età neonatale. Tenendo conto della particolare categoria di pazienti a cui ci si è rivolti, è stato necessario scegliere un sistema di micro-campionamento, che consentiva il prelievo di campioni ematici da neonati anche 2-3 volte a settimana.
Tutto ciò è stato realizzato con tecniche molto accurate. Tale ricerca si è concentrata, fino a questo momento, soprattutto su antibiotici beta-lattamici (imipenem e meropenem), penicilline (amoxicillina ed ampicillina) e amminoglucosidici (gentamicina e streptomicina), antimicotici (fluconazolo), anticonvulsivanti (phenobarbital) e stimolanti del sistema nervoso centrale (caffeina). Per ciascuna di queste molecole è stato messo a punto e validato un protocollo analitico. In tutti i casi oggetto di studio, sono emerse concentrazioni limite rilevabili e intervalli di linearità della risposta analitica idonei a quanto richiesto, sulla base degli intervalli terapeutici previsti per ciascun farmaco.

A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, Salerno
Nello specifico, i campioni ematici sono stati prelevati da neonati ricoverati nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno e sottoposti a specifici trattamenti farmacologici. È stato utilizzato uno specifico protocollo di prelievo su carta sul quale il personale del reparto era stato istruito. I risultati ottenuti hanno permesso di determinare la concentrazione ematica dei farmaci ricercati e l’analisi accurata di queste concentrazioni ha consentito di valutare l’idoneità del trattamento farmacologico. In alcuni casi sono stati evidenziate anche eventuali situazioni nelle quali era necessario un cambio di terapia.
Quali sono stati, quindi, gli obiettivi raggiunti? In questo modo, è stato possibile definire un protocollo per il monitoraggio terapeutico di tutti i neonati e per i nati prematuri sottoposti a trattamento con farmaci, che hanno un ridotto intervallo terapeutico o la cui efficacia è in ogni caso soggetta a una grande variabilità interindividuale. Ma, soprattutto, uno degli aspetti più importanti è la possibilità di ridurre gli eventi avversi causati da un sovradosaggio da farmaci tossici. E non solo. Infatti, è possibile ridurre i casi di sotto-dosaggio di farmaci antimicrobici o antimicotici che può causare un persistere o un aggravarsi dell’infezione.