CARTORISK SHAM: GLI OPERATORI SANITARI FANNO LA DIFFERENZA NELLA PREVENZIONE

Sham è una Mutua assicurativa che affianca attivamente le strutture sanitarie associate – sia nel pubblico che nel privato – al fine di mappare e ridurre il rischio clinico. Per farlo si serve di uno strumento pratico e facilmente applicabile in ogni contesto sanitario: CartoRisk.

CartoRisk è un metodo di lavoro articolato che prevede la costituzione di gruppi di lavoro multidisciplinari e che ha come scopo l’analisi dei principali processi di erogazione delle prestazioni sanitarie misurando quantitativamente e qualitativamente il rischio a priori, l’efficacia delle barriere utilizzate e l’entità del rischio residuo da gestire. Fatto questo – e solo dopo – sarà possibile sviluppare interventi mirati che andranno a monitorare e ridurre il rischio residuo, migliorando la sicurezza delle cure, dei pazienti e degli operatori mettendo a frutto sul campo, assieme ai professionisti sanitari, 90 anni di esperienza in questo settore accumulata dal Gruppo Sham.

Mappare il rischio a priori è importante perché solo analizzando ogni singolo passaggio di un percorso di cura si può capire come migliorare l’intero processo prima che si verifichi un evento avverso. Ed è altrettanto importante che ad incaricarsi di questa mappatura siano gli stessi medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari che, quel processo, lo vivono ogni giorno. La prevenzione in Sanità, infatti, è un oceano fatto di tantissime gocce. CartoRisk funziona perché permette agli operatori sanitari di visualizzare graficamente dove si annida la possibilità di errore: l’anello debole della loro attività quotidiana. Il ruolo dei Risk Manager, non è quello di “teorizzare” azioni e modi per la gestione del rischio, ma di ascoltare gli attori del processo di cura, compreso il paziente, raccogliendo, nel linguaggio e dal punto di vista dei reparti operativi, tutti i dati e le informazioni che riguardano le attività specifiche, misurarle, tracciarle e restituirne piani di miglioramento realizzabili e condivisi. Una volta che gli operatori hanno imparato ad applicare il metodo, possono farlo in autonomia ragionando su tutti i processi che vogliono rendere più sicuri.

Come funziona. CartoRisk permette di dividere ogni percorso di cura nei suoi processi e sottoprocessi fondamentali. Ogni azione diviene un passaggio; di ogni passaggio si misura, quantitativamente, il rischio a priori (cioè prima che si verifichi un evento avverso) sulla base della probabilità di accadimento (frequenza) del rischio e del danno potenziale che può provocare (gravità). Questa mappa viene tracciata da tutti i membri dell’equipe coinvolti, collegialmente, perché tutti sono protagonisti nel processo oggetto di analisi. Lo stesso si fa, in un secondo passaggio, con riferimento alle barriere che si utilizzano all’interno del reparto/struttura per contenere i rischi. Sono efficaci? Sono adatte al tipo di rischio? Possono essere migliorate? Queste sono le domande alle quali tutti sono chiamati a rispondere. Alla fine dell’analisi, quello che emerge è un quadro sintetico e di facile lettura: la raffigurazione grafica del rischio.

CartoRisk è uno strumento potente perché stimola gli operatori ad agire: attraverso la mappatura gli operatori possono cambiare i comportamenti adottati, possono fare la differenza. La loro consapevolezza cresce, come cresce la loro appropriatezza nell’evidenziare alla Direzione l’opportunità di eventuali interventi migliorativi, misurati e ben circoscritti. Gli ultimi due passaggi del metodo Sham CartoRisk, infatti, permettono di sottrarre al rischio a priori lordo misurato la robustezza delle barriere applicate, rilevando il rischio residuo: il rischio sul quale si può e si deve intervenire.

Anna Guerrieri

Risk Manager di Sham in Italia