LEAN MANAGEMENT NELLA GESTIONE AZIENDALE DEL SINISTRO ALL’AUSL BOLOGNA
Il progetto dell’AUSL Bologna, uno dei tre vincitori del Premio Sham 2018, raccontato da chi l’ha concepito e messo in pratica. L’obiettivo è stato l’analisi e riprogettazione della procedura riferita ai sinistri per la minimizzazione del tempo che intercorre tra l’avvio e la conclusione delle pratiche
Un protocollo operativo per aggiornare i percorsi operativi nella gestione dei sinistri. È uno dei progetti presentati dall’AUSL Bologna e vincitore dell’edizione 2018 del premio Sham.
“La personalizzazione dei servizi in rapporto alle esigenze dell’azienda e dei nostri assistiti e il miglioramento continuo delle tecniche di gestione nell’ambito del programma sinistri aziendali – spiega Andrea Minarini, Direttore Medicina Legale e Gestione del Rischio Clinico – sono i due elementi fondamentali che ci hanno spinto a riconsiderare le procedure riferite ai sinistri”.
“Le contromisure sono orientate sostanzialmente alla definizione di un protocollo operativo volto a garantire standardizzazione, eliminazione delle ridondanze, accelerazione dei processi di gestione del sinistro con riduzione della tempistica di lavorazione delle pratiche”, sottolinea la responsabile del progetto Teresa Palladino. “Il progetto – prosegue – ha previsto il coinvolgimento di un team work costituito da tutti gli attori che intervengono in termini di attività e responsabilità nelle varie fasi del processo di gestione del sinistro. L’obiettivo è stato quello di ridurre il tempo che intercorre dalla fase di input (apertura del sinistro) e la fase di output (formulazione di una proposta di transattiva o di rigetto) aggredendo quelle attività che valore non portano ma che valore consumano, i cosiddetti sprechi improduttivi. Per raggiungere questo obiettivo l’analisi è stata svolta nel luogo dove i professionisti producono il valore attraverso gli strumenti della filosofia Lean”.
“La metodologia Lean – conclude Palladino – ha permesso di mappare la situazione allo stato attuale quindi verificare come le attività vengono effettivamente svolte, misurarne i tempi, individuare i colli di bottiglia e gli sprechi improduttivi, individuando tutte quelle attività ‘non a valore’ che devono essere rimosse e favorendo il miglioramento in tutte le attività a valore o di quelle non a valore che, però, non possono essere rimosse”.