L’INNOVAZIONE NEL PERCORSO DEL FARMACO
C’è una ragione per la quale si continua a parlare dell’impatto delle tecnologie in ogni aspetto della vita lavorativa e personale del contemporaneo e questo motivo è che la trasformazione è tutt’altro che completa
Quelli che chiamiamo nuovi strumenti, infatti, non sono più strumenti nel senso tradizionale del termine ma, più propriamente, porte di accesso ad un bacino di conoscenze al quale attingere più volte durante la giornata per integrare il processo di scelta. È un fenomeno che si sta dispiegando, da alcuni anni, letteralmente davanti ai nostri occhi e il corso del quale, verosimilmente, accelererà ulteriormente nel prossimo futuro. Già ora è chiaro, però, che l’automazione dei programmi informatici estende i confini della tecnologia da strumento focalizzato ad una funzione a processo integrante di pressoché ogni funzione.
In sanità ciò significa, per esempio, impiegare la tecnologia per supportare ogni scelta terapeutica confrontandola non solo con il portato della letteratura, ma declinando questo supporto sulle condizioni individuali del singolo paziente.
Questa capacità di previsione degli effetti, delle correlazioni e dei possibili esiti di ogni intervento diventa capacità di prevenzione. Sham ha cominciato a parlarne nel suo Congresso annuale in ottobre condividendo con i partecipanti i progetti, tra gli altri, di IBM, GPI Group e Microsoft in campo sanitario. Oggi offriamo, nell’intervista a Massimo Mangia, un’ulteriore testimonianza e uno spunto di riflessione basati su un’innovazione concreta e già messa in pratica che affronta un nodo primario del rischio clinico: il percorso del farmaco.
Christophe Julliard
Country Manager Sham Italia