PROGETTI VINCITORI DEL 2016: I RISULTATI OTTENUTI

Come sono stati utilizzati i finanziamenti premio e quali risultati sono stati ottenuti dai progetti premiati nel 2016? Dalla continuità farmacologica nel passaggio tra territorio e ospedale, ai corsi formativi, passando per una maggiore chiarezza dell’informativa per il consenso informato. Le tre ASL vincitrici ci raccontano l’evolversi dei loro progetti.

 

a) VIDEO, CARTA E DIGITALITÀ: COME LA TERAPIA SEGUE IL PAZIENTE

Il progetto dell’ASL Città di Torino mirava, nel 2016, a garantire la continuità farmacologia nel passaggio tra territorio e ospedale. Oggi si è evoluto in un progetto pilota digitale che unisce direttamente i medici di Medicina generale ai reparti d’urgenza.

L’ospedale San Giovanni Bosco di Torino serve un’area difficile. Molti dei pazienti che accedono al pronto soccorso uniscono le problematiche sanitarie legate all’età avanzata – malattie croniche e politerapie farmacologiche – con la solitudine correlata a situazioni di disagio sociale.

Nel 2016, una delle criticità riscontrate per questi pazienti fragili è stata individuata nella difficoltà con la quale gli operatori del Pronto Soccorso ricostruivano, dalle parole dei pazienti stessi, la terapia prescritta dal medico di Medicina generale (MMG). Quest’ultimo, a sua volta, spesso non veniva informato della nuova terapia prescritta in ospedale.

“Il risultato – spiega la responsabile del progetto ‘LA SICUREZZA DELLA TERAPIA’ Alessandra D’Alfonso – era una discontinuità farmacologia nei momenti di passaggio tra ospedale e territorio: i processi all’interno dell’ospedale erano coerenti e aggiornati ma, tra ospedale e territorio, questa informazione si interrompeva”.

Seguendo 365 pazienti nel loro percorso da casa all’ospedale e ritorno a casa “abbiamo monitorato tutti i passaggi, intervistato medici e pazienti, verificato con le farmacie e i MMG del territorio la continuità della terapia. È emerso che, spesso, la terapia domiciliare non veniva riportata correttamente dai pazienti/caregiver in Pronto Soccorso; la terapia successivamente prescritta in ospedale non sempre veniva seguita correttamente a casa”.

Il secondo passaggio del processo, perciò, si è concentrato sul coinvolgimento di un pool di MMG affinché fornissero un format cartaceo terapeutico ai loro pazienti: un coupon nel quale la terapia fosse riportata in maniera chiara e che gli operatori del Pronto Soccorso potessero visionare velocemente al momento dell’ammissione. Il terzo passaggio è consistito in una campagna di formazione/informazione della popolazione, con video trasmessi e poster appesi negli ambulatori dei MMG e negli spazi aperti dell’ospedale, che ha raccolto una risposta molto positiva da parte dell’utenza.

Il progetto si è dimostrato un successo al punto che il format cartaceo terapeutico è divenuto un obiettivo che l’ASL Città di Torino ha esteso a tutti i MMG per il biennio 2017/2018, mentre i MMG, attualmente, ricevono per mail le informazioni relative alle nuove terapie dei loro assistiti.

Un risultato che può fungere da punto di partenza per spingersi ancora più in là. Un progetto pilota, in partenza a dicembre 2017, permetterà alle prescrizioni dei MMG di essere visibili in un web service immediatamente accessibile dall’ospedale. I 6mila euro destinati ai vincitori del Premio Sham 2016 sono stati impiegati per finanziare proprio la prima tranche del lavoro di programmazione necessario ad armonizzare i software impiegati dai MMG con quello impiegato nell’ospedale.

“Il nuovo progetto, nato come evoluzione di quello vincitore del Premio Sham, è ancora allo stadio sperimentale e si concentrerà sui pazienti più fragili identificati nel nostro studio” conclude la dottoressa D’Alfonso. La prospettiva, se si dimostrerà efficace, è di vasta portata: l’estensione ai tre ospedali e 4 distretti sanitari (corrispondente a 8 circoscrizioni territoriali) della nuova ASL Città di Torino con un bacino di utenza di 883mila residenti.

 

b) SIMULAZIONE DI EQUIPE DELL’EMERGENZA OSTETRICA: SE ASCOLTO DIMENTICO, SE VEDO RICORDO, SE FACCIO IMPARO

L’Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli – Isola Tiberina è, da anni, un polo di riferimento per la parto-analgesia in Italia. Il progetto vincitore del Premio Sham 2016 si poneva come obiettivo di dimostrare l’utilità della simulazione per preparare gli operatori a ogni tipo di emergenza. Dopo un anno si sono tenuti 11 corsi e, a dicembre 2017, partirà il primo corso per istruttori e le dotazioni di training sono state aggiornate grazie al finanziamento-premio.

In ambito materno-neonatale l’errore umano è un fattore de­terminante alla base del rischio clinico come dimostra un dato inequivocabile: nel 50% dei casi di eventi avversi si evidenzia una sub standard care consistente in una scorretta gestione della comunicazione d’equipe e nell’incapacità di apprezzare la gravità della situazione [1]. Parallelamente si riscontra, in Italia, una diffusione ancora ridotta dell’analgesia perimidollare (peridurale e spino-peridurale) che, attualmente, rappresenta il gold standard del controllo del dolore nel travaglio di parto. Un ritardo dovuto sia alla carenza di conoscenze tecniche e organizzative che a un pregiudizio di carattere culturale.

Davanti a questo scenario risulta evidente la necessità di formare i professionisti dell’equipe di sala parto ad affrontare le situazioni più eccezionali e difficili. Alle competenze tecniche è, inoltre, necessario affiancare competenze non tecniche che risultano determinanti per il buon esito del parto: coordinamento, conoscenze e linguaggio comuni al fine di ottenere quella comunicazione efficace che si rivela la principale misura di prevenzione negli eventi avversi.

La simulazione avanzata di equipe è stata individuata, dall’Unità Operativa Semplice di Anestesia Ostetrica dell’Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli – Isola Tiberina guidata dalla dottoressa Maria Grazia Frigo, come la tecnica formativa che consente di massimizzare l’apprendimento.

Il principio fondante la simulazione è ricostruire, in maniera fedele, la situazione reale della sala parto, affrontando, durante la formazione, tutte le criticità che possono accadere nella realtà.

L’ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli – Isola Tiberina è, da anni, un polo di riferimento per la parto-analgesia in Italia e ha implementato la classica didattica frontale con la metodologia della Simulazione Clinica Avanzata. Nel Centro di Simulazione è possibile riprodurre i molteplici scenari e discutere gli errori gestionali che si possono presentare nella pratica clini­ca quotidiana.

Nel 2016 il progetto “FORMAZIONE BASATA SU SIMULAZIONE PER UNA GESTIONE PROATTIVA DEL RISCHIO CLINICO IN OSTETRICIA” vince il Premio Sham – FEDERSANITÀ ANCI per la prevenzione dei rischi”.

Gli scopi: formare gli Operatori Sanitari; ridurre al minimo i rischi per il paziente; velocizzare le capaci­tà decisionali nei momenti di maggiore confusione; imparare a comunicare in maniera precisa con un gruppo di lavoro che opera in una fase di criticità.

L’evoluzione del progetto nel 2017 ha visto ben 11 corsi di simulazione divisi tra corsi residenziali e in esterna con una media di 20/30 partecipanti a corso. Non solo: l’11 e il 12 dicembre 2017 si è tenuto il primo corso per formare gli istruttori che saranno abilitati a tenere i corsi di simulazione, allargando a macchia d’olio la diffusione della formazione. Il corso rilascerà, previo esame, la certificazione di Istruttori delle competenze NTS e ha ottenuto il patrocinio SIAARTI (Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva).

Intanto, il premio del 2016 ha permesso di aggiornare l’attrezzatura di simulazione sia con l’implementazione del sistema audio e del sistema video sia con l’acquisto di un nuovo Skill Trainer: un busto che simula fedelmente l’anatomia lombare compresi i punti di repere anatomici e fornisce sensazioni tattili realistiche sia per quanto riguarda la cute che la resistenza del tessuto all’ago spinale.

c) L’INFORMAZIONE È UNA SAFETY PRACTICE

L’incomprensione dei materiali e delle spiegazioni relative al consenso informato è una causa di contenzioso. L’Unità Operativa di Medicina legale e Risk Management Ausl Bologna ha affrontato il problema in maniera sistematica.

Nella modulistica relativa al consenso informato, esiste una quota di contenzioso medico legale correlata alla incomprensibilità linguistico-lessicale dell’informazione da parte della persona assistita.

Il progetto presentato dall’Unità Operativa di Medicina legale e Risk Management Ausl Bologna, pertanto, si proponeva di migliorare l’informativa e, quindi, diminuire l’incidenza del contenzioso, individuando 3 aree di intervento: superare l’attenzione alla mera correttezza formale per raggiungere, nel processo formativo, una più completa alleanza terapeutica tra professionista e assistito; migliorare dal punto di vista formale la qualità dei materiali informativi; sensibilizzare i professionisti sanitari a dedicare maggiore attenzione alla comunicazione con il paziente condividendo nel dettaglio tutte le informazioni di rilevanza diagnostica e terapeutica che giustificano l’atto proposto.

Il progetto ha completato la mappatura dei materiali. La ricerca si è incentrata, in particolare, su un caso studio: il consenso informato nella mastectomia preventiva che risulta essere particolarmente articolato e complesso. L’obiettivo è la presentazione di un format unico del consenso informato. Intanto partirà una tesi sperimentale di specializzazione realizzata da una dottoressa specializzanda che ha seguito lo sviluppo del progetto.

La valutazione del materiale informativo prevede l’analisi sistematica della leggibilità del testo impiegando l’indice GULPEASE (sistema Èulogos CENSOR) che confronta le parole del testo con il Vocabolario di base grazie alla lemmatizzazione automatica. Il finanziamento è stato destinato alla formazione e all’abbonamento a questi servizi telematici.

 

[1] Scheda Progetto PREMIO SHAM 2016 “FORMAZIONE BASATA SU SIMULAZIONE PER UNA GESTIONE PROATTIVA DEL RISCHIO CLINICO IN OSTETRICIA”, Unità Operativa Semplice di Anestesia Ostetrica; Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli – Isola Tiberina