PREMIO SHAM–FEDERSANITÀ ANCI 2017: I VINCITORI
Al Forum sul Risk Management i progetti premiati nell’edizione 2017 del Premio dedicato alla prevenzione dei rischi in sanità. Tre iniziative già in atto da far conoscere su tutto il territorio nazionale che affrontano le complicanze dei cateteri venosi, il rischio cardiovascolare e l’assistenza domiciliare.
I rappresentanti dei progetti hanno ricevuto il Premio durante la 12° edizione del Forum sul Risk Management. Ecco i progetti premiati e le relative motivazioni della giuria.
a) Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”- IRCCS, Roma
Utilizzo delle siringhe di lavaggio pre-riempite con soluzione fisiologica nel ridurre l’incidenza di complicanze nella gestione dei cateteri venosi periferici.
Il progetto ha coinvolto gli operatori innovando e migliorando la procedura per il lavaggio e la chiusura dei cateteri venosi periferici (CPV) da cui spesso originano eventi avversi correlati come infezioni e flebiti. La procedura istituita, eliminando un passaggio manuale, ha consentito la riduzione degli eventi avversi fino a quel momento registrati in determinate situazioni e ha garantito una maggiore sicurezza delle cure.
b) Dipartimento di Prevenzione – ASUI di Udine
Risultati di Cardio50: un programma efficace e sostenibile sulla riduzione del rischio cardiovascolare nei cinquantenni
Il Progetto ha trovato nella collaborazione Distretto-Medici di Medicina Generale una combinazione efficace per rendere lo screening e il follow-up strumenti adeguati all’individuazione dei soggetti a rischio e al successivo inserimento in percorsi di cura e monitoraggio degli stessi.
Ne è scaturita una procedura che, oltre a ridurre il rischio cardiovascolare, incide in maniera significativa anche sull’organizzazione delle strutture sanitarie. Infatti, l’individuazione e la gestione dei soggetti a rischio consente una maggiore programmazione degli interventi previsti nelle diverse fasce di pazienti individuate e riduce significativamente gli accessi in emergenza.
c) ASL Bari
Gestione del Rischio Clinico nell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) di II e III livello.
Il Progetto è intervenuto in un’attività domiciliare complessa quale è quella dei pazienti assistiti in ADI di II e III livello, ventilati artificialmente in modalità invasiva (attraverso cannula tracheostomica), con o senza nutrizione artificiale per via enterale.
Si tratta di situazioni numericamente sempre più frequenti che comportano la capacità di gestire il paziente con le apparecchiature e i presìdi sanitari ad esso collegati tenendo presente tutte le difficoltà che questa situazione comporta in generale e, in particolare, a domicilio e con caregiver non sanitari.
Pertanto, il Progetto tende a ridurre il rischio connesso alla presenza a domicilio di una situazione fortemente sanitizzata e, contestualmente, a ridurre la forte componente di incertezza e tensione che accompagna i familiari che gestiscono i loro cari a casa.