CONTENERE IL RISCHIO: L’APPROCCIO DI FEDERSANITÀ
I programmi per il miglioramento della qualità dei servizi sanitari e sociosanitari rappresentano un investimento necessario: da una parte per la promozione dell’appropriatezza dell’assistenza prestata ai cittadini e, dall’altra, per garantire la sostenibilità del sistema. In questo momento il fabbisogno prioritario a livello politico, istituzionale e aziendale, è dimostrare concretamente il livello di efficacia raggiunto e le prospettive di miglioramento delle performance attuali. La gestione del rischio è ormai una componente fondamentale della Clinical Governance.
Conoscere, identificare e saper affrontare i rischi in sanità è un valore aggiunto, che gli operatori e il sistema nel suo complesso devono perseguire in ogni momento della loro attività. La legge Gelli-Bianco, nel porre per la prima volta in questo Paese l’obbligatorietà delle strutture di gestione del rischio (per la parte già approvata con legge finanziaria 2016, commi 538 e 539), nonché l’istituzione, a livello regionale, dei Centri per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente ha prodotto un vero salto culturale.
Il sistema di gestione del rischio è il vero “core” del problema e sulle misure di monitoraggio e di verifica da parte regionale si giocherà la tenuta dello stesso. Occorre stabilire un patto sociale tra cittadini e mondo sanitario proprio riguardo al sistema risarcitorio: risarcimenti sostenibili dal sistema, con conseguente sostenibilità dei premi assicurativi, a fronte di un rigore assoluto, monitorato, controllato, verificato, a livello regionale e nazionale, in sede di gestione del rischio.
Il Modello sistemico di gestione del rischio sviluppato da Federsanità ANCI, che ha iniziato il suo percorso ben otto anni fa, si è posto l’obiettivo di superare le diversità di approccio nelle diverse realtà nazionali e unificare l’approccio e la gestione nelle strutture sanitarie. La strategia scelta è quella della dinamicità con il duplice vantaggio di migliorare se stesso continuamente, sulla base delle esperienze riscontrate, e di adattarsi sempre alle diverse realtà organizzative. Il fine è la riduzione sistemica del rischio organizzativo, attraverso un sistema strutturato e diffuso di audit, sulla base dell’analisi di una “fotografia del rischio” di partenza.
Grazie al Modello sistemico la gestione del rischio non si limita agli eventi sentinella, ma entra nei processi organizzativi delle attività clinico – assistenziali, nei percorsi diagnostici terapeutici, nel programma esiti, nell’accesso tempestivo alle cure, seppure in relazione alle risorse disponibili, nell’appropriatezza delle cure ma, soprattutto, nella buona comunicazione con il paziente. Il tutto al fine di migliorare la sicurezza delle cure, e quindi del paziente e, conseguentemente, degli operatori sanitari.
Angelo Lino Del Favero – Presidente Federsanità ANCI