SHAM CONFERMA IL RATING: “ECCELLENTE”

Secondo l’agenzia A.M. Best il livello di capitalizzazione è adatto ai rischi

 

Lione 20 dicembre 2018 – Sham, partner di riferimento nel settore della sanità e dell’assistenza sociale, specializzata nella gestione, nella conoscenza, nella cartolarizzazione dei rischi di attività e primo assicuratore di responsabilità civile sanitaria in Europa (e secondo in Italia), ha ricevuto conferma da parte dell’agenzia A.M. Best del suo rating “A-” (Eccellente) prospettiva “stabile” per solidarietà finanziaria (Financial Strength Rating) e ente creditizio emittente (Issuer Credit Ratings).

Per il quarto anno consecutivo questo rating consolida la performance del modello Sham e, più in generale, quella del Gruppo Sham.

Il bilancio finanziario di Sham è caratterizzato da un livello di capitalizzazione perfettamente adattato ai rischi e un portafoglio di investimenti di qualità gestito in maniera prudente.

Il rating di A.M. Best riflette “un bilancio finanziario robusto, prestazioni operative adeguate, un profilo e una gestione dei rischi d’impresa appropriati”.

A.M. Best sottolinea nuovamente la performance del modello Sham per:

  • un marchio forte e storicamente riconosciuto per le sue attività di responsabilità civile sanitaria;
  • un grande rigore in materia di sottoscrizione, di tariffazione e di trattamento dei reclami;
  • una diversificazione economica con Sofaxis, punto di riferimento per quanto riguarda la mediazione presso gli enti locali;
  • una presenza europea (Spagna, Italia, Germania);
  • Sham dispone, infine, di un coefficiente di solvibilità elevato per far fronte agli impegni e per sostenere i suoi sviluppi strategici.

Per Dominique Godet, Amministratore delegato del Gruppo Sham: “Il rating di A.M. Best sottolinea la nostra esperienza in materia, il rigore della nostra gestione finanziaria e la capacità di far fronte ai nostri impegni, di particolare importanza nell’attuale contesto europeo di maggiore concorrenza. L’elevato coefficiente di solvibilità del gruppo ci permette di rafforzare le nostre capacità di investimento e di consolidare la nostra indipendenza.”

“Questi risultati sono particolarmente significativi per il mercato italiano nel quale Sham opera dal 2015 – spiega il country manager di Sham Italia Christophe Julliard – perché dimostrano la solidità e la validità del modello mutualistico in campo assicurativo. Sham, infatti, non è una società di capitali che deve rispondere agli azionisti, ma una Mutua nella quale gli assicurati partecipano alla strategia di Sham e vengono affiancati in una crescita graduale di mappatura e riduzione del rischio”.

L’INFORMATICA AL SERVIZIO DELLE CURE DOMICILIARI

Il progetto dell’Azienda USL Toscana Sud Est, tra i tre vincitori del Premio Sham 2018, raccontato da chi l’ha concepito e messo in pratica. Una cartella informatica per seguire i pazienti portatori di lesioni cutanee a domicilio

 

Una cartella informatica criptata e accessibile solo agli operatori per garantire il livello e la continuità delle cure a casa dei pazienti portatori di lesioni cutanee. È questo il progetto “Miglioramento della qualità dell’assistenza dei cittadini portatori di lesioni cutanee” dell’Azienda USL Toscana Sud Est vincitore del Premio Sham 2018.

“Il progetto – spiega Sara Sandroni, Responsabile della Rete Assistenziale lesioni cutanee – nasce dalla volontà di garantire capillarità nell’assistenza ai portatori di lesioni cutanee nella nostra azienda sanitaria. L’ottica è quella di affidare servizi ad alta specificità a livello territoriale garantendo, così, una prossimità delle cure nel setting assistenziale privilegiato nella vita della persona: il suo domicilio. Abbiamo cercato di coinvolgere tutti gli attori vicini alla persona perché nel proprio domicilio una persona ha bisogno di tutta l’assistenza possibile dal più semplice al più specialistico livello di cura. Ovviamente tutte le figure che sono afferenti sia alla parte ospedaliera che a quella territoriale devono essere coinvolte per le cure di questi pazienti”.

Sara Sandroni (seconda fila, al centro) alla cerimonia di premiazione

Entrando nel dettaglio, Sandroni prosegue: “L’articolazione prevede che per ogni assistito venga aperta una cartella informatizzata collegata in rete con un codice alfanumerico sigillato e criptato per garantire la sicurezza del dato e della persona. Questa cartella con tutte le caratteristiche della lesione della quale la persona è portatrice può essere condivisa con gli operatori interessati garantendo, quindi, la maggior condivisione di squadra per ottener il migliore percorso per i cittadini. Questo percorso informatizzato consente di garantire prossimità e un grande numero di informazioni anche per quei cittadini che risiedono in zone difficilmente raggiungibili. Questo consente – attraverso la visione delle immagini e altri indicatori – di monitorare l’andamento della ferita, conoscere il suo stadio e i materiali utilizzati nonché, misurandone l’area, di valutarne il progresso o la regressione”.

“In un senso molto semplice – conclude la Responsabile della Rete Assistenziale lesioni cutanee – riusciamo a capire anche con un colpo d’occhio e anche tra operatori diversi quale siano le reali condizioni della ferita. Così abbiamo una prossimità di cura e una garanzia di tracciabilità in tempo reale”.

RISK MANAGEMENT E GESTIONE DELL’EVENTO DANNOSO NELLE AZIENDE SANITARIE : AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DEL CUAP

“Risk Management e gestione dell’evento dannoso nelle aziende sanitarie” inizia il 12 marzo 2019 all’Università di Torino. 40 ore di formazione – in corso di accreditamento ECM –  e cinque giornate di lezioni con i principali esperti del settore per affrontare i nuovi orizzonti del Risk Management alla luce, anche, delle leggi 24 e 219 del 2017

 

Una panoramica a tutto tondo sulla Gestione del Rischio, sulla Gestione dei sinistri e sul continuo flusso di informazioni che intercorre tra i due ambiti sempre più rilevanti e interconnessi nell’economia della gestione sanitaria. Lo offrirà, a partire dal 12 marzo 2019, la seconda edizione di “Risk Management e gestione dell’evento dannoso nelle aziende sanitarie”, il corso universitario di aggiornamento professionale nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Management dell’Università di Torino e Ravinale, società con oltre 20 anni di esperienza nella gestione dei sinistri sanitari e oggi parte del Gruppo Sham.

Il corso – in via di accreditamento ECM – è alla sua seconda edizione ed è specificamente, sebbene non esclusivamente, diretto al personale impiegato nelle Aziende Sanitarie per offrire loro – spiega il direttore del Corso, il professor Enrico Sorano del Dipartimento di Management dell’Università di Torino – una visione globale nella quale l’approfondimento procede allineato alla visione di insieme”.

“La mappatura del rischio; le misure di prevenzione che coniugano la tutela del paziente e l’analisi economica del rapporto tra investimento ed esito; l’analisi reattiva dei sinistri come strumento di Gestione del Rischio; l’analisi del reclamo, i sistemi di riservazione, le poste risarcitorie, le tecniche negoziali, gli approcci conciliativi, la gestione del contenzioso civile e penale; la centralità della documentazione sanitaria e gli obblighi previsti dalle leggi n.24 e n.219 del 2017: tutti questi elementi presenti nel corso – aggiunge Roberto Ravinale, direttore tecnico di Sham e fondatore di Ravinale – sono singolarmente importanti nel quadro della gestione sanitaria. Ma è la consapevolezza della loro interazione a permettere un salto di qualità, una comprensione della fondamentale relazione tra analisi dei sinistri, gestione del rischio clinico e prevenzione”.

“Per questo – riprende Sorano – unire i due ambiti in maniera sinergica è il primo obiettivo del corso, a partire dal quale si declinano le successive implicazioni a livello analitico, gestionale ed economico-finanziario coinvolgendo Risk Manager, avvocati e ed esperti in materia a livello nazionale”.

“La formazione – conclude Ravinale –  riporta fedelmente la complessità dell’ambito sanitario e la centralità dei dati nel trasformare gli eventi dannosi in azioni di miglioramento della Sanità italiana. Questo approccio, prima che tecnico, è un elemento portante della crescente cultura della prevenzione”.

 

A breve si apriranno le iscrizioni su http://www.management.unito.it/do/home.pl

Inoltre, il seguente articolo sarà aggiornato di volta in volta non appena saranno comunicate dall’Università di Torino le informazioni più dettagliate sul Corso.

 

 

SERVIZI SUL TERRITORIO: UN NUOVO ORIZZONTE NELLA MAPPATURA DEL RISCHIO

Effettuata dal Dottor Andrea Pedrotti, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, la mappatura sul territorio dell’ASST Ovest Milanese focalizza, per la prima volta in Italia, la Gestione del Rischio sulla galassia delle prestazioni che avvengono fuori dall’ospedale

 

“I servizi territoriali rappresentano una galassia di prestazioni, il denominatore comune delle quali è la risposta al bisogno della persona in tutte le sue sfaccettature”. In 5 mesi di lavoro, il Dottor Andrea Pedrotti, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva, ha incontrato oltre 30 tra responsabili, medici, coordinatori infermieristici e assistenti sanitari di 10 Servizi sul territorio della ASST Ovest Milanese[1]. “Uno spettro di prestazioni che va dall’area della salute mentale all’area delle dipendenze passando per i consultori (percorso della nascita; educazione sanitaria; contraccezione); i servizi vaccinali; la distribuzione degli ausili (pannolini, cateteri, girelli); l’assistenza domiciliare e l’assistenza alla disabilità”.

“Queste aree” spiega Pedrotti “non sono mai state mappate prima in Italia per il rischio clinico. Applicare il référentiel di Sham ci ha permesso di individuare le tematiche che comportano dei rischi e misurarli. È un inizio, una base dalla quale partire per ampliare e affinare la metodica della mappatura in un ambito, quello dei servizi territoriali, che è destinato ad espandersi in futuro”.

Il Référentiel impiegato nella mappatura è costituito da circa 100 elementi di valutazione, organizzati per tema: gestione del rischio, gestione dei sinistri, documentazione sanitaria, percorso del farmaco, controllo infezioni; e per domini: buone pratiche medico-legali, formazione, valutazione, management, sicurezza delle procedure, risorse umane. “Nello svolgere l’intervista – spiega Pedrotti – la relazione umana è essenziale. Misurare il rischio non significa dare pagelle ma utilizzare uno strumento per capirlo al fine di adattarlo alle esigenze”.

Ospedale Civile di Legnano, una delle sedi dell’ASST Ovest Milanese

Ad emergere è una fotografia di ogni singolo servizio sulla scorta della quale, una volta armonizzati i parametri alle caratteristiche peculiari del Servizi Territoriali, i responsabili e i risk manager potranno introdurre miglioramenti fondati su una misurazione quantitativa oltre che qualitativa dei processi. È anche uno strumento concreto che parte dal basso ed uno strumento particolarmente utile per mettere in contatto le persone che lavorano nelle realtà ospedaliere e quelle territoriali, fornendo uno spazio di confronto attraverso il quale comprendere similitudini e differenze dei diversi ambiti sanitari. In Lombardia, quest’aspetto assume un significato particolare alla luce della recente riforma che ha riunito in capo alle ASST l’intero spettro delle prestazioni sanitarie da erogare, in ambito ospedaliero e sul territorio.

“Sono obiettivi ambiziosi, ma possono essere implementati in maniera graduale. La cultura della gestione del rischio sta cambiando, infatti. L’obiettivo è quello di renderla e farla percepire non più come una disciplina tra tante, ma come parte integrante di qualsiasi prestazione sanitaria”.

 

[1] La mappatura si cala in un progetto interaziendale di mappatura del rischio nei servizi erogati sul territorio che ha interessato la ASST Ovest Milanese, la ASST Pavia, la ASST Paolo e Carlo Milano e ha coinvolto la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva Università Studi di Milano e l’IRCSS Cà Granda Milano in partnership con Sham

IL PRINCIPIO DI MUTUALITÀ ESTESO AL RISCHIO CLINICO

Apriamo il 2019 con una bella notizia, un punto a favore nella diffusione della cultura del Risk Management: la prima mappatura del rischio nei servizi erogati sul territorio, effettuata in Italia

 

Uno dei protagonisti è un medico specializzando – ed ora specializzato – presso la Scuola di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Studi di Milano. Sham ha fornito lo strumento e il metodo di lavoro, ha svolto il ruolo di connettore e trait d’union tra i tanti attori coinvolti, come il dottor Andrea Pedrotti, l’intervista del quale compare in questa newsletter. Questo progetto, coronato dopo oltre un anno di organizzazione, rappresenta l’ideale di Sham, la cui attività non si limita alla partnership con i suoi soci assicurati, ma individua nella diffusione della cultura del rischio in sanità uno dei suoi obiettivi costituenti.

Sham è, infatti, una mutua senza scopo di lucro. La gestione del rischio clinico e la cultura della prevenzione non sono un corollario alla sua attività ma ne rappresentano il cuore. È una missione che si esplica con una presenza costante, ma leggera, a fianco dei propri soci/assicurati fatta di tanti piccoli e concreti progetti di miglioramento modulati secondo le loro reali esigenze. Gli strumenti e le metodologie applicate in ognuno di questi – la mappatura del rischio in primis – sono il portato di oltre 90 anni di esperienza. La scelta strategica di Sham che cambia il passo verso la concreta diffusione della cultura del rischio è l’apertura e la condivisione degli stessi con tutti i professionisti e le strutture socio-sanitarie che intendono applicarli nel loro agire quotidiano, dei quali Sham promuove l’incontro, siano essi associati o meno, al fine di trovare soluzioni comuni, misurate e tracciate, ad un problema comune: quello della maggior sicurezza delle cure.

La mappatura effettuata in Lombardia si presta molto bene a presentare quest’approccio: un progetto interaziendale di mappatura del rischio nei servizi erogati sul territorio che ha interessato la ASST Ovest Milanese, la ASST Pavia, la ASST Paolo e Carlo Milano e ha coinvolto la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva Università Studi di Milano e l’IRCSS Cà Granda Milano e che ha visto Sham quale promotore e coordinatore dell’iniziativa.

È un approccio nuovo, e direi unico, nel campo delle assicurazioni per la responsabilità civile in sanità, che risponde perfettamente alla crescente necessità di “cultura della sicurezza” e ne estende i confini in un ambito inedito per la Gestione del rischio: quello dei servizi sanitari sul territorio. Un campo che è destinato ad acquisire una crescente rilevanza nell’erogazione delle cure al fine della sostenibilità stessa del nostro SSN.

 

Anna Guerrieri

Risk Manager Sham