PREMIO SHAM-FEDERSANITÀ ANCI 2017: LE MENZIONI SPECIALI

Oltre ai vincitori, il Premio Sham–Federsanità ANCI ha menzionato tre progetti tra i 44 presentati. L’impiego dei dati nella riduzione delle disnatriemie in ospedale, il percorso del paziente dal reparto al territorio e la prevenzione degli eventi avversi in pronto soccorso in presenza di allergie e/o malattie rare sono i temi oggetto delle iniziative.

 

a)  Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara

“Progetto di riduzione del rischio clinico correlato con le disnatriemie nei pazienti ospedalizzati”.

Menzione speciale per l’attenzione ai risultati di salute e la capacità di usare i dati dell’Azienda al fine di modificare l’approccio organizzativo per la riduzione del rischio.

Il progetto è strutturato per valutare l’impatto delle disnatriemie (variazioni nella concentrazione del sodio) sul rischio clinico del paziente ospedalizzato e per adottare metodologie efficaci nel perseguire un cambiamento procedurale finalizzato all’abbattimento del rischio clinico correlato. Una quota di disionie è dipendente dalle patologie di base mentre l’altra è di natura iatrogena e si sviluppa o peggiora durante il ricovero in ospedale.

Si tratta di un progetto articolato partito con l’analisi epidemiologica degli stati disnatriemici e l’associazione con la mortalità ospedaliera.

Dall’analisi di 19.382 ricoveri si è rivelato che le disnatriemie hanno un’elevata prevalenza (28%) nell’ambito dei ricoveri ospedalieri e che – scrivono i redattori del progetto – “l’impatto sulla mortalità è notevole anche per modeste variazioni (+ 1 mEq/L  + 21%, – 1 mEq/L  + 7%)”.

Scopo del progetto, perciò, è il miglioramento del monitoraggio, della prevenzione e del trattamento delle disnatriemie nei pazienti ospedalizzati nell’ottica di ridurre il rischio clinico correlato.

Completata la fase 1 (analisi) il progetto prevede due successive fasi: la formazione obbligatoria del personale e un’ulteriore analisi per valutare l’effetto delle nuove procedure.

 

 

b)  ASL Asti

Il paziente fragile e il passaggio da ospedale a territorio: l’identificazione dei bisogni assistenziali con presa in carico personalizzata presso il servizio di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria, una “struttura ponte” che fornisce risposte personalizzate favorendo l’empowerment di paziente e caregiver, per un rientro a domicilio in sicurezza e autonomia.

Menzione speciale per la capacità di facilitare il percorso dall’ospedale al territorio riducendo le occasioni di rischio e coinvolgendo pazienti e caregiver nella gestione dello stesso per il Progetto.

Il progetto affrontava un tema di crescente centralità: il ritorno a casa per i pazienti fragili e anziani, da una situazione di ospedalizzazione. È, in molti casi un passaggio critico, sia perché richiede ai pazienti e alle famiglie di riadattarsi ad una situazione diversa – con limitata mobilità, autosufficienza e inedita necessità di cure – rispetto a quella che avevano lasciato, sia perché in molti casi, il ritorno a casa – per le difficoltà del ritorno, la brevità del soggiorno ospedaliero o l’insorgenza di nuovi stadi di acuzie, veniva seguito a breve da una nuova ospedalizzazione. Per far fronte alla necessità di una continuità assistenziale che alleviasse la difficoltà del ritorno a casa e la probabilità di una nuova ospedalizzazione il 1 gennaio 2016 l’ASL ASTI ha attivato il servizio di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria: una struttura “ponte” con degenza massima di 60 giorni che si interpone tra ricovero e ritorno a casa al fine di accompagnare paziente e caregiver verso la massima autonomia possibile. Partendo da tutte queste premesse e da questi strumenti, l’Ufficio Qualità dell’ASL AT di Asti ha avviato un progetto mirato ad indagare il bisogno di continuità assistenziale dei pazienti ricoverati presso reparti per acuti del Presidio Ospedaliero. Un’indagine che ha coinvolto 246 pazienti, monitorato il loro grado di fragilità e, nel contempo, la congruenza degli strumenti impiegati a stimarla nonché il loro grado di soddisfazione della prestazione ricevuta.

L’individuazione della fragilità in maniera tempestiva è stato uno dei punti focali della ricerca che ha evidenziato, tra molte cose, che la valutazione riferita alle condizioni precedenti il ricovero non permetteva di focalizzare gli ambiti di autonomia compromessi sui quali pianificare l’attività assistenziale. Si è, quindi, proposta l’effettuazione di una seconda valutazione con scala di BRASS da effettuarsi poco prima della dimissione riferendosi alle condizioni cliniche in prossimità della dimissione stessa: il raffronto tra le due valutazioni effettuate ha consentito di definire più precisamente gli ambiti compromessi sui quali intervenire maggiormente per il recupero dell’autosufficienza e, quindi, di pianificare un intervento educativo mirato in maniera ancora più specifica.

 

c)  Ospedale San Paolo – ASL 2 Savonese

Prevenzione di eventi avversi in pronto soccorso: un alert informatico per l’immediata identificazione di pazienti affetti da malattie rare e/o allergie.

Menzione speciale per la capacità di collegare una struttura di emergenza alle necessità di pazienti “speciali” residenti sul territorio consentendo un intervento personalizzato anche in situazioni di urgenza per il Progetto.

Nel caso di pazienti che arrivino privi di coscienza al pronto soccorso o che, per gli esiti di reazioni allergiche, traumi o altro, non siano in grado di ricostruire la propria storia clinica, la presenza di allergie o malattie rare delle quali i sanitari non siano a conoscenza può compromettere la sicurezza delle cure somministrate.

Ove non conosciuta, una grave allergia o una diagnosi, per esempio, di emofilia, possono risultare in una grave compromissione del trattamento.

Per ovviare a questo rischio nel 2016, in occasione del cambio del programma informatico di gestione dei pazienti afferenti ai Pronto Soccorso e ai Punti di Primo Intervento dell’Asl2 Savonese, si è riflettuto sulla possibilità di inserire degli alert informatici, collegati all’anagrafica dei pazienti, che consentissero di conoscere tempestivamente, già al momento della registrazione al triage, eventuali allergie e/o malattie.

Previa loro autorizzazione l’anagrafica dei pazienti in trattamento presso il Centro Trasfusionale e l’Osservatorio Allergologico Regionale per le Gravi Reazioni Allergiche dell’IRCCS San Martino è stata aggiornata con le patologie e i farmaci indicati per il trattamento mentre sono stati inseriti degli alert luminosi che si attivano all’apertura della scheda digitale.