LE INFORMAZIONI CURANO (MENTRE LA PRIVACY NO)

La condivisione dei dati all’ interno delle strutture ospedaliere fa la differenza nella prevenzione degli eventi avversi: gli Alert informatici della ASL 2 Savona segnalano malattie rare e allergie in Pronto Soccorso anche se il paziente è incosciente. La Dott.ssa Grazia Guiddo responsabile Triage nella Struttura Complessa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza, ci racconta il progetto dell’ASL 2 Savonese che ha ottenuto la Menzione Speciale al Premio Sham 2017.

 

Tutti i punti di primo intervento della ASL 2 Savona sono collegati con un sistema informatico che prevede alert digitali collegati all’anagrafica dei pazienti.

 

Questo significa che quando un paziente con malattie congenite della coagulazione, malattie rare o allergie a farmaci e composti viene ricoverato in Pronto Soccorso, i medici e gli infermieri sono avvisati dal software della sua condizione non appena inseriscono il suo nome nel programma, anche se il paziente non è in grado di comunicare perché incosciente o confuso.

 

“Questo tipo di strumento” spiega la dottoressa Grazia Guiddo, responsabile Triage nella Struttura Complessa di Pronto Soccorso e Medicina Urgenza “fa la differenza tutti i giorni, aiutando chi cura e prevenendo eventi avversi come la somministrazione di una sostanza alla quale il singolo è allergico o il ritardo nella coagulazione, che può avere esiti devastanti come, per esempio, le emorragie cerebrali)”.

 

“Noi – spiega la dottoressa Guiddo -cerchiamo di ottenere la maggior trasversalità possibile all’interno della Regione: il tema è quello della comunicazione tra sistemi informatici e lo scambio delle informazioni. In Italia le singole ASL operano con sistemi informatici spesso non interoperabili e la normativa sulla Privacy è molto restrittiva nella comunicazione dei dati sanitari. La privacy, però, non cura nessuno, lo scambio di informazioni può salvare la vita”.

All’ASL 2 i dati sono raccolti con il consenso dei pazienti nei centri trasfusionali mentre il programma informatico ha sostituito i vecchi registri cartacei dove si segnavano gli elenchi delle persone affette da malattie rare. “Quando, per esempio, arriva un paziente emofiliaco registrato, possiamo sapere subito di quale fattore di coagulazione ha bisogno. E il tempo, in caso di emorragie, è un elemento importante. In più, il sistema, aggiornato nel 2016, è flessibile: è possibile aggiungere i dati di nuovi pazienti (Savona è una località di mare e non tutti sono residenti), o segnalare al Centro allergologico regionale le persone che sono incorse in reazioni anafilattiche, affinché vengano vaccinate, oppure in modo che venga registrata e condivisa la sostanza alla quale sono sensibili, in modo da non correre il rischio di somministrarla in un prossimo ricovero anche a distanza di anni”.

“Per questo è importante poter disporre di dati di facile accesso. A volte si tratta proprio di dati-salvavita. Il progetto che abbiamo presentato al Premio Sham 2017, e che si è aggiudicato una delle tre menzioni speciali, è continuato nel tempo ed è stato recentemente esposto a livello regionale e confrontato con altre strategie analoghe messe in campo da altre Regioni”.

“Non sappiamo ancora come ci evolveremo, ma sicuramente c’è fermento in questo campo a testimonianza del fatto che, da più parti, si sente l’esigenza di condividere i dati delle diverse strutture sanitarie per curare meglio e tutti assieme”.